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Caronno, il nuovo cinema Littorio prende forma: ma servono i fondi del Pnrr

Da vecchio edificio dismesso e cadente, simbolo del passato fascista, il vecchio cinema Littorio di via Italia a Caronno Pertusella risorgerà a nuova vita divenendo un teatro all’aperto e un polo culturale.

Nuova vita al cinema Littorio di Caronno, ma servono i fondi Pnrr

Pronto il piano di fattibilità, ma servono i fondi del Pnrr per ridare vita al “nuovo” Littorio. Questo è infatti il progetto predisposto nell’ambito dell’accordo siglato con Saronno e coi comuni limitrofi per creare la “Smart Land Saronnese”: una serie di interventi per la rigenerazione urbana che dovrebbero essere finanziati coi fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il cinema Littorio di Caronno ora

Nei giorni scorsi sono stati diffusi i rendering di quella che sarà la trasformazione dell’ex Casa del Fascio: lo studio di fattibilità, oltre alle opere di risanamento strutturale dell’edificio storico, prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche, il risparmio di suolo e l’efficienza energetica. Il quadro economico, complessivamente, è stimato in 4.511.387 euro. C’è poi un progetto di valorizzazione dell’area esterna, in particolare della porzione di spazio in direzione sud (dove c’è l’attuale campo da calcio). Il concept prevede: la creazione di un teatro a gradoni all’aperto per eventi culturali nel periodo estivo, di 255 metri quadrati, e di due spazi ipogei di 650 e 105 metri quadrati di servizi; all’interno di questi ultimi, adiacenti e connessi mediante vetrate al teatro, verrà collocata un’area espositiva tecnologica, per l’accesso al Metaverso.

Il rendering del “nuovo” cinema Littorio di Caronno

Ex cinema Littorio di Caronno, il quadro economico dell’intervento

Il quadro economico dei lavori dell’ipogeo, complessivamente, ammonta a 3.128.882 euro. Verrà realizzata anche la nuova sala consiliare, che andrà a sostituire l’attuale sala civica della biblioteca: uno spazio inadatto al Consiglio municipale, in realtà destinato al centro civico e allestito di volta in volta con tavoli e sedie per i consiglieri; ubicata al primo piano della palazzina di via Capo Sile, fra l’altro, la sala può ospitare solo un certo numero di persone per questioni strutturali, problema che verrebbe meno con la nuova sede.

L’idea, insomma, è di fare dell’ex casa del Fascio un luogo a disposizione del Comune (che potrebbe collocarvi anche l’Ufficio Cultura) e della società civile (per incontri culturali, mostre, attività di formazione e per la terza età), ma anche la nuova sede della Fondazione Artos. Verrebbe inoltre offerta alle aziende la possibilità di occupare spazi per congressi con catering: proprio l’uso privato consentirebbe alla municipalità di ammortizzare i costi attraverso l’affitto dei locali. Non resta che incrociare le dita sui finanziamenti del Pnrr.
Redazione web
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