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Armie Hammer rivela: «A 13 anni un pastore ha abusato di me»

Armie Hammer rompe il silenzio e, dopo due anni dalle accuse di cannibalismo, rilascia la prima intervista raccontandosi a cuore aperto al magazine online Air Mail, ripercorrendo i traumi dell’infanzia, la violenza subita e perpetuata e i pensieri suicidi.

Le accuse

Andiamo per ordine: il 36enne californiano, nipote di un magnate del tesoro, protagonista accanto a Timothée Chalamet di Chiamami col tuo nome, ha vissuto una spirale discendente proprio al culmine della carriera. E oggi risponde nei dettagli da quando si è scatenato uno degli scandali più feroci che abbia investito Hollywood negli ultimi anni. A gennaio 2021 si era limitato a un unico post sui social definendo gli attacchi online «malevoli». Di cosa si trattava? Prima l’account Instagram House of Effie e poi una serie di donne hanno condiviso messaggi privati che il divo aveva inoltrato loro, anche durante gli anni del suo matrimonio con Elizabeth Chambers: si parlava di fantasie sessuali su torture, mutilazione e cannibalismo. Non solo: altre si sono fatte avanti per parlare di richieste e abitudini violente nell’intimità, sesso non consensuale e stupro, dichiarazioni che qualche giorno dopo l’attore ha smentito in un comunicato del suo avvocato al magazine US Weekly. A marzo la polizia di Los Angeles ha aperto un’indagine.

La replica e il racconto degli abusi

Nel caso di Effie, Hammer ha dichiarato che si trattava di pratiche sadomaso consensuali (era il 2017): le ha confessate alla moglie – ha chiarito l’attore nell’intervista – quando la ragazza lo ha minacciato di farlo al posto suo. E a maggio è andato in un centro di riabilitazione anche per abuso di alcol e droga. 

Da quel momento ha ripercorso gli episodi dell’infanzia che lo hanno portato, a suo dire, a sviluppare un certo approccio nei confronti del sesso e del genere femminile. A 13 anni un pastore della chiesa che frequentava con la famiglia ha abusato di lui: «Mi ha introdotto alla sessualità in un modo che sfuggiva totalmente al mio controllo», ha dichiarato, «Non avevo alcun potere. E da allora ho deciso: Voglio avere il controllo nelle questioni legate al sesso». All’epoca ha confessato alla mamma che l’uomo lo metteva a disagio ma lei ha liquidato la faccenda: «Vuole darti attenzioni, il che è un bel gesto».

L’attore - a cui è stato dedicato anche un documentario - ha ammesso le pratiche violente ma insistendo sul fatto che siano sempre state consensuali, anche se nel caso di Effie sostiene di aver organizzato insieme lo scenario/fantasia prima di mettere in pratica il tutto (e insiste che non sia stato un vero stupro). Ha però anche detto di aver abusato emotivamente di varie donne: «Le coinvolgevo in una vita molto intensa ed estrema, ma quando avevo finito con la girandola di viaggi, sesso, droghe ed emozioni forte le mollavo per passare alla prossima».

Tra le altre dichiarazioni dell’intervista, Hammer ha ammesso di aver tentato il suicidio a febbraio 2021, quando si era trasferito alle Isole Cayman: «Mi sono messo a camminare sulla spiaggia e a nuotare nell’oceano il più lontano possibile dalla riva sperando di annegare, essere colpito da una barca o ingoiato da uno squalo». Solo il pensiero dei due figli Harper e Ford lo avrebbe dissuaso.

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