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"Capanna Margherita minacciata dal permafrost?", il presidente generale del Cai: "Il pericolo non è imminente, ma la situazione va monitorata"

PUNTA GNIFETTI. La tavola rotonda che ha concluso il convegno "Ospitalità in montagna: passato presente e futuro" tenutosi il 28 gennaio a Novara ha allarmato molti frequentatori della Capanna Margherita, rifugio più alto d'Europa che sorge a quota 4556 metri, nel gruppo del Monte Rosa. "Da qualche anno a questa parte, le temperature estive registrate in vetta superano lo zero: dal 2021 abbiamo deciso di avviare delle indagini scientifiche - anticipa Antonio Montani, presidente generale del Cai -. I cambiamenti climatici potrebbero infatti mettere a rischio la stabilità della struttura, che poggia sul permafrost".

La paura, in seguito alla pubblicazione su differenti testate delle dichiarazioni di Montani, si è così diffusa fra alpinisti e amanti delle terre alte, tanto che il presidente generale del Cai, intervistato da Il Dolomiti, ha tenuto a rassicurare tutti: "Abbiamo lanciato una provocazione - esordisce -. Il problema c'è, ma la situazione è costantemente monitorata da tempo. Dal 2021, infatti, sono state avviate delle indagini insieme al Politecnico di Milano e al dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Torino a partire dal monitoraggio del ghiacciaio sul versante svizzero e della composizione dell'apparato roccioso sottostante al rifugio".

"Grazie a scanner e georadar si è provveduto a fare dei rilievi. È stata inoltre realizzata una 'modellazione' tridimensionale della vetta. Non è mancata anche una ricerca a partire dal recupero di tutte le foto storiche del luogo, controllando ogni singolo masso, per vedere se qualcosa nel tempo si fosse mosso - rivela Montani -. Un lavoro certosino e approfondito, che ci ha suggerito di proseguire con le indagini: un pericolo imminente non c'è, ma la situazione va monitorata", precisa. 

Un luogo estremo e di frontiera, il rifugio più alto d'Europa, zona in cui "dal 2019 le temperature 'estive' hanno iniziato a salire sopra allo zero, destando preoccupazione a causa delle grosse anomalie e conducendo a dare il via (nel 2021) alle indagini - ricorda il presidente generale del Cai -. Portare avanti ricerche scientifiche a quella quota significa non soltanto tenere monitorato un luogo potenzialmente a rischio a causa dei cambiamenti climatici ma anche permettere di creare una banca dati utile per comprendere fenomeni a quote più basse". 

Fra giugno e luglio 2023, gli esperti del Politecnico di Milano provvederanno "a fare sondare lo stato roccioso in loco, per misurare le temperature in profondità - conclude Montani -. Il dibattito di Novara è stato utile non soltanto per discutere dei cambiamenti in atto a Capanna Margherita ma anche per dare il via a una serie di riflessioni su come debba essere un rifugio, impattando il minimo possibile sull'ambiente".

"Grazie a dei fondi straordinari stanziati dal ministero del Turismo, partirà presto un progetto che punterà a definire un marchio di qualità dal punto di vista ambientale per strutture d'alta quota, fornendo utili linee guida per ristrutturazioni di malghe e rifugi, pro futuro (con attenzione particolare alla sostenibilità ndr)".