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Amministrative in Sicilia, gli exit-poll: Trantino vince a Catania, Cassì a Ragusa. A Trapani vittoria di Miceli, ballottaggio a Siracusa. La diretta

Seggi chiusi alle 15 in Sicilia, nei 128 Comuni per eleggere i sindaci e rinnovare i Consigli comunali e circoscrizionali. Al via subito lo spoglio. La popolazione coinvolta e' di 1.387.169 abitanti, di cui 301.104 anche per le elezioni dei sei Consigli circoscrizionali e dei rispettivi presidenti a Catania. In 113 centri (fino a 15 mila abitanti) si e' votato con il sistema maggioritario, in quindici comuni (nei quali l'eventuale ballottaggio si terra' l'11 e 12 giugno) con quello proporzionale.

I consiglieri comunali da designare sono 1.646. Tra i 128 Comuni alle urne ci sono quattro capoluoghi di provincia: Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani. Oltre ad altri 11 grossi centri: Licata, Aci Sant'Antonio, Acireale, Belpasso, Biancavilla, Gravina di Catania, Mascalucia, Piazza Armerina, Comiso, Modica, Carlentini. Cinque i Comuni commissariati: Catania, Aidone, Trabia, Modica e Priolo. Al voto anche Barrafranca, che nell'aprile del 2021 e' stato sciolto per mafia.

Elezioni Trapani, exit poll: Miceli verso la vittoria al primo turno

Maurizio Miceli (centrodestra) dovrebbe vincere al primo turno a Trapani secondo gli exit poll, anche se Giacomo Tranchida (centrosinistra) dovrebbe arrivare anche lui intorno al 40% che in Sicilia varrebbe l'elezione. Ma gli exit poll attribuiscono a Miceli un 42-46% contro un 38-42% di Tranchida

Elezioni Ragusa, exit poll: Peppe Cassì vince a valanga

A Ragusa sindaco uscente Peppe Cassì, che ha rotto con il centrodestra che ha optato per Cultrera e si presenta con una serie di civiche, trionfa al primo turno sfiorando il 60% secondo gli exit poll. Lontani, anzi, lontanissimi Riccardo Schininà (centrosinistra) 18-22% e Giovanni Cultrera (centrodestra) 11-15.

Elezioni Catania, exit poll: il centrodestra vince al primo turno

Enrico Tarantino verso la vittoria al primo turno a Catania. Il candidato del centrodestra unito sfiorerà il 60% dei consensi secondo gli exit poll di Noto Sondaggi per Videoregione Sicilia. La legge siciliana prescrive che basti il 40% per essere eletto al primo turno. Maurizio Caserta del centrosinistra si fermerà sotto il 30%.

Elezioni Siracusa, exit poll: si va al ballottaggio

Si tornerà alle urne tra due settimane a Siracusa: Renata Giunta (centrosinistra) e Ferdinando Messina (centrodestra) non hanno raggiunto il 40% necessario - soglia prevista dalla legge siciliana per le comunali  per la vittoria al primo turno e andranno al ballottaggio. Messina otterrebbe il 24-28% contro il 23-27% di Giunta. Importante il peso di Francesco Italia, sindaco uscente e centristra di Azione (mentre Italia Viva sosteneva Giancarlo Garozzo), con il 20-24%. Bisognerà aspettare lo spoglio per vedere se la terza posizione di Italia sarà confermata o se insidierà uno dei due candidati principali.

Ore 15 - Urne chiuse in tutta Italia: al via lo spoglio

I seggi elettorali hanno chiuso, dal Piemonte alla Sicilia. Nelle sezioni elettorali inizia lo spoglio, che per i ballottaggi dovrebbe dare risultati in tempi non troppo lunghi.

Baucina, presidente di seggio infila di soppiatto le schede nell’urna: intervengono i carabinieri

I carabinieri intervengono questa mattina prima dell'apertura dei seggi alla scuola media di Baucina in via Tenente Bonaviri per presunte irregolarità in uno dei seggi allestiti nell’istituto comprensivo Ciminna-Don Rizzo. Secondo la denuncia di uno dei militari dell’esercito di guardia al seggio, un presidente di sezione avrebbe infilato alcune schede nell’urna prima della riapertura delle operazioni di voto.

I carabinieri della compagnia di Bagheria hanno fatto i primi accertamenti e presidiano il seggio, che è stato regolarmente aperto, fino alla conclusione delle operazioni di voto. Le verifiche verranno fatte solo dopo la chiusura alle 15. Le indagini sono coordinate dalla procura di Termini Imerese. Ad urne chiuse i carabinieri cominceranno gli accertamenti sui registri e sul contenuto delle urne.

Siracusa, presidente di seggio aggredito da un elettore

Un presidente di seggio di una sezione, ospitata nei locali del liceo Quintiliano di Siracusa, e' stato aggredito da un elettore. Secondo quanto emerso nella ricostruzione della polizia, un 35enne, la cui posizione e' al vaglio della Digos, si e' presentato ieri pomeriggio per esprimere la sua preferenza, in occasione delle amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale e l'elezione del sindaco di Siracusa, e quando ha sfilato dalla tasca il portafogli per esibire il documento di identita' avrebbe estratto anche un "santino" con il candidato che, evidentemente, avrebbe dovuto votare.

Il presidente di seggio lo avrebbe redarguito e nel volgere di qualche minuto gli animi si sono scaldati, fino a quando il 35enne avrebbe scagliato un pugno contro la vittima, rimasta ferita. Dalle informazioni delle forze dell'ordine, dopo l'aggressione e' stato chiesto l'intervento di un'ambulanza del 118 e il personale sanitario ha provveduto a soccorrere il presidente di seggio, che ha poi fornito la sua testimonianza su quanto accaduto. Gli agenti della Digos, diretti da Guglielmo La Magna, hanno identificato il presunto aggressore e nelle prossime ore potrebbe essere formalizzata una denuncia.

Ad Acireale elettori accompagnati ai seggi dai candidati: arriva la polizia 

Ad Acireale è stata segnalata la presenza massiccia di candidati al Consiglio comunale e di loro parenti davanti alle scuole sede di seggio elettorale, nei quartieri Aci Platani e Santa Maria Ammalati. Avrebbero distribuito volantini e invitato le persone al voto, in violazione del silenzio elettorale scattato venerdì sera. Ieri la polizia è intervenuta tre volte, allontanandoli. Acireale è uno dei sette centri del Catanese al di sopra di 15 mila abitanti chiamati alle urne per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale. A sfidarsi per la fascia tricolore sono in quattro: l’uscente Roberto Barbagallo, Nino Nicotra, Nino Garozzo e Francesco Fichera. (Giusi Spica)

Eletto il sindaco di Santo Stefano Quisquina. Vicino al traguardo anche il primo cittadino di Contessa Entellina

Mentre le operazioni di voto sono ancora in corso e proseguiranno fino alle 15 di questo pomeriggio, è fumata bianca per il primo sindaco eletto nell’Isola: si tratta del primo cittadino di Santo Stefano Quisquina, Francesco Cacciatore in corsa senza rivali per la fascia tricolore. In questi casi la legge elettorale prevede l’elezione al raggiungimento del quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto e già in serata nel Comune dell’Agrigentino aveva votato il 50,7 per cento degli elettori. Vicinissimo al traguardo anche Leonardo Spera a Contessa Entellina: anche in questo caso si tratta dell’unico candidato in corsa per la guida del Comune dove ieri alle 23 l’affluenza si è assestata al 46,8 per cento. rush finale questa mattina, dunque, per arrivare alla metà più uno dei votanti. (Miriam Di Peri)

Riaperte le urne, affluenza in calo nella prima giornata: al voto il 44,38 per cento degli elettori

Riaperti alle sette di questa mattina i seggi in Sicilia, per la seconda e conclusiva giornata al voto per le Amministrative in 128 comuni. Nell'isola si registra un forte calo di affluenza nella prima giornata delle elezioni. Ieri sera, alla chiusura dei seggi alle ore 23, la percentuale dei votanti è stata del 44,38%, più bassa in tutti i comuni rispetto alla scorsa tornata elettorale.

Ecco i dati nei quattro capoluoghi della Sicilia: a Catania l'affluenza è stata del 39,89% con un calo del 13,24%; a Ragusa del 43,31% con -14,91%; a Siracusa del 42,40% con - 12,90% mentre a Trapani ha votato il 42,89% con un calo del 16,27%. I seggi chiuderanno alle 15. Subito dopo comincerà lo spoglio.

Amministrative, alle 19 affluenza del 33,39% in Sicilia

Alle 19 è del 33,39% l'affluenza in Sicilia per le amministrative. Alla scorsa tornata elettorale era stata del 40,95%. Nell'isola si vota in 128 Comuni, quattro dei quali capoluoghi: Catania, Trapani, Siracusa e Ragusa. Oggi i seggi saranno aperti fino alle 23. Domani si vota dalle 7 alle 15.

A Siracusa affluenza al 32,55 %

Sono proseguite regolarmente le operazioni di voto per scegliere il sindaco e 32 consiglieri comunali a Siracusa. Alle 19, l'affluenza alle urne è stata del 32,55 per cento, pari a 33 mila 249 siracusani, con una prevalenza di uomini: 16 mila 653 (33,74 per cento) contro 16 mila 596 (31,44). Il corpo elettorale è composto di 102 mila 147 elettori, di cui 49 mila 359 maschi e 52 mila 788 femmine.

Alle Amministrative del 2018, alla stessa ora, i votanti erano stati pari al 38,09 per cento: 39 mila 321 su 103 mila 213 persone. Allora, però, si votata in un solo giorno. Questa volta i seggi resteranno aperti fino alle 23 di oggi e dalle 7 alle 15 di domani.
La prossima rilevazione stasera, all'ora di chiusure dei seggi.

Chi non fosse in possesso delle tessera elettorale o chi dovesse rinnovarla, può recarsi allo sportello di via San Sebastiano 31 oppure (per la prima volta) alle sedi circoscrizionali delle frazioni di Belvedere e Cassibile. Gli uffici resteranno aperti ininterrottamente per tutta la durata delle operazioni di voto.

Amministrative, affluenza in calo in Sicilia

Affluenza bassa al primo turno delle amministrative in Sicilia, dove si vota per 128 Comuni fra cui quattro capoluoghi: Catania, Trapani, Ragusa e Siracusa. Alle 12  l'affluenza è stata del 12,55% (era stata del 16,94% nella precedente tornata elettorale delle amministrative). Su 1.340.889 votanti si sono recati alle urne  in 168.350.
In calo i numeri anche nelle quattro grandi città: a Catania ha votato il 16,94 ( il 4,20% in meno),  a Trapani il 12,23 il 4,24% in meno rispetto alle precedenti elezioni, a Ragusa il 13,22% (-4,63%) e a Siracusa il 13,58%  (-3,43%) I seggi sono aperti oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15.

Ragusa, disfida all’ultimo voto: le alleanze traballanti dei quattro aspiranti sindaci
 

I candidati alla poltrona di primo cittadino sono appena quattro ma bastano per far traballare le alleanze fra i partiti dei vari schieramenti. A Ragusa li appoggiano in totale 15 liste con 450 in corsa per i 32 posti in consiglio comunale. A scompaginare le carte le polemiche su una modifica al piano urbanistico che hanno travolto il sindaco uscente di centrodestra, Peppe Cassì. Lui le bolla come un mezzo per escluderlo dalla campagna elettorale e dopo essere stato scaricato da buona parte della coalizione che lo elesse nel 2018 trova nuovi alleati. A iniziare dalla Dc di Totò Cuffaro che attraverso il suo capogruppo all’Ars, Ignazio Abbate, lo sostiene con la lista Terramadre. Altra stampella viene da Cateno De Luca con la sua lista Sicilia Vera.

Fratelli d’Italia con Forza Italia e la lista civica “Insieme” punta, invece sull’avvocato Giovanni Cultrera, ex presidente dell’Iacp. Fra i meloniani corre anche Giuseppe Rizza, genero del capogruppo all’Ars Giorgio Assenza. Niente alleanze compatte anche nel centrosinistra dove il Pd sceglie un altro avvocato, il trentasettenne Riccardo Schininà che nel 2006 a 19 anni fu il più giovane consigliere comunale della storia di Ragusa. Lo appoggiano la lista Territorio di Nello Dipasquale e poi socialisti, +Europa e due civiche. I Cinque Stelle corrono da soli con Sergio Firrincieli, consigliere comunale uscente. Due le liste a suo sostegno: M5S e Siamo Comunità che raggruppa esponenti di Articolo uno e Verdi. Nella seconda è in corsa Gianna Miceli, moglie dell’ex senatore Gianni Battaglia. — g.a.

I partiti si sono sfilacciati: otto nomi in lizza a Siracusa per una gara tutti contro tutti

Otto candidati sindaci sostenuti da 25 liste con 750 aspiranti consiglieri comunali. A Siracusa i partiti si sfilacciano come le coalizioni ad iniziare dal Terzo polo che rinuncia ai simboli e si spacca fra l’uscente Francesco Italia (sostenuto da Azione) e il suo predecessore Giancarlo Garozzo (Italia Viva). Si divide anche Forza Italia con l’ex assessore regionale Edy Bandiera che corre contro il candidato del centrodestra, il forzista Ferdinando Messina. Nel centrosinistra tutti i partiti appoggiano l’unica donna aspirante sindaca, Renata Giunta, ma quattro dei cinque ex consiglieri 5Stelle si sfilano e sostengono altri candidati.

Proprio un ex 5S, Roberto Trigilio, ha cambiato cavallo e viene sostenuto da Sicilia vera e Sud chiama Nord di Cateno De Luca. Con i soliti escamotage del leader del movimento: in lista c’è Salvatore Leotta, “detto Roberto Trigilio”, un modo per far crescere i voti. Gli altri due aspiranti alla fascia tricolore sono l’ex presidente del Consiglio comunale Michele Mangiafico e il ristoratore Abdelaaziz Mouddih. Se tra gli assessori designati da Italia c’è Giuseppe Gibilisco, campione mondiale di salto con l’asta, i forzisti di Messina puntano su Luigi Gennuso, fratello del deputato Riccardo. Nella lista civica del leghista Vincenzo Vinciullo è candidata la sorella Maria Adriana. Renata Giunta ha designato come assessori volti storici del Pd come l’avvocata Glenda Raiti e Marco Monterosso, e i 5Stelle Giuseppe Mirabella, genero del deputato regionale Carlo Gilistro, e Paolo Ficara, ex parl

Siracusa, affluenza al 15,01 per cento: in calo rispetto al 2018

Sono cominciate le operazioni elettorali nelle 123 sezioni in cui si vota per scegliere il sindaco e 32 consiglieri comunali a Siracusa. Tutti regolarmente costituti i seggi; è stato sostituto un solo presidente che ha rinunciato per motivi di salute. Alle 12, l'affluenza alle urne è stata del 15,01 per cento. Hanno votato 13 mila 868 siracusani con una prevalenza di uomini: 7 mila 407 (15,01%) contro 6 mila 461 donne (12,24%).

Il corpo elettorale è composto di 102 mila 147 elettori, di cui 49 mila 359 maschi e 52 mila 788 femmine. Alle Amministrative del 2018, alla stessa ora, i votanti erano stati pari al al 17%: 17 mila 549 su 103 mila 213 persone. Allora, però, si votata in un solo giorno. Questa volta i seggi resteranno aperti dalla 7 alle 23 di oggi e dalle 7 alle 15 di domani

La corsa dei sette candidati di Catania: FdI vuole il municipio, il centrosinista torna giallorosso

Sette candidati a sindaco sostenuti da 19 liste con quasi 700 candidati in corsa per i 36 posti in consiglio comunale. A Catania, la città più importante di questa tornata elettorale, il candidato del centrodestra è un meloniano di ferro cui la premier ha affidato il preciso compito di di regalare a Fratelli d’Italia la prima poltrona da sindaco di un grande capoluogo italiano. Si tratta dell’avvocato Enrico Trantino, un figlio d’arte della storica destra etnea. È il figlio del missino Enzo, parlamentare per nove legislature. Lo appoggiano sette liste ma anche il ras locale del terzo polo e di Azione, Giuseppe Castiglione.

Contro di lui il centrosinistra che torna giallorosso grazie alla ritrovata alleanza fra Pd e M5s, schiera il professore Maurizio Caserta con la lista dem guidata dall’ex nazionale di rugby Orazio Arancio che alle politiche non era stato eletto. Fra gli assessori designati i grillini orfani di Giancarlo Cancelleri passato ai forzisti puntano sull’ex ministra Nunzia Catalfo, fra le “ideologhe” del reddito di cittadinanza che rimane una leva elettorale fondamentale nel Mezzogiorno. Gabriele Savoca è il candidato di Cateno De Luca per la guida di Palazzo degli Elefanti. Gli altri candidati sono Vincenzo Drago, Giuseppe Giuffrida, Giuseppe Lipera e Lanfranco Zappalà con una lista civica.

Trapani, l’uscente con dieci liste e i tre sfidanti in ordine sparso con le coalizioni polverizzate

Quattro candidati a sindaco sul filo di lana sostenuti da 21 liste con circa 400 candidati ai 24 posti in consiglio comunale. A Trapani la sfida vede il sindaco uscente di centrosinistra, Giacomo Tranchida schierare ben 10 liste senza nessun simbolo di partito e rompendo i giochi fra le coalizioni. Con lui anche i candidati dell’assessore regionale all’Istruzione Turano che ha rotto con il centrodestra, che schiera Maurizio Miceli, di FdI. Miceli è sostenuto, oltre che dai meloniani, anche da Forza Italia e dai Popolari e autonomisti di Raffaele Lombardo. Si smarcano la Dc nuova di Totò Cuffaro e la Lega i cui esponenti si sono divisi.

Il Pd che ha negato il simbolo al suo primo cittadino uscente candida Francesco Brillante, ex segretario cittadino dem, sostenuto dal M5s, da Sicilia vera di De Luca e dai dem che non si riconoscono più nella linea Tranchida. In corsa anche Anna Garuccio, consigliera comunale uscente e figlia dell’ex sindaco degli anni Ottanta Erasmo. Tranchida punta sull’esperienza in giunta scegliendo come assessori la ex presidente del distretto turistico Rosalia d’Alì, l’assessora uscente Andreana Patti, l’ex vicesindaco Vincenzo Abbruscato, il giornalista Emanuele Barbara e il consigliere uscente Giuseppe Virzì. Miceli usa il manuale Cencelli: il meloniano Giuseppe Bica, Giuseppe Guaiana (Amo Trapani), la forzista Maria Gabriella Orlando, l’autonomista Vincenzo Scontrino e Oscar Tipa, della lista civica di Miceli

Aperte le 336 sezioni elettorali di Catania

Tutte regolarmente aperte e operative, dalle 7.00 di stamattina, le 336 sezioni elettorali del Comune di Catania, dove si vota per eleggere il sindaco e il Consiglio comunale, il presidente e i consiglieri di circoscrizione. Gli aventi diritto al voto a Catania sono 260.420