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Borse, in rosso i listini asiatici dopo le proteste “zero Covid” in Cina

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

I ribassi dopo le manifestazioni in diverse città del Paese contro la rigida politica “zero Covid” di Pechino

28 novembre 2022

“Yen, Franco svizzero e oro per contrastare le incertezze”

Pesanti le borse asiatiche, dopo le manifestazioni in diverse città del Paese contro la rigida politica ’zero Covid’ di Pechino. Tokyo (NIKKEI 225) ha perso lo 0,4%, Shanghai l’1,13%, Hong Kong (HANG SENG, ancora in corso) lascia l’1,7 per cento. In aggiunta alle tensioni locali, pesa l’apprezzamento del dollaro e le preoccupazioni per la crescita dell’economia cinese.
Stesso sentiment sulle Borse europee si apprestano ad aprire la settimana con il segno negativo. I listini vengono da una settimana complessivamente positiva (+1,2% Eurostoxx e +0,2% Milano) e si avviano a completare un mese di novembre particolarmente brillante con l'Eurostoxx
salito di oltre il 9%.

La situazione cinese sta mettendo pressione ai prezzi del petrolio che sono in discesa: sia il Brent sia il Wti cedono il 2,4% rispettivamente a 81,6 dollari al barile e a 74,5 dollari al barile. Il Wti è ai minimi da dicembre 2021, il Brent da inizio 2022. Stabile il gas in Europa a 124 euro al megawattora.

Sul mercato valutario si arresta la rivalutazione sul dollaro dello yen, che torna a un valore di 139,20, mentre sull’euro è stabile a 144,40. La minore avversione al rischio fa recuperare il biglietto verde americano.