Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Corte Figc: “Dalla Juve illecito grave, ripetuto e prolungato”. Le motivazioni della sentenza

«La Juventus ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione». È con queste motivazioni che la Corte d’appello federale della Figc ha spiegato la decisione della penalizzazione di 15 punti della Juventus in base all’inchiesta sulle plusvalenze. La decisione, elaborata in 36 pagine, è stata presa in seguito a «intercettazioni inequivoche» e in merito ai 15 punti di penalizzazione, la Figc ha precisato di aver tenuto conto «della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità e diffusione di consapevolezza della situazione nei colloqui tra i dirigenti della Juventus».

Per quanto riguarda il proscioglimento degli altri club toccati dall’inchiesta torinese, invece, la corte della Federazione precisa che «non sussistono evidenze dimostrative specifiche», che consentano di sostenere «che vi sia stata una sistematica alterazione dei bilanci». La Juventus è quindi  l’unico club soggetto alla penalizzazione.

La Corte ha tenuto conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità e diffusione di consapevolezza della situazione nei colloqui tra i dirigenti della FC Juventus S.p.A – aveva riferito l’Ansa poche ore fa – e i giudici sportivi hanno infatti ritenuto che «nei fatti nuovi sopravvenuti non sussistono evidenze dimostrative specifiche che consentano di sostenere l'accusa e tanto meno appare possibile sostenere che vi sia stata una sistematica alterazione di più bilanci».

Il «Libro Nero» di Paratici 

La Corte d'appello federale nelle motivazioni del processo sportivo sulle plusvalenze parla esplicitamente il «Libro Nero» di Fabio Paratici, sottolineando che «il mancato disconoscimento del documento e la mancata presa di distanza da esso della FC Juventus spa - a prescindere da ogni ulteriore rilevanza - ha una portata devastante sul piano della lealtà sportiva». La Corte inoltre sottolinea che «l'elemento dimostrativo più rilevante, ad avviso della Corte federale, non è solo il contenuto testuale di detto Libro Nero di FP, di per sé sin troppo esplicito. Rileva piuttosto il contesto nel quale esso è stato redatto. Emerge, invero, che detto Libro fosse stato preparato dal Cherubini come documento da utilizzare nella propria discussione con Paratici in fase di negoziazione del proprio rinnovo contrattuale». «E' chiaro che nello scrivere il Libro Nero di FP, Cherubini rappresentava fatti veri che oggi non possono più essere efficacemente rinnegati. Da esso – aggiunge la corte - si trae la consapevolezza di un crescendo di difficoltà economico-finanziaria della FC Juventus S.p.A. nel corso degli anni 2019, 2020 e 2021 e della difficoltà di uscirne. E si individua anche il metodo rimediale che il Cherubini testimonia essere stato applicato da Fabio Paratici, ovvero «utilizzo eccessivo plusvalenze artificiali».

Perché 15 punti

La Corte d'Appello Federale, nelle motivazioni della sentenza spiega perché la penalizzazione inflitta alla Juventus e' stata di 15 punti e non di 9, come peraltro chiesto dall'accusa. «Tenuto conto dei precedenti che hanno riguardato alterazioni contabili protratte per più esercizi ovvero di rilevanti dimensioni ed intensità (che in passato hanno portato a penalizzazioni di valore oscillante ma, in taluni casi, anche significative), si ritiene necessario rideterminare la sanzione rispetto alle richieste della Procura federale. La Corte federale e' chiamata al difficile compito di svolgere funzione anche di giudice di equità e deve quindi proporzionare effettivamente la sanzione alla gravità dei fatti scrutinati, potendo anche aggravare la sanzione richiesta dalla Procura federale».

Nessun coinvolgimento per gli altri club

«Nella documentazione acquisita dalla Procura federale, diversamente da quanto accaduto per la FC Juventus spa, non sussistono evidenze dimostrative specifiche che consentano di sostenere efficacemente l'accusa nei confronti delle società UC Sampdoria, FC Pro Vercelli 1892, Genoa CFC, Parma Calcio 1913, Pisa Sporting Club, Empoli FC, Novara Calcio e Delfino Pescara 1936. E tanto meno appare possibile sostenere che vi sia stata (come sostenuto nel deferimento) una sistematica alterazione di più bilanci». Cosi' nella motivazione della sentenza la procura della Figc spiega il perché sia stata sanzionata la sola Juventus. «Le intercettazioni, i manoscritti, la documentazione acquisita dalla Procura della Repubblica di Torino non coinvolgono direttamente tali società», si legge nelle motivazioni della procura che poi aggiunge: "Non può esservi alcuna sistematicità da contestare in una singola operazione (prima considerazione). Una condanna di Parma, Novara e Pescara per il mero "contatto" con la FC Juventus S.p.A. risulterebbe ingiustificata (seconda considerazione) in assenza di prove oggettive della violazione, non vista dal lato della FC Juventus S.p.A., ma appunto da quello delle deferite qui trattate. Prova che, proprio con riguardo alle citate società, non e' rinvenibile nella documentazione prodotta dalla Procura federale. Il tutto senza considerare la rilevanza per la sola FC Juventus S.p.A. dei principi contabili internazionali indicati dalla Consob, che non trovano invece applicazione (nei medesimi termini) per le società italiane non quotate. Il sospetto che eventualmente può inferirsi con riguardo alle suddette società non e' sufficiente a determinare una condanna. Tanto più in riferimento a contestazioni che nel ricorso per revocazione appaiono sostanzialmente abbandonate dalla Procura federale. Ci si riferisce agli scambi di giocatori direttamente intervenuti tra società diverse dalla FC Juventus S.p.A., in particolare gli scambi diretti tra Pescara e Parma o tra Sampdoria e Chievo Verona (quest'ultimo addirittura estromesso dal Figc giudizio), che originariamente erano stati inclusi nel deferimento come capo di incolpazione, e che poi non risultano più citati nel ricorso per revocazione, nè ulteriormente sostenuti da documenti».

Le reazioni

«E' difficile pensare che la Juventus sia l'unica responsabile di un sistema di plusvalenze che in realtà, purtroppo, è diffuso non solo in Italia ma a livello internazionale. Ad oggi è difficile da comprendere, visto che le plusvalenze in linea di massima si fanno in due – commenta l'amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo -Siamo all'interno di un sistema e dobbiamo rispettarne tutte le regole, anche gli organismi che lo giudicano. Leggeremo in maniera attenta le motivazioni prima di esprimere un giudizio. Non credo che il problema sia la struttura della Giustizia sportiva quanto di un sistema di regole. Il mio invito è alla Fifa per individuare dei principi da applicare in maniera certa, da spiegare al pubblico intero. Quando ci saranno le norme potranno essere rispettate da tutti in maniera chiara».