Il ministro Guido Crosetto ha confermato Nicola Latorre, 67 anni, alla direzione generale dell'Agenzia industrie difesa (Aid), l'importante organismo pubblico che è anche il fornitore privilegiato del ministero della Difesa. La nomina è stata decisa dal Consiglio dei ministri. Lo spoils system di Giorgia Meloni, cioè la prassi in virtù della quale i manager pubblici si alternano con il cambiare del governo, ha colpito ovunque. Ma non tocca colui che è stato il più dalemiano tra i politici in attività. Il più dalemiano oltre, ovviamente, a Massimo D'Alema.
Non è comunque una novità tra gli ultimi premier: anche nel secondo governo di Giuseppe Conte, la corrente dalemiana o ex dalemiana aveva goduto di una certa considerazione, tanto da portare Roberto Speranza al ministero della Salute e proprio Latorre al vertice dell'agenzia. Sembrava però che Giorgia Meloni avesse l'ambizione di affidare gli incarichi più delicati a nomi nuovi e non a carriere cresciute nel centrosinistra.
Tutti uomini di Guido Crosetto
La narrazione ufficiale, utile ai tempi che corrono, definisce oggi Nicola Latorre il più ex-dalemiano: ex senatore del Pd, ex presidente della commissione Difesa del Senato, ex fondatore dell'associazione Futura, ex portavoce ed ex capo della segreteria a Palazzo Chigi, dal 1998 al 2000, quando Massimo D'Alema era presidente del Consiglio. Ora la sua nuova collocazione è infatti accanto al leader dei riformisti, Lorenzo Guerini, ministro della Difesa con Giuseppe Conte e Mario Draghi e adesso presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che controlla l'attività dei servizi segreti. Lì l'ha voluto proprio il ministro Crosetto e la conferma dell'incarico a Latorre era parte dell'accordo.
Le minacce all'Europa di Vladimir Putin rilanciano il ruolo della difesa in tutti gli Stati membri dell'Unione. Ma anche le spese per l'ammodernamento degli armamenti e la sostituzione di quelli inviati in Ucraina per fermare l'invasione russa. Proprio per questo le scelte del ministero di Guido Crosetto riguarderanno anche noi da vicino: poiché più investimenti per le forze armate di solito comportano meno disponibilità di bilancio per pensioni, scuola e sanità. E chissà che anche D'Alema, dopo aver pubblicamente elogiato la grinta e la personalità di Giorgia Meloni, non venga premiato. Come intermediario del settore, tra l'altro, farebbe tutto gratis. “Dalle armi vendute alla Colombia - aveva infatti detto in una famosa intervista un anno fa a Repubblica - non avrei preso un euro”.
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