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Alessia Pifferi, la mamma della bambina morta di stenti, si presenta in tribunale. La difesa: “Chiede sempre di sua figlia”

Alessia Pifferi è la mamma della bambina morta di stenti e questa mattina si è presentata la prima volta in tribunale. La donna è accusata di omicidio volontario. Tuttavia, la difesa ha chiesto di approfondire gli accertamenti sul materiale sequestrato.

Alessia Pifferi, la mamma della bambina morta di stenti, si presenta in tribunale. La difesa: “Chiede sempre di sua figlia”

Alessia Pifferi, la mamma della bambina morta di stenti, si presenta in tribunale

Alessia Pifferi è la mamma della bambina morta di stenti. La donna è accusata dell’omicidio volontario della figlia Diana di soli 18 mesi di vita. Dopo aver convalidato il fermo e disposto la misura cautelare, il giudice per le indagini preliminari di Milano, FabrizioFilice, ha deciso di respingere l’aggravante della premeditazione richiesta dal pm Francesco De Tommasi, riconoscendo solo l’aggravante per futili motivi. In particolare, nel provvedimento di convalida del gip pubblicato da la Repubblica, si legge: “L’indagata, nel corso dei 6 giorni in cui ha lasciato la bambina da sola, è passata da uno stato iniziale di superficiale incoscienza – probabilmente suffragato dal fatto che le scorse volte in cui aveva commesso un’analoga condotta per 48 ore non era successo nulla di irreparabile – a uno stato di consapevolezza molto più profondo, che l’ha portata a ritenere praticamente certa o altissimamente probabile la morte della bambina”.

Alessia, nella mattinata di mercoledì 28 settembre, si presentata accompagnata dai suoi avvocati, Solange Marchignoli e Luca D’Auria, nella stanza del giudice ha partecipato all’udienza per conferire gli incarichi ai periti per gli accertamenti sul materiale sequestrato dopo il ritrovamento del corpo della piccola Diana: un biberon vuoto trovato accanto al letto della bimba, una bottiglietta d’acqua e un flacone di benzodiazepine. Le analisi serviranno per verificare o meno la presenza del tranquillante nel latte o negli altri liquidi e delle eventuali tracce di DNA della bambina sul beccuccio del flacone.

La difesa: “Chiede sempre di sua figlia”

La prossima udienza è stata fissata per il 14 ottobre ed è stata confermata anche la presenza di Pifferi: “È fondamentale che partecipi per capire tutti i passaggi del processo”, ha detto Marchignoli che è sempre stata a fianco della sua assistita durante l’udienza. “La mia assistita è terrorizzata. Mi ha chiesto di accompagnarla il più possibile – ha detto Marchignoli fuori dall’ufficio del gip – In carcere è ovattata: non vede nessuno, non sente nessuno. Non sa che cosa c’è fuori. Ci sembra più opportuno fare entrare dei consulenti anche per questa ragione: è una situazione molto delicata. Ogni nostra mossa potrebbe inquinare i ricordi. Chiede sempre di sua figlia”.