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Boom dei manga in Trentino, non solo nelle librerie. A Levico i giovani ritornano in biblioteca: ''Tantissime richieste di prestito''. Ecco perché

TRENTO. La passione dei giovani per i manga, anche nel nostro Paese, non è certo un fenomeno nuovo: da Lady Oscar a Ken il Guerriero fino a Dragon Ball e poi ancora Naruto e One Piece, il fumetto giapponese da decenni ormai è conosciuto, e apprezzato, in tutto il mondo. Ma se inizialmente, al netto dei cartoni animati più seguiti in televisione, il fascino dei fumetti in arrivo dal Paese del Sol Levante aveva catturato sostanzialmente una ‘nicchiadi appassionati, in particolare dopo il Covid-19 la richiesta di manga a livello mondiale è letteralmente esplosa (seguendo un’analoga esplosione nella produzione in Giappone, dove le vendite hanno raggiunto per il secondo anno consecutivo livelli record) ed il fenomeno non ha certo risparmiato il nostro Paese, dove sono sempre di più ormai le attività che scelgono di ampliare la loro offerta di Tankōbon, i volumi illustrati delle varie serie di manga in produzione. Ma quali sono le cause di questa dinamica in continua crescita? Procediamo con ordine. 

Innanzitutto, s testimoniare come il fumetto giapponese stia letteralmente conquistando i mercati a livello globale sono diversi fattori. Da una parte ci sono le cifre: “Dal 2019 – dice infatti a il Dolomiti il fumettista trentino Flavio Rosati – il settore ha visto un aumento superiore al 200%. Parliamo oggi di 58 milioni di euro ed il 58% dei fumetti venduti oggi in Italia arrivano dal Giappone”. Dall’altra, come anticipato, ci sono invece le conseguenti scelte editoriali di librerie e biblioteche, che ormai dedicano sempre più spazio a questo particolare genere letterario. È il caso del punto vendita Mondadori, in pieno centro a Trento, dove un intero piano del negozio è stato recentemente allestito con centinaia di volumi delle serie più amate del momento, da My Hero Academia a Demon Slayer fino ad Attack on Titan e , senza dimenticare ovviamente i grandi classici degli ultimi anni come i già citati Dragon Ball, Naruto e One Piece. Ma scelte analoghe vengono ormai prese un po’ ovunque.

A Rovereto per esempio (dove da anni è attivo un vero e proprio punto di riferimento del settore con la fumetteria “Tra le nuvole”), una dinamica simile si sta verificando alla libreria Arcadia: “E’ un fenomeno che negli ultimi anni è esploso – dice a il Dolomiti Silvia Turato – ed è stata una sorpresa più per noi adulti, visto che i ragazzi conoscono questo mondo da più tempo. I titoli più venduti al momento sono quelli che stanno scalando le classifiche in tutto il mondo My Hero Academia, Tokyo Revengers, The Promised Neverland. Abbiamo sempre tenuto una selezione di volumi in negozio, ma da un paio d’anni a questa parte abbiamo ampliato la nostra offerta e ora stiamo valutando se espanderla ulteriormente. Quel che osserviamo è che l’interesse nei confronti del manga è però legato quasi esclusivamente ad una ben precisa fascia d’età, quella dei ragazzi tra medie e superiori, nonostante ci siano molti manga indirizzati anche ad un pubblico più adulto”. 

Al di là poi del contesto commerciale, in Trentino l’esplosione del mondo del manga ha investito anche la Biblioteca di Levico Terme, che da poco ha creato una nuova sezione dedicata interamente ai fumetti giapponesi: “I manga – spiega Elena Libardi, responsabile della struttura – data anche la semplicità e la velocità di lettura, hanno permesso di avvicinare alla biblioteca una nuova fetta di pubblico. Sono rivolti a tutte le età, adulti compresi, e a tutte le tipologie di persone”. Tra i vari sottogeneri di fumetti presenti nel mercato infatti, ci sono quelli rivolti specificamente ai bambini, ai ragazzi e alle ragazze adolescenti, al pubblico adulto (anche in questo caso sia maschile che femminile) sfociando anche nell’erotico, nella fantascienza, nei polizieschi. Ce n’è, insomma, per tutti i gusti. “In biblioteca – continua Libardi – abbiamo acquistato al momento i titoli più famosi (tra cui Death Note, Chainsaw man, Akira, Fullmetal alchemist, Lone Wolf & Cub, Girl from the other side e Your name) ma data la grande richiesta continueremo in futuro a rimpinguare il settore”.

I più giovani, dice la responsabile della Biblioteca, entrano con un obiettivo ben preciso: “Ci chiedono immediatamente dove siano i manga – continua Libardi – ed i volumi, tra prestiti e richieste da parte di altre biblioteche, sono quasi sempre fuori. Parlando di ragazzi, a quanto pare l’interesse negli ultimi anni si è spostato fortemente dai libri più ‘tradizionali’ a questo genere letterario ed il nostro obiettivo è di riuscire a far conoscere in maniera più approfondita il mondo del fumetto giapponese”. Per questo la Biblioteca sta ragionando di organizzare una serie di attività al mattino insieme alle scuole, proprio in compagnia di Flavio Rosati. Ma tornando alla domanda iniziale, come mai in questi anni il mondo ha assistito ad una crescita vertiginosa sia dell’interesse nei confronti dei manga che nella loro produzione?

A rispondere è il fumettista trentino, uno dei pochi autori in Italia ad aver adottato scelte tematiche e stilistiche che ricalcano proprio quelle dei mangaka (gli autori di manga) giapponesi: “Il momento spartiacque è stata la pandemia – racconta –, durante la quale abbiamo assistito ad una nuova esplosione per quanto riguarda gli anime, i famosi cartoni animati tratti dai fumetti. Tra piattaforme dedicate come Crunchyroll e l’interesse di colossi dell’intrattenimento come Amazon Prime Video e Netflix, sempre più anime sono andati in onda, ottenendo un enorme successo”. A questo punto, dice Rosati, si è messo in moto un meccanismo di rimando, che ha spinto molti degli appassionati delle serie trasmesse ad avvicinarsi ai manga dai quali le serie stesse sono nate: “I due fenomeni si autoalimentano – continua il fumettista trentino – e le vendite sono esplose non solo in Italia, ma a livello mondiale. Anche in Francia, per esempio, dove il mercato è molto più maturo e dove il fumetto autoriale riveste una grande importanza anche a livello culturale, o negli Stati Uniti”. 

Rosati parla di una vera e propria ‘onda nipponica’: “L’amore degli italiani per le storie in arrivo dal Giappone c’è sempre stato – precisa – ma all’epoca, per esempio, di Mazinga e Goldrake questo meccanismo di rimando non si è verificato, anche a causa di difficoltà nell’importazione dei fumetti stessi. Io invece sono della ‘generazione Dragon Ball’ e negli anni ’90 e 2000 le vendite dei volumi cartacei si sono mantenute a livelli interessanti, ma mai come stiamo vedendo in questa fase. Nelle librerie oggi troviamo aree enormi dedicate al fumetto in attori importantissimi del mercato come Mondadori o Feltrinelli. In questi casi il 90% dello spazio è dedicato ai manga, il resto alle graphic novel”. Il motivo? “I manga presentano una varietà incredibile di storie, di personaggi e di tematiche per tutte le fasce d’età. Si trova letteralmente di tutto e oggi c’è talmente tanta fame di questi prodotti che in Italia vengono pubblicati anche autori relativamente sconosciuti persino in Giappone.

Momento chiave in questa dinamica, come detto, è stata la pandemia e ora “tutti stanno cercando di cavalcare l’onda” conclude Rosati: “Nella fascia d’età dei ragazzi dai 10 anni in su i manga hanno fatto piazza pulita. Se analizziamo i ‘competitor’, Dylan Dog e Tex per esempio sono legati ad uno zoccolo duro di fan che seguono quel tipo di produzione, ed in termini numerici solo Tex è in grado di reggere il colpo contro l’ondata nipponica. Numeri di fatturato così enormi vanno ovviamente a discapito delle graphic novel, che negli anni hanno voluto distanziarsi dal mondo del fumetto, anche solo con la scelta del nome, dedicandosi a tematiche ritenute più ‘mature’. Oggi quel mondo sta pagando il prezzo di questo atteggiamento mentre i manga hanno stravolto tutto, riportando in auge la tematiche del genere popolare”.