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Come la Cina sta allentando la politica zero-covid

La narrazione sta cambiando dopo le proteste

In questo video pubblicato su Twitter, e qui ripreso dalla Cnn, si vede un uomo trascinato con la forza fuori dalla propria abitazione in Cina, dopo aver presumibilmente rifiutato di andare in una struttura di quarantena. Ma queste potrebbero essere le ultime immagini della pressante politica zero-covid cinese e vi spieghiamo il perché. Com’è possibile che queste proteste nelle strade in moltissime città cinesi, abbiano portato a un cambiamento in modo significativo nella controversa "guerra" al virus lanciata dal governo? 

Il primo elemento che forse ha sorpreso un po' tutti, governo cinese compreso, è la vasta partecipazione dei cittadini. Ma non è tutto: come siamo arrivati alle manifestazioni dei fogli bianchi? Andiamo per ordine. Partiamo dal fatto che se pensiamo che il pensiero comune è quello di considerare i cinesi un popolo obbediente e suddito alle direttive del Partito, ci sbagliamo di grosso.

Lo dimostrano le 822 contestazioni negli ultimi sei mesi che riguardano in primis la politica zero-covid e a cascata il settore immobiliare e i diritti dei lavoratori, fino ad arrivare alla corruzione dei funzionari. Contestazioni queste che si sono sviluppate a livello locale e non capillare e generalizzato come le proteste di questi ultimi giorni. Questi dati dimostrano che le proteste in Cina sono rare ma ci sono sempre state, nonostante siano state etichettate dalle autorità come "incidenti di massa".

Dagli incidenti si passa però alla censura, passando per la sorveglianza digitale. Sì, perché le autorità cinesi mantengono una stretta presa sul web, attraverso una complessa operazione di censura a più livelli che blocca l'accesso a quasi tutte le testate giornalistiche e ai social media stranieri, oltre a oscurare argomenti e parole considerati politicamente sensibili o pericolosi per il Partito comunista cinese.

Anche con le ultime manifestazioni, la censura si è messa subito in moto cancellando i post sui social e bloccando gli account degli utenti che sono riusciti ad aggirare il sistema censorio, dando vita però al movimento dei fogli A4 bianchi. Proteste contro la censura usata dal governo per controllare l’opinione pubblica. Come sta cambiando la narrazione: in diversi distretti delle città di Pechino, Shanghai, Zhengzhou e Guangzhou sono state sollevate alcune restrizioni e rimossi diversi vincoli.

È notizia che la Cina annuncerà nei prossimi giorni un allentamento dei suoi protocolli di quarantena, come la possibilità per i positivi asintomatici di osservare un periodo di isolamento in casa, e una riduzione dei test di massa. Ma è presto per cantare vittoria. Gli ultimi allentamenti non sono una concessione di Xi e del Partito ai manifestanti che sono scesi in strada negli ultimi giorni per chiedere una revisione della strategia anti-virus, ma confermano gli allarmi lanciati dall'Oms e dal Fondo Monetario Internazionale: la politica zero-covid è insostenibile nel lungo periodo.

(Riprese e montaggio: Alberto Pezzella)