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Attacco ai diplomatici italiani a Berlino e Barcellona: dietro c’è la mano degli anarchici

Ancora una volta c’è la mano degli anarchici che vogliono Alfredo Cospito libero dietro i nuovi agguati: hanno agito colpendo in poche ore il consolato generale di Barcellona, i cavi di un ripetitore di Torino e, se sarà confermata la pista delle indagini, perfino l’auto di un funzionario diplomatico a Berlino, data nella notte alle fiamme.

La procura di Roma ha aperto un fascicolo e sospetta che la matrice degli agguati sia appunto quella anarchica. Anche a Berlino è comparsa nei giorni scorsi una scritta nei giorni scorsi a favore di Cospito: “No 41 bis, free Alfredo”, in un quartiere non lontano da quello dell’incendio. Sugli attacchi ai bersagli diplomatici è intervenuta la premier Giorgia Meloni, che ha espresso “preoccupazione e attenzione a questi nuovi casi di violenza nei confronti dei diplomatici italiani”. La premier, attesa a Berlino venerdì prossimo per la prima visita ufficiale al cancelliere Olaf Scholz, ha affermato: “Ho fatto pervenire la mia solidarietà e quella del Governo italiano al Primo Consigliere dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, Luigi Estero, per l’attentato che ha provocato l’incendio della sua automobile nella capitale tedesca”.

A dare notizia degli attacchi è stato il ministero degli Esteri italiano, con una nota arrivata di primo mattino. Antonio Tajani “ha personalmente e immediatamente contattato l’Ambasciata a Berlino e il Consolato a Barcellona per esprimere la propria solidarietà e ha chiesto che venga fatta al più presto piena luce sulle dinamiche di questi atti criminosi”, ha scritto inoltre la Farnesina, sottolineando che “il ministro ha disposto l’avvio immediato delle procedure per la verifica e il rafforzamento delle sedi diplomatiche e del personale impegnato”. “Le forze di polizia locali hanno effettuato i necessari rilievi scientifici ed investigativi. In ambedue i casi, fortunatamente, non si registrano danni a persone”, concludeva il comunicato.

Il rogo dell’auto a Berlino è stato denunciato alla polizia da testimoni intorno alle 3.10 del mattino, secondo l’informativa delle forze dell’ordine. Nelle ore precedenti, a Barcellona, qualcuno aveva infranto la vetrata del palazzo in cui ha sede il Consolato generale d’Italia, imbrattando la parete d’ingresso con le scritte: “Libertat Cospido”, “Amnestia totale”. Espliciti i riferimenti all’anarchico, condannato a 20 anni di carcere per una serie di attentati rivendicati fra il 2003 e il 2016. Alfredo Cospito, detenuto nel carcere Bancali di Sassari sotto il regime del 41 bis, ha iniziato uno sciopero della fame il 20 ottobre scorso e ultimamente le sue condizioni si sono aggravate al punto da indurre il Garante nazionale delle persone private della libertà a intervenire, chiedendo il trasferimento immediato in una struttura in grado di prestargli un’assistenza migliore.