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Aborto, Marrone vara Vita Nascente. Grimaldi: Non cederemo di un passo

DIRITTI & ROVESCI

Scontro sulla 194. Il giorno dopo la manifestazione torinese l'assessore regionale rilancia il provvedimento che assegna aiuti economici a chi prosegue la maternità. Il neo parlamentare rosso-verde: "Il vero problema sono gli obiettori di coscienza"

A meno di tre giorni dal successo elettorale di Giorgia Meloni e il giorno successivo alla manifestazione torinese, la Regione Piemonte presenta la delibera sulle modalità di accesso e i criteri di assegnazione dei finanziamenti per la “promozione e realizzazione di progetti di accompagnamento individualizzati, finalizzati alla promozione del valore sociale della maternità e alla tutela della vita nascente, da parte di organizzazioni ed associazioni operanti nel settore della tutela materno infantile ed iscritte negli elenchi approvati dalle Asl”. È l’attuazione dell’emendamento al bilancio denominato proprio Vita Nascente e promosso dall’assessore di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone. Il provvedimento con cui la giunta di centrodestra del Piemonte stanzia delle risorse per contenere gli aborti per motivi economici. Sul piatto ci sono 400mila euro già stanziati a bilancio che serviranno a sostenere le attività di ascolto e consulenza, progetti di supporto alle mamme per almeno i primi mille giorni dei neonati, anche attraverso il sostegno economico e la fornitura di beni di prima necessità.

Sono previsti ulteriori 60mila euro destinati a finanziare interventi dei servizi socio-assistenziali di Torino, Novara, Alessandria e Cuneo a supporto della segretezza del parto per le gestanti che abbiano deciso il non riconoscimento del nascituro. “La Regione Piemonte pagherà alle famiglie socialmente vulnerabili e alle donne in difficoltà economica, magari perché abbandonate da genitori e partner, ciò che serve per non dover rinunciare alla gravidanza che desiderano: canoni di locazione, rate di mutuo, bollette di utenze, abbigliamento, alimenti, farmaci, pannolini, carrozzine, lettini eccetera” spiega l’assessore Marrone. Lo stesso che lunedì avrebbe dovuto partecipare come relatore a un convegno organizzato dagli antiabortisti, in una sala istituzionale, in cui era prevista la presenza della dottoressa No Vax e anti gay Silvana De Mari.

Tanto basta per far scoppiare la polemica anche dopo che Marrone ha parlato “di rivoluzione sociale delle culle”. Un’espressione, replica il neo parlamentare di Sinistra e Verdi Marco Grimaldi che “mi fa accapponare la pelle”.

Oggetto del contendere la legge 194, quella sull’aborto appunto. Meloni ha assicurato a più riprese che non è sua intenzione toccarla, semmai garantirne la completa applicazione. “Fratelli d’Italia dice di voler tutelare il diritto a non abortire, dicono di voler creare percorsi di accompagnamento alla vita nascente mentre di fatto foraggiano le associazioni antiabortiste. Non arretreremo di un passo” assicura Grimaldi. Poi l’esponente della sinistra torinese attacca sull’obiezione di coscienza: “In Piemonte FdI è da anni in campagna permanente sulla pelle delle donne. Qui e in tutta Italia l’obiezione di coscienza è ormai endemica, fino ai picchi del Molise (83%) e della Sicilia (86%) – prosegue Grimaldi –. L’unico diritto negato da tutelare è quello a un aborto libero, gratuito e sicuro”.

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