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''A questo punto l’alternativa è quella tra pagare e mangiare'', l'allarme delle inquiline Itea: “Spese condominiali insostenibili”. Il sindaco: ''Servono dei correttivi''

TRENTO.  C’è chi deve pagare 800, 900 e anche oltre mille euro al mese. Spese condominiali raddoppiate che stanno travolgendo intere famiglie. E' la situazione al centro dell'incontro che si è tenuto a Palazzo Geremia

Accompagnate dal segretario del sindacato Usb Daniel Agostini e dalla sindacalista Francesca De Maio, una delegazione di inquiline delle torri Itea di Madonna Bianca ha incontrato il sindaco Franco Ianeselli. 

“Si tratta delle spese per il riscaldamento e per l’acqua calda – hanno spiegato le inquiline – C’è chi deve pagare 800, 900 e anche oltre mille euro al mese. Perché, oltre alle rate, ci sono i conguagli e l’anticipo. Questo mese, considerando l’affitto, abbiamo quattro bollettini da pagare”. Gli aumenti che sono stati registrati sono in alcuni casi davvero enormi e oscillano tra il 100 e il 214%.   

“Abbiamo chiesto agli amministratori di verificare i conteggi. Se le cifre fossero sbagliate – ha spiegato il segretario Agostini -  la soluzione è semplice: chiederemo la correzione immediata. Ma se il calcolo delle rate fosse sostanzialmente giusto, allora in quel caso occorre trovare una soluzione. Perché in molti casi le spese raggiungono l’80 per cento del reddito mensile, dunque sono del tutto insostenibili. A questo punto l’alternativa è quella tra pagare e mangiare ”. 

A condividere la richiesta fatta dagli inquilini Itea è stato il sindaco Franco Ianeselli.  “Appoggio in toto ha vostra richiesta – ha dichiarato il primo cittadino –  perché qui siamo al paradosso. Se in una casa popolare le spese condominiali sono più care dell’affitto allora è un controsenso e un paradosso. Scriverò a Itea per sollecitare che vengano individuati al più presto gli opportuni correttivi, per esempio parametrando anche le spese condominiali all’Icef. È una questione di buonsenso oltre che di equità”.

Tra le questioni presentate anche la necessità di riqualificazione di  diversi appartamenti per riuscire a limitare la dispersione termica.  A complicare la situazione c’è il doppio binario derivante dal fatto che alcuni condomìni sono gestiti direttamente da Itea, altri da amministratori privati. “Mentre per i primi c’è la garanzia che gli acconti delle spese condominiali non possono superare i 250 euro mensili, per i secondi le fatture sono ben più salate” conclude il sindacato.