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Codice degli appalti, i costruttori promuovono Salvini (con riserva) 

Infiamma la polemica tra maggioranza e opposizione sulla riforma. La Lega chiede dal testa del presidente di Anac, Busia. Il Pd ne fa un simbolo da difendere. Mattio (Ance): "Bene eliminare pastoie che generano corruzione, ma servono ancora aggiustamenti"

“Da sempre sosteniamo che le pastoie burocratiche non possono che generare corruzione. Dunque, ben venga questa riforma anche se confidiamo nella disponibilità del Governo e in particolare del ministro Matteo Salvini per attuare alcuni aggiustamenti che riteniamo siano necessari”. È una promozione, sia pure con (qualche) riserva, del pesante cambiamento imposto dal centrodestra al Codice degli Appalti, quella che arriva dai costruttori, come conferma il presidente di Ance TorinoAntonio Mattio.

Una voce positiva quella del Collegio Costruttori (e di tutto il settore a livello nazionale) che entra in un dibattito dai toni più che accesi, dove il risultato rivendicato dal ministro delle Infrastrutture come la strada per dare “più lavoro e più sicurezza” sta suscitando una ridda di polemiche alimentando l’ennesimo scontro tra maggioranza e opposizioni, ma investendo anche un ente terzo come l’Anac. “Il testo definitivo, ovviamente, ancora non lo abbiamo e per quello che abbiamo potuto vedere, ci sono aspetti decisamente positivi per quando riguarda la snellezza procedurale – osserva il presidente di Ance Torino – dall’altro, ci sono punti che riguardano la concorrenza che non ci convincono del tutto”. L’auspicio dei costruttori, come spiega Mattio, è quello di “poter incidere, da qui al primo luglio si possa agire sui regolamenti per cercare di aggiustare alcuni punti. Per quanto riguarda la revisione prezzi, a nostro avviso servirebbe qualche correttivo per renderla maggiormente efficace. Peraltro i tempi per varare le modifiche erano strettissimi e come Ance abbiamo cercato di incidere, trovando la disponibilità del ministro. Insomma il giudizio è positivo, ma non neghiamo criticità che auspichiamo vengano superate”.

È una presa di posizione durissima quella della Lega proprio contro il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia. “Gravi, inqualificabili e disinformate”, così il partito di Salvini bolla le parole pronunciate dal numero uno di Anac. Lo fa con il responsabile enti locali del carroccio, Stefano Locatelli, il quale ha reagito con notevole asprezza alle dichiarazioni di Busia che aveva bocciato senza se e senza ma il nuovo Codice degli Appalti, sostenendo l'inefficacia dei provvedimenti nel prevenire la corruzione e aumentare la trasparenza nell'assegnazione dei lavori pubblici. E sempre con Locatelli la Lega invoca le sue dimissioni: “Se Busia parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo. Ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile"”.

Pressochè immediata la reazione della minoranza che, dai banchi del Pd, con la vicepresidente del Senato Anna Rossomando, definisce “assurda la batteria di dichiarazioni organizzata dalla Lega contro l'Anac. Le autorità indipendenti hanno il ruolo, tra l'altro, di valutare le ricadute degli interventi nei rispettivi ambiti di competenza. E nel caso dell'Anac – sostiene la parlamentare torinese – è esattamente nelle prerogative dell’autorità determinare la portata di un codice che aumenta a dismisura gli spazi di discrezionalità negli appalti e che inevitabilmente favorirà le zone grigie”. Per Rossomando, poi, “stupisce inoltre che non si risponda nel merito delle questioni poste, ma che venga attaccata la possibilità, se non il dovere, di esprimere una valutazione indipendente”.

Di rimando, la deputata piemontese della Lega Elena Maccanti, rivendicando il fatto che “la Lega ha una visione dell’Italia reale sana e produttiva”, provocatoriamente si rivolge ai dem chiedendo quale sia la loro “e se davvero sostengono le parole di Busia contro gli amministratori locali, dove sono dipinti come tutti potenzialmente corrotti”. neghiamo criticità che auspichiamo vengano superate”.