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Cosa succede ai nostri soldi quando fallisce una banca

La tempesta sui mercati finanziari legata ai tumulti delle banche sembra, almeno per il momento, essersi placata, ma la settimana scorsa abbiamo vissuto dei giorni di vero e proprio panico in Borsa. La miccia si è accesa con il fallimento negli Stati Uniti della Silicon Valley Bank. Poi in Europa è arrivata la notizia della crisi di Credit Suisse (salvata da un matrimonio forzato con Ubs) e successivamente il tonfo di Deutsche Bank in Borsa: tutto il settore bancario è andato in tilt. Cosa sta succedendo? I nostri soldi sono al sicuro? Una nuova crisi finanziaria dopo quella nel 2008 di Lehman Brothers è davvero possibile? "Che un generazione possa vivere due crisi bancarie mi sembra estremamente improbabile", ha dichiarato Andrea Unger, il trader italiano più famoso al mondo in un’intervista a Today.

Mercati finanziari nel panico

Tutto è iniziato negli Stati Uniti, dal fallimento della Silicon Valley Bank, una piccola banca regionale andata al tappeto per problemi di liquidità: in poche parole non è riuscita a restituire il denaro depositato dai propri clienti a causa di alcuni macroscopici errori di gestione, tra cui l’aver finanziato solo startup tecnologiche che solitamente hanno difficoltà nel rimborsare prestiti. Da aggiungere poi che negli ultimi anni le regole prudenziali sulle banche minori in America sono state ammorbidite per rilanciare l’economia dopo la pandemia Covid.

A stretto giro è arrivata la notizia della crisi del colosso svizzero Credit Suisse: la consociata araba ha deciso di non immettere nuova liquidità ed è scattato il panico. Il timore che le due cose fossero collegate ha fatto il resto, scatenando le preoccupazioni per un possibile effetto contagio a tutto il settore bancario. E così siamo arrivati al crollo di venerdì scorso in Borsa di Deutsche Bank, presa di mira dal mercato perché considerata l’anello debole della catena.

Cosa dobbiamo aspettarci ora? Se i comportamenti dettati dal panico in Borsa sono imprevedibili, possiamo dire che con molta probabilità i risparmiatori migreranno i propri depositi verso banche di dimensioni più grandi, ritenendole più sicure, e questo finirà per destabilizzare gli istituti di credito più piccoli. Ed è questo il maggior rischio in corso. Anche perché a questo punto la domanda sorge spontanea: i soldi depositati sui conti correnti delle banche italiane sono al sicuro?

Depositi e investimenti: la gerarchia del bail-in

Andiamo a vedere cosa dice la gerarchia del bail-in, il sistema di risoluzione di una crisi bancaria che prevede l’esclusivo e diretto coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti e correntisti della banca stessa. In caso di dissesto di un istituto di credito i suoi azionisti e creditori contribuiscono al salvataggio secondo una precisa gerarchia di 'coinvolgimento'.  Le azioni emesse dalla banca sono le prime attività finanziarie a essere interessate; a seguire le obbligazioni e per ultimo i depositi bancari, ma solo per l’importo eccedente i 100mila euro. Grazie a ben due sistemi di garanzia, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e il Fondo di Garanzia dei Depositanti, infatti, le somme depositate sui conti corrente fino a 100mila euro sono salve dai fallimenti delle banche. Niente panico dunque.

Gerarchia bail-in

I consigli per non farsi prendere dal panico

"Il rischio deriva dal non sapere cosa stai facendo": seguendo una delle massime di Warren Buffett, oracolo degli investimenti finanziari, prima di investire i propri risparmi è sempre bene fissare l’obiettivo da raggiungere e l’orizzonte temporale e affidarsi a un consulente certificato. Quando si investe bisogna sempre valutare attentamente il rapporto rendimento/rischio, nella consapevolezza che un titolo che rende di più è anche più rischioso.

Poi bisogna seguire sempre una regola d’oro: diversificare, per proteggersi da situazioni a rischio come quella che stiamo vivendo oggi. L’importante è distribuire i rischi su diverse classi d'investimento (come ad es. obbligazioni, azioni, oro e immobili), ma anche su valute, settori economici e regioni diverse. Infine un consiglio: mai farsi prendere dal panico, perché si rischia di fare peggio e di amplificare le perdite. Prima di agire sempre meglio informarsi il più possibile, chiedendo a persone esperte. Mai farsi coinvolgere dall’irrazionalità del momento perché in genere i profitti in Borsa si vedono sul lungo periodo (vedi a conferma il grafico a 5 anni del principale indice di Borsa FTSE MIB).

Grafico indice FTSE MIB - Foto Borsa Italiana-2