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BORSE CHIUSURA 30 MARZO: le banche spingono al rialzo i listini azionari e il Ftse Mib riacciuffa quota 27mila

Piazza Affari chiude la quarta seduta consecutiva in rialzo (+1,06%) e riconquista quota 27mila punti in un contesto europeo ben intonato e con Wall Street in progresso nella mattina americana. 

Sul fronte geopolitico preoccupa l’arresto a Mosca di un giornalista del Wall Street Journal, ma a dare fiducia agli investitori è l’attenuarsi dei timori di contagio nel sistema bancario globale. Infatti assicurarsi contro il fallimento delle banche europee oggi costa meno di qualche giorno fa e i credit default swap a cinque anni di Deutsche Bank scendono a 166 punti base dai 177 punti base della chiusura precedente. 

Inoltre la ricca pagina macroeconomica odierna porta qualche buona notizia su entrambe le sponde dell’Atlantico; in particolare rallenta l’inflazione in Spagna e Germania. 

Così Francoforte sale dell’1,25%, Parigi +1,06%, Madrid +1,56%, Amsterdam +0,93%, Londra +0,77%, Zurigo +0,63%. Su tutti svetta Stoccolma, +2,33%, trascinata dal balzo di H&M, +16,31%, colosso svedese dell’abbigliamento, secondo venditore al dettaglio di moda al mondo, che ha presentato un utile operativo trimestrale oltre le attese e fatto da trampolino per gli acquisti di azioni del settore a livello europeo.

Rallenta l’inflazione in Spagna e Germania

Finalmente l’inflazione sembra più stanca in Europa. La corsa dei prezzi rallenta a  marzo in Spagna (+3,3% dal 6% di febbraio) e in Germania (+7,4%, da +8,7%)), anche se nella prima economia della zona euro il dato è superiore alle attese. Persino la Bce, nel suo nuovo Bollettino economico, pensa che l’inflazione nel blocco scenderà 3% entro la fine del 2023, una previsione più bassa di punto percentuale rispetto alle stime di dicembre. Il Pil dovrebbe salire invece lo 0,5% in più di quanto stimato in precedenza.

Wall Street verso un trimestre positivo

Wall Street si muove in cauto progresso e si prepara a chiudere un trimestre positivo. Il sereno è tornato anche sulle banche grazie all’azione delle autorità statunitensi. La segretaria al Tesoro Janet Yellen oggi ha ribadito che il settore ha bisogno di regole più stringenti. “Questi fatti recenti ci ricordano del bisogno urgente di finire il lavoro”, iniziato dopo la crisi finanziaria del 2008.

Una raffica di dati macro pone poi qualche interrogativo sulle prossime azioni della Fed, mentre gli operatori sono divisi tra chi ritiene che Jerome Powell a maggio alzerà nuovamente i tassi di 25 punti base e chi pensa che starà fermo.

Per sommi capi il mercato del lavoro mostra qualche timido segnale di raffreddamento con le richieste settimanali alla disoccupazione salite di settemila a 198.000, contro stime a 195.000.

Il Pil del quarto trimestre 2022, in terza lettera è stato rivisto a +2,6% (da +2,7%), mentre l’inflazione Pce nello stesso periodo è stata confermata al 3,7%, sull’intero anno è +6,3%. 

Dollaro in calo 

Il quadro complessivo pesa sul dollaro, che torna in calo contro le principali valute. L’euro tratta in progresso vicino a 1,09.

Tra le materie prime il petrolio è in guadagno, con il Brent in salita dello 0,8% a 78,91 dollari al barile e il Wti che mostra un progresso più robusto, +1,66%, 74,18 dollari al barile.

Le buone notizie sull’inflazione in Europa sono dovute in parte al calo dei costi dell’energia, ma oggi il gas ad Amsterdam si è portato a 43,375 euro al Mwh, con una crescita dell’1,34%.

Piazza Affari, tutti in fila dietro a Monte Paschi

Il principale listino di Piazza Affari vede anche oggi Monte Paschi di Siena in pole position, con un guadagno del 2,95%, dopo aver perso nell’arco di un mese circa il 20%. 

Il settore bancario tricolore cerca di recuperare i livelli precedenti la crisi delle banche Usa e di Deutsche Bank e sono in verde oggi anche le big, Intesa +1,59% e Unicredit +1,22%, ma Bper cede lo 0,61%.

Il settore petrolifero è contrastato, sale Saipem +2,79% e perde Tenaris -1,4%. Lo stesso è per le utility: guadagnano A2a +2,14%, Hera +2,01%, Enel +1,85%; perdono Terna -1,07% e Snam -0,06%. 

Nell’industria sono in evidenza Pirelli +1,88% e Interpump +2,29%, mentre arretrano Ferrari -0,52% e Leonardo -0,46%

Scende Poste, -1,09%, dopo conti 2022 e le guidance 2023 giudicati deludenti.

Spread in rialzo, ma tassi in calo in asta

Chiude in rosso la carta italiana: lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni sale a 180 punti base (+1,03%), con tassi in crescita rispettivamente a +4,12% e +2,32%.

Scendono invece i tassi sul primario, nelle aste della mattina. Per i Btp con scadenza 5 anni il rendimento va giù di 25 centesimi, al 3,59%. Per il Btp 10 anni al 4,12% (21 centesimi in meno rispetto all’asta del mese scorso).