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ANASTE promuove il confronto e lancia proposte sulla riforma dell’assistenza territoriale nel convegno nazionale di Roma

ROMA- ANASTE, l’Associazione Nazionale delle Strutture Territoriali per la terza età che rappresenta RSA, strutture residenziali e assistenza domiciliare, ha organizzato il Convegno Nazionale di Roma, un’importante occasione di dibattito e confronto sul tema dell’assistenza territoriale.
L’evento si è tenuto l’8 e 9 giugno a Roma in piazza di Montecitorio ed ha visto la partecipazione di esperti, società scientifiche, associazioni e ordini professionali, sindacati datoriali e dei lavoratori, università e centri di ricerca, con l’obiettivo di individuare soluzioni sostenibili e innovative per la riforma dell’assistenza.
In un momento in cui l’assistenza territoriale riveste un ruolo fondamentale nella società, e un punto focale nell’agenda di governo, ANASTE si propone di contribuire attivamente a migliorare la qualità delle cure e della vita delle persone più fragili.
ANASTE è l’associazione di riferimento delle strutture residenziali per anziani private, enti e organizzazioni di assistenza domiciliare presenti sull’intero territorio nazionale. Il contratto nazionale di lavoro ANASTE per il personale sanitario e socio-sanitario è il più ampiamente adottato nel settore, testimoniando la sua rilevanza e l’affidabilità delle sue disposizioni.

L’ANASTE ha assunto un ruolo di primo piano nella costituzione del coordinamento inter-associativo del settore socio-sanitario, che raggruppa le 16 principali organizzazioni datoriali rappresentative degli enti di assistenza agli anziani e disabili. Tale iniziativa mira a rendere le proposte delle diverse organizzazioni di categoria omogenee e percorribili, attraverso l’individuazione di un interlocutore unico. L’obiettivo è favorire la collaborazione e l’efficienza nell’elaborazione di misure legislative volte al miglioramento dell’assistenza territoriale.

Durante il Convegno, è stato ribadito il ruolo centrale del sistema delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) nell’assistenza e nella cura degli anziani non autosufficienti con gravi limitazioni funzionali, nonché dei malati cronici complessi ospitati per cure a lungo termine. Sono state proposte soluzioni concrete per superare le criticità attuali e per integrare appieno queste strutture altamente specializzate nel sistema dell’assistenza territoriale, come delineato dal DM77 e indicato dalla Legge 33/2023.

ANASTE desidera sottolineare l’enorme impegno del personale e dei gestori delle strutture residenziali durante la pandemia. Nonostante le innumerevoli difficoltà che hanno messo a dura prova l’intero sistema sanitario nazionale, le RSA hanno dimostrato un’impegno straordinario nel garantire cure adeguate e di qualità ai propri ospiti. Le RSA, come richiamato dai rappresentanti delle istituzioni che hanno partecipato, sono una parte integrante del sistema sanitario nazionale e i temi delineati dal governo come l’assistenza domiciliare integrata, i medici di base aggregati, le farmacie dei servizi, e la telemedicina, possono essere validi strumenti a sostegno di tutta l’assistenza ai non autosufficienti.
Le proposte di Anaste, a conclusione della due giorni di lavoro, condivise con esperti di primo piano del panorama nazionale, sono:
1.adeguamento delle risorse destinate alle cure ai malati anziani cronici almeno al livello degli altri paesi europei
2. mantenimento delle competenze del nuovo sistema nazionale assistenza anziani presso il ministero della salute, onde garantire il diritto alle cure, costituzionalmente garantito, nell’ambito del SSN, escludendo incertezze riguardanti la variabilità del sistema di finanziamento dei servizi sociali
3. scongiurare l’applicazione della L118/2022 (decreto concorrenza) al settore, in quanto tale ipotesi è espressamente vietata dalla Direttiva comunitaria di riferimento
4. operare per rendere omogenei, nelle diverse regioni, criteri di valutazione della disabilità e dei livelli di assistenza, onde poter individuare corrispettivi per le rette di degenza congrui e trasparenti.
5. potenziare la capacità operativa delle Rsa, dimostratasi assai utile durante la pandemia, ad esempio inserendo, nelle Regioni che ancora non lo prevedono, la figura del medico responsabile, con funzioni organizzative ma anche di cura degli ospiti
6. Inserire le Rsa nei sistemi informatizzati delle Asl, onde poter individuare in tempo reale i posti letto disponibili, favorendo dimissioni tempestive dai reparti ospedalieri.
“Ci aspettano grandi sfide – ha concluso il presidente Anaste, Sebastiano Capurso, – ma dobbiamo essere propositivi, per il bene dei nostri anziani e dei nostri operatori, affinché le notevoli risorse del PNRR siano utilizzate nel miglior modo possibile.”