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Acerno piange don Alberto D’Urso: fu tra i fondatori della Consulta Nazionale Antiusura

Acerno piange don Alberto D’Urso: fu tra i fondatori della Consulta Nazionale Antiusura

Cronaca Acerno

Aveva 84 anni ed era nato e cresciuto nel piccolo comunale della provincia di Salerno

Chiesa a lutto per la scomparsa di Don Alberto D’Urso. Aveva 84 anni ed era nato e cresciuto ad Acerno. Ad annunciarlo è l'arcidiocesi di Bari-Bitonto. Presidente della Fondazione Antiusura S. Nicola e SS. Medici di Bari, fino al 2020 monsignor D'Urso è stato anche presidente della Consulta Nazionale Antiusura. 

La biografia

Già parroco della parrocchia Santa Croce di Bari, ha ricopero anche gli incarichi di Direttore dell'Oasi Santa Maria di Cassano Murge (BA); direttore Diocesano, Responsabile regionale e Consigliere nazionale Uac - Unione Apostolica del Clero, assistente Regionale MIEAC - Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica, cappellano Compartimento Ferrovie dello Stato, prelato d'onore di Sua Santità. "Il Signore che dispone i tempi del nascere e del morire gli doni la ricompensa eterna e la gioia senza fine. Nella comunione dei Santi, eleviamo al Signore una preghiera di suffragio e di ringraziamento per la sua fedeltà a servizio della Chiesa", è il messaggio che accompagna l'annuncio della Diocesi. 

Il 16 maggio del 1995 presso la Fondazione S.S. Nicola e S.S. Medici di Bari, insieme a Padre Massimo Rastrelli, con le Fondazioni Antiusura di Napoli, Roma, Matera e Torino dette vita alla Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II, il primo organismo di lotta all’usura di matrice ecclesiale. Molte altre diocesi d’Italia  lo hanno seguito negli anni. Oggi la Consulta in Italia consta 33 Fondazioni antiusura. Don Alberto è stato anche il fondatore della Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari. "La sua missione - dichiara Luciano Gualzetti, attuale presidente della Consulta - di servizio alle vittime di usura, ai poveri e alle persone indebitate proseguirà attraverso i volontari e tutte le persone che ha scagionato dalla trappola dell’usura. Attraverso le Fondazioni antiusura la Chiesa è in grado di offrire un esempio di apostolato competente e perseverante nei confronti delle famiglie flagellate dai debiti. Gli siamo riconoscenti per aver dato vita ad un percorso di denuncia e di lotta ad una piaga sommersa, che si nutre silenzio e omertà”. Girò tutte le diocesi del Paese per reclutare persone disponibili a mettersi al servizio delle persone a cui l’usura aveva tolto ogni speranza di vita”. Il suo credo era che “tutti avevano diritto a una seconda opportunità. E se un fratello per una qualsiasi ragione era per terra bisognava aiutarlo a rialzarsi, qualunque fosse la causa”. 

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