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Consumo di suolo, la denuncia degli ambientalisti: "No all'abbattimento di pioppi secolari per nuove attività commerciali e abitazioni a San Cristoforo"

Foto (sx): confronto via alle Darsene prima (sopra) e oggi (sotto); a dx via alle Darsene aerea

PERGINE VALSUGANA. "Il Comune di Pergine ha consentito la costruzione di nuove attività commerciali (fino a 1500 metri quadrati) ed edifici abitativi (per un totale di oltre 3000 metri quadrati), andando ad abbattere pioppi quasi secolari e nonostante nella stessa località siano presenti diversi edifici abbandonati". E' questa la denuncia mossa dalle associazione ambientaliste Extinction Rebellion, Wwf Trentino, Lipu Trento e Pan - E.p.p.a.a. per tutelare la zona di San Cristoforo, frazione del Comune di Pergine.

"Nelle foto potete vedere cosa sta avvenendo in questi giorni nella bellissima località sul lago di Caldonazzo - aggiungono gli attivisti - dove sopravvivono gli ultimi canneti del lago, da tempo tutelati come biotopo. Anche qui, in un luogo vocato al turismo e alla contemplazione della natura il Comune ha consentito la costruzione di queste nuove attività ed edifici. Una scelta già osteggiata da diverse associazioni ambientaliste a novembre che chiedevano un confronto pubblico".

Il problema ruota infatti al consumo di suolo. "«La tendenza attuale ancora in crescita va invertita e riportata all'obiettivo dello zero netto entro il 2030», dice il Piano per la Transizione Ecologica (Pte), approvato dal Cite l'8 marzo 2022 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 giugno dello stesso anno - commentano gli attivisti -. Ma siamo purtroppo ancora molto lontani da questo obiettivo".

"Per rendere l'idea dei ritmi impressionanti con cui avanzano asfalto e cemento - proseguono Xr, Wwf , Lipu e Pan E.p.p.a.a -  per tutto il 2021 abbiamo perso in Italia più di 2 metri quadrati al secondo, con una media di 19 ettari al giorno: è il valore più alto negli ultimi dieci anni. Il Trentino purtroppo non è da meno. In più, gli attuali Prg comunali sono pronti a 'donarci' nei prossimi anni un altro aumento del 20% dei terreni urbanizzati, per circa 4.270 ettari che potrebbero passare da agricoli a insediativi".

Nel report pubblicato lo scorso luglio sul "Consumo di Suolo in Italia" redatto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente emergeva infatti che in Trentino ogni 5 minuti sono stati cementificati 3,6 metri quadrati di terreno.

Le conseguenze non sono solo sull'ambiente, ma anche sulla qualità della vita delle persone. "La trasformazione di aree naturali in zone urbanizzate comporta la perdita di biodiversità, la riduzione della capacità di assorbimento delle acque piovane (incrementando il rischio di alluvioni e siccità), l'aumento del fenomeno delle isole di calore, e l'incremento dell'impatto ambientale dei trasporti". 

L'accusa si rivolge quindi alla classe politica per "fare scelte radicali, di salvaguardare il territorio senza se e senza ma". Una decisione quella del comune di Pergine, e della Provincia di Trento, "in quanto competente in materia di tutela del paesaggio, che si allontana molto dalle attuali necessità di fronte alla crisi climatica - concludono -. Gli eventi estremi che stiamo vivendo ci dicono solo una cosa: occorre agire ora".