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Coniugi viaggiavano su un'auto dei carabinieri contraffatta: condannati

condanna / Tarvisio

Un'auto con targa austriaca era stata notata nel settembre 2021 Tarvisio: i carabinieri hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà dei due coniugi, sequestrando l’auto, che hanno risposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine del reato di “possesso di segni distintivi contraffatti”

La vicenda era iniziata nel pomeriggio di martedì 7 settembre 2021, quando il Nucleo operativo e Radiomobile dei carabinieri di Tarvisio aveva intercettato una finta gazzella dell'Arma con targa austriaca che viaggiava in prossimità del centro abitato. Oggi è arrivata la condanna della coppia che era stata trovata sull'auto. 

I fatti

Chi si trovava al volante, il viennese Walter Netrval, 58 anni, sarebbe un appassionato dell'Arma e dei veicoli dei Carabinieri, tanto da avere creato, con una riverniciatura in tinta blue notte, un’autovettura Alfa Romeo 156, straordinariamente simile a quelle in uso all’Arma. Sull'auto viaggiava con la moglie Sonja Horer, 52 anni: entrambi incensurati e residenti a Vienna. Il veicolo, oltre ai colori di istituto dell'Arma, presentava altri particolari che lo rendono fedelmente analogo a quelli in dotazione, qualche anno fa, ai Carabinieri. Da subito i militari del Nor di Tarvisio, avevano potuto comparare le “saette adesive di colore rosso” lungo entrambe le fiancate, le scritte bianche applicate in entrambi i lati posteriori “112 – www.carabinieri.it”, l’emblema adesivo del “Nucleo Radiomobile Carabinieri”, immagine della gazzella, applicato in entrambe le fiancate, all’altezza delle portiere anteriori. 
Un ulteriore elemento che rafforzava la somiglianza con i mezzi in dotazione agli equipaggi Radiomobile era costituito dal tetto bianco con l’adesivo di colore nero indicante il numero “28” visibile dall’alto, tipico dei Nuclei Radiomobile Carabinieri. 

Esito del controllo

In definitiva, all’esito del controllo, è risultata evidente e reale la capacità del veicolo di ingannare, o quantomeno confondere, sia gli utenti della strada che i cittadini. Per questo motivo i due austriaci erano stati accompagnati in caserma per approfondimenti. Dagli accertamenti era emerso che l’auto, in Austria, era perfettamente in regola con i documenti di circolazione e assicurativi, tuttavia, il veicolo in questione, per fattezze e segni identificativi, era da considerarsi un “facsimile” - quasi uguale - di quelli reali. Sono in corso accertamenti finalizzati a risalire alle modalità con le quali i due indagati si sono procurati gli adesivi usati per “equipaggiare” la loro Alfa Romeo.

La condanna

Dopo aver ultimato le operazioni, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Tarvisio avevano proceduto alla denuncia in stato di libertà dei due austriaci, sequestrando l’auto. I due coniugi hanno così risposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine del reato di “possesso di segni distintivi contraffatti”. I due sono stati condannati a 10 mesi di reclusione l’uno, sospesi con la condizionale. La difesa ha fatto leva sull'inoffensività della condotta e sull'artigianalità delle decorazioni dell'autovettura che, nel frattempo, rimane confiscata. 

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