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Abbattimento orsa F36, gli animalisti: "Siamo sgomenti, il Trentino odia gli animali per partito preso. Ci sarà battaglia legale"

TRENTO. "Siamo sgomenti, dice l'Oipa mentre l'associazione Bearsandothers aggiunge: "Un provvedimento ancora una volta senza senso e senza rispettare quanto previsto dal protocollo. Ci sarà battaglia legale". E' sempre più alta la tensione tra le associazioni animaliste e la Provincia di Trento. Questa volta per la delibera di Maurizio Fugatti che dispone l'abbattimento di F36, orsa con cucciola responsabile del falso attacco nei boschi della val Giudicarie.

Nella giornata di giovedì 7 settembre la scoperta de il Dolomiti che F36, con ogni probabilità, era stata radiocollarata già da qualche tempo nel silenzio generale (ora si può affermare affermare con certezza che le operazioni sono avvenute ''nella notte tra il 29 e 30 agosto 2023 l’esemplare F36 è stato catturato, dotato del radiocollare e rilasciato immediatamente''). Nelle scorse ore invece è emerso che il presidente Fugatti l'ha già condannata a morte (Qui articolo) con il provvedimenti di ''Autorizzazione al prelievo, quale misura di sottrazione all'ambiente naturale, tramite uccisione dell'esemplare di orso F36''.

A stretto giro le prese di posizione del mondo animalista e ambientalista. "Un’altra mamma orsa che il presidente della Provincia di Trento. Siamo sgomenti - scrive l'Oipa - una volta di più il presidente Fugatti adotta la legge del taglione invece di tutelare la fauna e difendere la biodiversità della sua terra, come invece dovrebbe. Procederemo nelle opportune sedi per impedirlo. Siamo con F36, come la maggioranza dell’opinione pubblica, che vuole gli orsi difesi dalle Amministrazioni locali. Neanche l’esempio delle buone pratiche adottate altrove in Italia insegnano nulla".

Un provvedimento che, da una lettura preliminare, appare debole nelle motivazioni di abbattimento. "L'orsa F36 - aggiunge l'Oipa - ha 6 anni e non è mai stata aggressiva: domenica 30 luglio ha solo allontanato dal suo cucciolo due giovani (definiti, dalla Provincia, cacciatori) sul sentiero Mandrel, nelle Giudicarie. Con un cosiddetto 'falso attacco' l’orsa ha fatto il suo 'dovere di madre' dettatole dalla natura e, come si è visto, non ha voluto attaccare per uccidere. Auspichiamo che l’opinione pubblica si mobiliti. Al contempo andremo per vie legali. La Provincia di Trento pensi a prevenire episodi del genere anche informando la cittadinanza e gli escursionisti su come ci si comporta in montagna, invece di continuare a evocare come sempre catture e abbattimenti".

Dura anche l'associazione Bearsandothers. "Questa Provincia odia gli animali per partito preso. E' innocente anche F36, si vuole ucciderla solo per un incontro fortuito nel bosco e che non ha portato danni. La follia è al governo del Trentino, ma ottobre è vicino e speriamo di riportare la nostra terra a un livello di civiltà moderna che manca ormai da cinque anni. Comunque anche su questo provvedimento sarà battaglia legale".