La manifestazione verso le 19 ha attraversato le vie del centro e anche questa volta dietro le spalle hanno lasciato una città deturpata di scritte
TRENTO. Altro giro e altro regalo per la città e i suoi abitanti. L'ennesimo schifo consegnato alla città e ai cittadini di Trento dopo l'ennesimo corteo degli anarchici che hanno sfilato per le vie del capoluogo tra slogan, striscioni e blitz su muri e vetrine a colpi di bombolette spray. La città è stata nuovamente deturpata praticamente ovunque e le scritte sono sempre le stesse ''No 41 Bis'', ''dalla parte di Cospito'' ''la legalità uccide'' ''no frontiere'' e via imbrattante.
Una battaglia, quella che gli anarchici stanno conducendo contro il 41Bis che ormai è svuotata anche dei suoi principi ideali, dopo che è emerso che la stessa è ''sposata'' pienamente da mafiosi, camorristi e ndranghetisti e che lo stesso Cospito ha dialogato più volte con mafiosi al 41bis come lui che lo hanno esortato a continuare il suo sciopero della fame, augurandosi che all'esterno gli anarchici proseguissero con i disordini e i danneggiamenti.
Se a questo si aggiunge che la protesta si sostanzia essenzialmente nell'imbrattare muri, vetrine, proprietà pubbliche e private che poi dovranno essere pulite, a carico della comunità e dei cittadini, la sconfitta di chi protesta è ormai sicura. Insomma sbagliati i modi e le modalità e opinione pubblica tutta schierata contro la loro battaglia.
I danni arrivano a pochi giorni dall'ultimo corteo di una decina di giorni fa quando anche in quel caso erano stati imbrattati i muri e le vetrine dei negozi, ma anche dell'Università di Giurisprudenza.
Uno "schifo - aveva commentato il sindaco di Trento - che intendiamoci non è quello dei benpensanti, ma di chi crede si possano manifestare le proprie idee vandalizzando vetrine e palazzi storici, mostrando così arroganza e disprezzo per tutta la comunità. Anche stavolta la città verrà ripulita. Dagli operai. Quelli veri però". E gli operai avevano anche già pulito. Ora bisognerà fare il bis.