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Bonifica del rio Lavisotto, i cattivi odori allarmano i residenti: “Nessun pericolo per la salute, la situazione è ampiamente sotto controllo”

TRENTO. In questi giorni sono in corso i lavori di bonifica del rio Lavisotto a Trento. Anche se erano stati annunciati non sono mancati alcuni disagi, come i cattivi odori legati alla presenza nel terreno delle naftalene. Questi odori però, benché fossero attesi, hanno provocato un certo allarme ma la Provincia e le autorità sanitarie hanno voluto sgomberare il campo da possibili preoccupazioni. “Provincia e Comune – dichiara il vicepresidente e assessore all’ambiente Mario Tonina – possono e devono fare chiarezza su temi sensibili, ai quali i cittadini sono attenti, e rispondere a quelli che abbiamo ritenuto allarmi ingiustificati. Non vogliamo che vi siano informazioni distorte, dal punto di vista della criticità e della qualità dell’aria nella zona di cantiere la situazione è ampiamente sotto controllo”.

Ma cosa sta succedendo tra l’ex Carbochimica e l’ex Sloi? Come già anticipato gli operai specializzati sono al lavoro per bonificare il rio Lavisotto, in particolare il sedime delle rogge demaniali. “Non stiamo bonificando né l’area all’interno dell’ex Sloi né il terreno dell’ex Carbochimica anche se monitoriamo gli effetti prodotti durante le nostre lavorazioni”, sottolinea Mauro Groff, dirigente del Servizio opere ambientali di Apop, che cura la bonifica che sta avvenendo in ambiente controllato proprio per evitare possibili dispersioni di sostanze inquinanti.

Groff respinge anche alcune ricostruzioni legate al report che lui stesso ha redatto e inviato al Ministero: “Quei dati – spiega – riguardano le concentrazioni degli inquinanti nella falda e nel terreno dell’intera area ex Carbochimica ma non sono specifiche della roggia”. In altre parole si tratta di analisi che confermano quanto già si sapeva: i terreni dell’ex Carbochimica e dell’ex Sloi sono pesantemente inquinati ma sono stati inclusi nell’analisi proprio nell’ambito del monitoraggio che la Provincia sta effettuando per conto del Ministero.

In merito agli odori invece sono dovuti alle attività di scavo legate alla bonifica che hanno liberato alcuni composti volatili, come gli idrocarburi che provengono dal terreno dell’ex Carbochimica. Per ovviare al problema è stato proposto al Ministero di modificare la miscele di iniezione per ridurre la fuoriuscita degli odori. Dal canto suo Francesco Pizzo, direttore facente funzioni dell’Unità operativa di Igiene e sanità pubblica di Apss, ricorda che la possibilità di avvertire cattivi odori era stata ampiamente preventivata. Dato che le sostanze come il naftalene hanno una soglia olfattiva molto bassa bastano poche molecole per avvertirla. “Tuttavia – prosegue l’esperto di Apss – i valori registrati sono ampiamente al di sotto delle soglie di pericolo per la salute umana”.

Sia Gabriele Rampanelli, direttore del settore Autorizzazioni e controlli di Appa, che Gabriele Toninandel, responsabile dell’Ufficio aria sempre di Appa, confermano che nell’area dei lavori non sono state registrate anomalie nella qualità dell’aria, anche per quanto riguarda le Pm10. “Non vi sono evidenze – concludono i due dirigenti di Appa – che la bonifica in corso stia avendo impatti sulla qualità dell’aria”.

Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, evidenzia inoltre come la bonifica non abbia direttamente a che fare con la circonvallazione ferroviaria: “L’intervento era lungamente atteso e costituisce indubbiamente una buona notizia per la città, al di là degli allarmismi dei giorni scorsi, credo che su questo aspetto le istituzioni pubbliche debbano migliorare nella capacità di dare informazioni costanti a chi vuole essere aggiornato sull’andamento dei lavori. Naturalmente questa esigenza di rispondere meglio alle preoccupazioni dei cittadini non giustifica le accuse molto gravi rivolte ad Appa, a cui esprimo la mia vicinanza”.