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Altra grana per Salt Bae | Dopo lo scontrino shock, preso di mira uno dei suoi ristoranti più importanti: ecco perché

Non c’è pace per Salt Bae, il macellaio turco da milioni di dollari. Dopo le proteste per lo scontrino da capogiro, un’altra bella grana è in arrivo per il suo ristorante. 

Salt Bae rientra sicuramente tra le persone del momento, quelle più chiacchierate e anche criticate. L’imprenditore turco, infatti, ha un patrimonio netto stimato di 60 milioni di dollari e possiede tantissimi ristoranti in tutto il mondo, gli stessi che hanno ospitato star dal calibro di David Beckham, Leonardo DiCaprio, Snoop Dogg e Conor McGregor.

Salt Bae
Fonte: Instagram @nusr_et

Eppure, alla fine pare non piacere proprio a tutti il braccio più “salato” degli Emirati Arabi, soprattutto dopo le proteste in tutto il mondo, e capeggiate qui in Italia dal fratello di Cristina e Benedetta, Roberto Parodi, per lo scontrino da ben 160mila euro; ovvero la stessa cifra che serve per la maggior parte di noi comuni mortali per comprare una casa con un mutuo trentennale.

Detto questo però, si continua a parlare del macellaio turco per ben altri motivi questa volta e non sono nemmeno stati creati meme a riguardo, a dimostrazione del fatto che si tratta di una faccenda abbastanza seria.

E’ in arrivo, infatti, per Nusret Gökçe – vero nome di Salt Bae – un’altra bella grana e pagarne le spese è proprio uno dei suoi ristoranti più importanti. Non tutti, alla fine, sembrano gradire bistecche da migliaia di euro condite con foglie d’oro. C’è anche chi protesta e non ha paura di farlo per il bene del nostro Pianeta.

I manifestanti di Animal Rebellion contro Salt Bae

Ebbene sì, in questo clima di protesta generale, c’è stato anche chi ha voluto dire la sua a Salt Bae apertamente. Stiamo parlando degli attivisti che hanno preso di mira il suo ristorante londinese.

Protesta Nusr-Et

Il gruppo di manifestanti si chiama “Animal Rebellion” ed è un’appendice del più ampio gruppo Extinction Rebellion, un movimento socio-politico nonviolento che si batte per la crisi climatica, fermare la perdita di biodiversità e minimizzare il rischio di estinzione umana a causa del collasso ecologico e sociale.

Come riportato dal quotidiano inglese ‘The Mirror’, otto persone sono entrate nella steakhouse Nusr-Et, nell’esclusivo quartiere di Knightsbridge nel centro di Londra, verso le 18:00 e si sono sedute ai tavoli già prenotati per chiedere, attraverso il loro gesto, un sistema alimentare a base vegetale e un ripristino ecologico massivo, aspetti che mancano ampiamente nella catena di ristoranti gestita dal macellaio turco.

Proprio per questo, lo studente Ben Thomas di 20 anni ha dichiarato ai media locali come: “Ristoranti come questi sono il simbolo di un sistema rotto. Mentre due milioni di persone si affidano alle banche alimentari nel Regno Unito in questo momento, gli chef influencer vendono bistecche dorate per più di 1.000 euro, ovvero quelle che sappiamo causare i maggiori danni ambientali al nostro ecosistema”.

Attivista animal rebellion

Dopo un po’ però, sono stati gli stessi manifestanti a lasciare il locale senza creare scompiglio. Il loro, infatti, era un atto di protesta simbolico non violento. I camerieri di Nusr-Et avevano anche chiamato la polizia, invitando gli attivisti ad andarsene, cosa che poi è effettivamente avvenuta senza l’intervento delle forze dell’ordine.