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Cospito in sciopero della fame: "Voglio vivere e non sono io ad ordinare agli anarchici cosa fare"

"Io voglio vivere". Nonostante non interrompa lo sciopero della fame, ed anzi abbia sospeso assunzione di integratori nella sua battaglia contro il 41 bis per sé e per tutti i detenuti italiani al carcere duro, l'anarchico Alfredo Cospito apre uno spiraglio sulla tenuta del suo digiuno. E ha confermato il cambio di strategia, il desiderio di non fare il passo verso la strada di non ritorno, al consigliere regionale della Lombardia di +Europa/Radicali, Michele Usuelli, che ha visitato la casa di reclusione di Opera.

Cospito "è apparso molto lucido - ha commentato con l'Ansa Usuelli, candidato alle regionali nella lista civica di Pierfrancesco Majorino - e sente la responsabilità della sua iniziativa per l'umanizzazione del 41 bis, pur comprendendo la necessità di impedire la comunicazione tra quei detenuti e il mondo esterno".

"Non condanna i manifestanti"

Ha detto Uselli: "Ho chiesto a Cospito di condannare le azioni violente di questi giorni, che ci allontanano dalla possibilità di ottenere una revisione del 41bis. Non mi ha detto di approvare questi gesti, ma prevalendo il suo essere anarchico, non si sente di dire nulla a chi li sta compiendo, nemmeno di condannarli". E inoltre: "Questo rappresenta un errore grave per il raggiungimento del risultato finale - ha concluso Usuelli -. Per ora non si sente di mandare messaggi ma ne riparleremo".

Le misure di Servizi e forze di polizia contro le minacce degli anarchici

Intanto continuano le manifestazioni di appoggio alla sua battaglia da parte di gruppi di anarchici in Italia, attraverso manifestazioni e atti vandalici. Per contrastare tali iniziative c'è stato stamani un confronto di un'ora e mezza tra i vertici delle forze di polizia e dell'intelligence questa mattina al Viminale. La riunione è stata presieduta dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Ma hanno partecipato anche il capo della Polizia, Lamberto Giannini, il comandante generale dei Carabinieri, Teo Luzi, il comandante generale della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana, i direttori di Dis, Aisi ed Aise, Elisabetta Belloni, Mario Parente e Giovanni Caravelli.

Durante il summit è stato già deciso un innalzamento delle misure di tutela per gli obiettivi sensibili, dalle sedi diplomatiche a quelle istituzionali, dalle carceri ai magistrati. Sono stati quindi messi sul tavolo scenari di possibile evoluzione della minaccia. Ed è attentamente monitorato il web, dove si sono susseguiti nelle ultime settimane appelli alla solidarietà internazionale per Cospito e ad azoni dirette contro "lo Stato oppressore".

C'è inoltre attenzione agli ambienti carcerari ed ai contatti tra detenuti anarchici e mafiosi per possibili convergenze nella lotta al 41 bis. Controllate poi le fibrillazioni tra i movimenti antagonisti, presenti nelle recenti manifestazioni di piazza promosse dagli anarchici.

Rischio scontri, Festival di Sanremo blindato

E per l'allarme di possibili azioni di anarchici, il Festival di Sanremo, al via martedì 7, si blinda. Controlli con metal detector ai varchi della "zona rossa" attorno all'Ariston, unità speciali, tra cui reparti prevenzione crimine; unità antiterrorismo e specialisti della cyber sicurezza, utilizzo delle telecamere pubbliche di videosorveglianza, controlli in mare e più sorveglianza con ulteriori 150 unità al giorno oltre ai 100 uomini già presenti.