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Caro energia, nella parrocchia di Legnano messe trasferite nella cappellina e luci spente: "A settembre bolletta da 5mila euro"

Stop alle messe in chiesa durante la settimana, trasferite nella piccola cappella vicina, luci spente in chiesa ad eccezione di quelle a led e riscaldamento che non superi i 19 gradi: così don Stefano Valsecchi, alla guida della parrocchia del SS. Redentore di Legnano (nell'hinterland milanese), spera di far fronte al caro bollette senza dover pesare ulteriormente sulle tasche dei fedeli con la richiesta di nuove offerte. "Faremo scelte coraggiose per poter tentare di passare l'inverno" ha scritto il sacerdote nella comunicazione ai fedeli, mettendo nero su bianco che "da gennaio ad agosto 2021 la parrocchia aveva speso in utenze 28.360 euro. Nello stesso periodo del 2022 abbiamo speso 61.290 euro, con una spesa aggiuntiva di 32.930 euro che significa il 116% in più rispetto allo scorso anno". Inoltre, si legge ancora nella lettera aperta ai parrocchiani, "nel mese di settembre 2022 abbiamo ricevuto una bolletta elettrica di 5.000 euro".

"Si tratta di buone pratiche che credo vengano messe in atto in ogni famiglia durante questo periodo difficile. E una parrocchia è appunto una famiglia - spiega il parroco - Così, dopo l'ultima seduta del consiglio parrocchiale degli affari economici, ho deciso di scrivere una lettera ai fedeli per spiegare quali misure verranno adottate nel corso dell'autunno e dell'inverno". Le messe feriali non sono peraltro state cancellate - "non voglio che passi l'idea che la parrocchia del SS. Redentore è in smobilitazione, perché non è così" - ma trasferite nella cappella del vicino oratorio, più piccola e quindi più economica da riscaldare e illuminare.

Le ultime bollette arrivate giustificano anche la scelta di installare in chiesa luci a led con sensori di movimento, che sono a basso consumo e si attivano solo nel momento in cui qualcuno entra: "Così chi vuole dedicare del tempo alla preghiera personale durante la settimana può comunque contare sull'illuminazione - prosegue don Valsecchi - Le atmosfere catacombali non mi piacciono".

Per quanto riguarda invece il riscaldamento, le temperature in chiesa saranno sicuramente più basse rispetto al solito, "ma stiamo ancora ragionando su quanti gradi tenere, se davvero 19 o qualcuno in più". L'obiettivo è raggiungere il giusto equilibrio tra risparmio e benessere delle persone: "Non voglio che tutti i parrocchiani rimangano bloccati in casa con il raffreddore - scherza il sacerdote - Altrimenti la chiesa resterebbe deserta". C'è però una certezza: "Non farò pesare i rincari delle bollette sui fedeli. È un periodo difficile per tutti, però mantengo l'ottimismo - conclude don Stefano Valsecchi, che è responsabile anche di altre due parrocchie legnanesi, quelle dei Santi Magi e di San Pietro - Come ha detto il papa emerito Benedetto XVI, quando la notte è scura vale più accendere un fiammifero che maledire l'oscurità".