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Cgil, Cisl e Uil sull'Agenzia del lavoro: ''Forte malessere e carenza di personale: i lavoratori chiedono di sospendere il processo di riorganizzazione''

TRENTO. "Una forte partecipazione", le parole di Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl)". "A testimonianza, oltre ai tanti interventi nelle quasi due ore di discussione, la forte preoccupazione del personale per il momento che vive questo ente per le grandi sfide che deve affrontare sul territorio, per migliorare l’incontro domanda offerta oltre all’attivazione del nuovo strumento di politica attiva e, soprattutto, per la tenuta del valore pubblico dell’Agenzia in Trentino".

Oltre 140 le lavoratrici e i lavoratori dell’Agenzia del Lavoro di Trento presenti o collegati in videoconferenza all’Assemblea sindacale di venerdì 3 febbraio convocata da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Enti Locali per discutere del progetto di riorganizzazione interna dell’Agenzia presentato il 19 gennaio scorso alle organizzazioni sindacali.

L’Assemblea, riferiscono i sindacati, ha stigmatizzato la mancata attivazione di momenti di condivisione per la riorganizzazione dell’Agenzia con la conseguenza di scelte calate dall’alto e quindi subite dal personale, che alimentano un già diffuso malessere lavorativo e insoddisfazione nei rapporti direzione – personale. "Nel merito - aggiungono Diaspro, Pallanch e Tomasi - non si condivide il progetto giudicato incongruente rispetto agli obiettivi, inidoneo a conseguire i paventati miglioramenti in termini di aumento dell’efficienza dei servizi, della semplificazione dei processi e del miglioramento del clima lavorativo".

Il personale, evidenziano le parti sociali, chiede una maggiore valorizzazione del proprio ruolo e riconoscimento delle competenze e professionalità che spendono con generosità nei confronti di un’utenza disagiata che deve essere presa in carico con maggiore tempestività e continuità, e per fare questo occorre assumere personale.

"La carenza di personale a tutti i livelli non può essere considerata una variabile indipendente: a prescindere da qualsiasi revisione organizzativa, è necessario dare corso ad un piano assunzionale tempestivo che vada oltre il turn over. L’ipotesi di 45 nuove assunzioni nel triennio 2023/2025, di cui sole 7 unità nel 2023 a fronte di 20 pensionamenti nello stesso triennio determina un saldo positivo di soli 25 nuovi ingressi. Un incremento dell’attuale organico a poco più del 10%. L’Assemblea ha dato quindi mandato di chiedere la sospensione del progetto riorganizzativo per un maggiore ascolto e condivisione con tutti gli attori dei processi e di rappresentare, a tutti i livelli, la necessità e l’urgenza di provvedere al rafforzamento degli organici per consentire all'Adl di Trento di conservare il ruolo pubblico negli interventi di politica del lavoro sul territorio, nell’incrocio domanda - offerta, valutazione degli impatti, presa in carico sempre più personalizzata a seconda del grado di vulnerabilità, non escludendo lo stato di agitazione e la mobilitazione del personale", concludono Diaspro, Pallanch e Tomasi.