Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Alice Campello: «Mi hanno fatto 17 trasfusioni, ho rischiato di perdere l'utero»

Che qualcosa non fosse andato come previsto i fan l'avevano intuito dall'improvviso silenzio sul profilo Instagram dell'influencer veneziana, dopo l'annuncio che l'indomani avrebbe partorito. Poi, la conferma sul profilo del marito, il calciatore Alvaro Morata, dove era comparso un messaggio in cui spiegava che Alice stava bene ma si trovava sotto osservazione in terapia intensiva: «Ha avuto delle complicazioni che ci hanno fatto preoccupare molto», ha scritto, «Ma è forte e un po' alla volta sta recuperando».

L'influencer veneziana, 27 anni, già madre dei gemelli Alessandro e Leonardo, 4 anni, e di Edoardo, 2 anni, ha dato alla luce la quarta figlia Bella il 9 gennaio scorso a Madrid. Una nascita attesissima, visto che una bimba era nei sogni della coppia.

Dopo la nascita, però, sono sopraggiunte delle complicazioni post parto, una forte emorragia che ha imposto il ricovero immediato di Alice in terapia intensiva

Come siano andate esattamente le cose lo ha raccontato lei stessa, ospite della puntata del 28 gennaio di Verissimo, spiegando nel dettaglio che cosa è accaduto ad un certo punto, mentre stringeva fra le braccia la piccola Bella.

Che cosa è successo dopo il parto

Alice spiega che la nascita è avvenuta con un parto cesareo già previsto, e che si è trattato del suo parto « più bello». I problemi sono però sorti dopo: «Era andato tutto benissimo, avevo anche la bambina in braccio, ma quando sono uscita (dalla sala parto, ndr) a un certo punto ho iniziato a sentirmi male, ho spostato la coperta e ho visto un'emorragia enorme». In quel momento la sua preoccupazione è stata Alvaro perché «quando vede che io sto male, si preoccupa immediatamente per me. Ho guardato la sua faccia e l'ho visto sbiancare».
Da quel momento in poi, Alice non ricorda più nulla: erano le 10, 30 del mattino e si è risvegliata alle 10 di sera. In tutto questo tempo è stata intubata e ha ricevuto ben 17 trasfusioni di sangue.

«L'emorragia non si fermava più. La fortuna è stata che inizialmente era abbondante, poi è diminuita e i medici sono potuti intervenire cercando dei modi per fermarla. Alla fine ci sono riusciti utilizzando un palloncino e inserendolo dentro l'utero. Abbiamo aspettato fino alle due di pomeriggio del giorno seguente. A quel punto mi hanno detto: “Proviamo a toglierlo, se l'emorragia è finita possiamo stare tranquilli, se invece continua dobbiamo pensare a togliere l'utero”. Grazie a Dio, però, tolto il palloncino, tutto poi è andato bene».