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Anticipazioni per “La dama di picche” di Ciaikovskij del 29 settembre alle 21.15 su Rai 5: dalla Scala di Milano

Anticipazioni per “La dama di picche” di Ciaikovskij del 29 settembre alle 21.15 su Rai 5: con la regia di Matthias Hartmann e la direzione di Timur Zangie dal Teatro alla Scala di Milano – Un giovane e lanciatissimo direttore d’orchestra come Timur Zangiev, una nuova produzione firmata da Matthias Hartmann e la rivelazione del teatro musicale degli ultimi anni, il soprano Asmik Grigorian, come protagonista femminile.

Sono i protagonisti principali di uno degli spettacoli più attesi dell’anno: “La dama di picche” di Pëtr Il’ič Čajkovskij, andata in scena lo scorso febbraio al Teatro alla Scala, che Rai Cultura propone giovedì 29 settembre alle 21.15 su Rai 5.

Giocato tutto sui toni del bianco e nero in spazi astratti dominati da giganteschi lampadari, il capolavoro del teatro musicale russo, tratto da un racconto di Puškin e andato in scena per la prima volta il 19 dicembre 1890 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, è interpretato dal tenore Najmiddin Mavlyanov nella parte di Hermann, da Elena Maximova come Polina, Julia Gertseva nei panni della Contessa e da Alexey Markov e Roman Burdenko in quelli del Principe Eleckij e del Conte Tomskij, che affiancano Asmik Grigorian, Liza.

Le scene sono firmate da Volker Hintermeier, i costumi da Malte Lübben, il disegno delle luci è di Mathias Märker, Michael Küster cura la drammaturgia mentre le coreografie sono firmate da Paul Blackman.
L’Orchestra e il Coro – preparato da Alberto Malazzi – sono quelli del Teatro alla Scala, mentre il Coro di Voci Bianche, istruito da Marco De Gaspari, è quello dell’Accademia dello stesso teatro. La regia Tv è curata da Arnalda Canali.

La dama di picche, op. 68 è un’opera in tre atti e sette scene composta da Pëtr Il’ič Čajkovskij con libretto di Modest Čajkovskij (suo fratello minore) revisionato ed integrato dal compositore, basata sull’omonimo racconto di Aleksandr Puškin.

L’amministrazione dei teatri imperiali nel 1887 propose a Čajkovskij di comporre un’opera sul soggetto creato da Ivan Vsevoložskij, sulla base del racconto di Puškin. Dapprima egli rifiutò l’offerta, ma due anni dopo ci ripensò ed accettò. L’opera venne composta in buona parte tra gennaio e marzo del 1890, mentre il compositore si trovava all’Hotel Washington a Firenze.

Il soggetto originale venne radicalmente cambiato dal fratello del musicista, Modest, che scrisse il libretto, anche se durante la composizione lo stesso Čajkovskij vi apportò dei cambiamenti. Particolarmente impegnativa è la parte di Herman, che canta in tutte le scene: essa fu ultimata in collaborazione con il tenore Nikolaj Figner, al quale venne affidato il difficile ruolo per la prima. Nella seconda metà del 1890 l’opera venne completata e venne messa in scena il 7 (19) dicembre al teatro Mariinskij di San Pietroburgo, sotto la direzione di Eduard Nápravník. Il successo fu enorme.

Così Pëtr Il’ič Čajkovskij scriveva: «Tutti i miei amici sono entusiasti de La dama di picche. Mi pare che l’opera sia in effetti riuscita bene, ma va detto che il libretto è splendido nel vero senso del termine. Devo confessare che mi piace più di tutte le altre che ho composto e che non riesco a suonare molti passaggi come si deve per l’emozione traboccante. Mi toglie il respiro e ho voglia di piangere! Mio Dio, è possibile che mi sbagli? Vedremo».

Per un certo periodo l’opera venne rappresentata in francese, con il titolo Pique dame. Oggi però viene rappresentata sempre nella versione originale russa.

L’organico dell’orchestra è il seguente[1]:

  • Archiviolini I, violini II, violevioloncelli e contrabbassi
  • Legniottavino, 3 flauti, 2 oboicorno inglese, 2 clarinetti (in si bemolle e la), clarinetto basso (in si bemolle), 2 fagotti
  • Ottoni: 4 corni (in fa), 2 trombe (in si bemolle e la), tuba
  • Percussionitimpanitamburograncassa
  • Altropianofortearpa
  • Fuori scena: trombe e tamburi dei bambini

Trama

L’azione ha luogo a San Pietroburgo alla fine del XVIII secolo.

Atto I

Scena prima Nel Giardino d’estate. Gli ufficiali Surin e Čekalinskij parlano dello strano comportamento del loro conoscente Herman, un altro ufficiale di origine tedesca, povero e ambizioso: egli passa le sue notti nelle sale da gioco, senza però mai osare tentare la sorte. Arriva proprio Herman, accompagnato dal conte Tomskij, e racconta di essere follemente innamorato, ma di non sapere nemmeno il nome della sua amata. Si unisce al gruppo il principe Eleckij, che parla del suo imminente fidanzamento: Herman apprende con sgomento che la fidanzata in questione è proprio la sua innamorata, che si chiama Liza, perché in quel momento passa lì vicino accompagnando la contessa sua nonna. Le due donne, notando lo sguardo dell’infelice Herman, sono prese da oscuri presentimenti. Tomskij racconta la leggenda che circonda la fortuna della vecchia contessa: da giovane era molto bella, ma aveva perso una fortuna al gioco. Era vissuta in Francia, dove incontrò il conte di Saint Germain che, ammaliato da lei, le confidò il segreto per vincere al gioco detto delle tre carte, così ella seppe rifarsi delle perdite precedenti e vincere una fortuna. La contessa confidò il segreto prima al marito e poi ad un amante, ma in seguito le apparve in sogno un fantasma che l’avvisò che il terzo uomo a cui avrebbe confidato il segreto sarebbe stato per lei sinonimo di morte. Herman è molto colpito dal racconto, ma inizia una tempesta e tutti, tranne lui, se ne vanno.
Scena seconda A casa della contessa. Liza è con le sue amiche che cantano, mentre lei è pensierosa. Rimasta sola nella sua camera, lascia aperta la porta del terrazzo, quando compare Herman che si getta ai suoi piedi. La nonna bussa alla porta e Liza fa nascondere Herman. Quando la contessa se n’è andata, i due si dichiarano a vicenda il loro amore.

Atto II

Scena prima Ad un ballo in maschera. I compagni di Herman lo prendono in giro per la sua ossessione di impadronirsi del segreto delle tre carte. Eleckij nota che Liza è triste e le assicura il suo amore. Il maestro di cerimonie annuncia l’inizio dell’intermezzo La fedeltà delle pastorelle, dopo il quale Liza dà a Herman di nascosto le chiavi della stanza della nonna, dicendogli che la vecchia sarà assente l’indomani. Il giovane però si persuade a recarsi dalla contessa quella notte stessa, per carpirle il segreto per vincere al gioco.
Scena seconda Nella camera della contessa. Herman sta aspettando ed osserva il ritratto della contessa da giovane. Quando l’anziana entra, egli la implora di svelarle il segreto delle tre carte, ma lei, terrorizzata, tace. Allora Herman la minaccia con una pistola, al che la contessa cade a terra morta senza aver rivelato il suo segreto. Allertata dal rumore arriva Liza, che vede il suo innamorato ancora armato e la nonna riversa a terra. La ragazza allora lo scaccia, maledicendolo.

Atto III

Scena prima Nella camera di Herman in caserma. Herman legge un messaggio di Liza, che chiede un incontro chiarificatore. Dalla finestra una folata di vento fa apparire lo spettro della contessa che gli rivela, a condizione di sposare la nipote, le tre carte del segreto: il tre, il sette e l’asso.
Scena seconda Presso il canale d’inverno. Liza aspetta l’amato passeggiando lungo il fiume; finalmente, allo scoccare della mezzanotte, Herman arriva, ripetendo le parole che ha sentito dallo spettro della contessa, poi scappa via per andare a giocare. Liza non lo segue e, convinta che oramai tutto sia perduto, si getta nel fiume.
Scena terza Alla bisca. Gli ufficiali giocano e si divertono tra canti e risate. C’è anche Eleckij, che ha rotto il fidanzamento con Liza. Arriva Herman e si mette a giocare, tra la sorpresa generale. Egli vince la prima e la seconda giocata con il tre ed il sette, guadagnando una somma strepitosa. Rigioca tutto ma nessuno osa sfidarlo. Si fa avanti allora il principe Eleckij che accetta la sfida. Sicuro della vittoria Hermann non guarda neppure la carta, annunciando: “Asso!”, invece appare la dama di picche, nella quale Herman crede di riconoscere il ghigno della vecchia contessa. Disperato Hermann si suicida e, agonizzante, chiede perdono a Liza.

Struttura dell’opera

Atto I

Scena prima

  • 1 Coro dei bambini, delle bambinaie e altri
  • 2 Scena e arioso di Herman
  • 3 Coro delle persone a passeggio e scena
  • 4 Quintetto e scena
  • 5 Scena e ballata di Tomskij
  • 6 Scena finale. La tempesta

Scena seconda

  • 7 Duetto
  • 8 Scena, romanza di Polina e canzone russa con coro
  • 9 Scena e arioso della governante
  • 10 Scena finale, aria di Liza e arioso di Herman

Atto II

Scena prima

  • 11 Intermezzo e coro
  • 12 Scena e aria del principe Eleckij
  • 13 Scena
  • 14 Intermezzo: La fedeltà delle pastorelle
    • Coro dei pastori e delle pastorelle
    • Danza dei pastori e delle pastorelle (sarabanda)
    • Duetto di Prilepa e Milovzor
    • Finale
  • 15 Scena finale

Scena seconda

Atto III

Scena prima

Scena seconda

Scena terza

  • 22 Coro e scena
  • 23 Canzone di Tomskij e coro dei giocatori
  • 24 Scena finale e aria di Herman
Ciaikovskijgrande operala dama di picche