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Cospito, la procura generale di Torino dice no alla revoca del 41 bis

Il Procuratore Generale di Torino Francesco Saluzzo chiede la conferma del 41 bis per Alfredo Cospito. Il Pg ha inviato al ministro Carlo Nordio la relazione con il parere rispetto alla richiesta di revoca del 41 bis avanzata dal legale dell'anarchico Alfredo Cospito. Si tratta di un documento di 17 pagine: in cui, in sintesi, da parte della Procura generale si rafforzerebbero le ragioni per mantenere il carcere duro per il detenuto anarchico in sciopero della fame, accusato di strage e trasferito dal carcere di Sassari a quello di Milano Opera – nella sezione di Assistenza intensiva – in seguito alle sue critiche condizioni di salute.

Sulla scrivania del Guardasigilli è arrivato però anche il parere della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, guidata da Giovanni Melillo. Stando a queste considerazioni,  Cospito può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza: con tutte le cautele del caso. Una valutazione aperta, dunque, alle conclusioni dell'autorità politica. Il parere della Dna, una decina di pagine, parte comunque dalla considerazione che fu fondata la decisione del 5 maggio del 2022 di applicargli il carcere duro a Cospito e tiene ovviamente conto delle puntuali osservazioni svolte anche dalla Dda di Torino.

Nelle ultime 48 ore, intanto, Saluzzo – destinatario di minacce, con un proiettile recapitatogli in una busa -  ha anche fatto chiarezza sulla storia processuale di Cospito, specificando innanzitutto come la sua "posizione" non abbia “nulla a che vedere con quella che viene chiamata, impropriamente, misura del 41 bis dell'ordinamento penitenziario" e come l'esponente della Federazione Anarchica Informale sia stato "processato e condannato per una serie di reati, taluni assai gravi". Ma va corretta l'affermazione, sottolinea Saluzzo “secondo la quale sarebbe stato condannato alla pena dell'ergastolo e che esso sarebbe caratterizzato dalla cosiddetta 'ostatività', cioè l'ergastolo ostativo".

Intanto, è stata anticipata al 24 febbraio l'udienza in Cassazione (doveva svolgersi il 7 marzo) sull'istanza presentata dal difensore di Alfredo Cospito dopo il no al reclamo contro il 41 bis dichiarato da Tribunale di Sorveglianza di Roma.

E a valle del caso Cospito, con l’infuocata polemica politica sorta intorno alle dichiarazioni in aula del deputato Fdi Giovanni Donzelli, è conclusa nei fatti la relazione disposta dal Guardasigilli: avrebbe accertato che gli atti a cui faceva riferimento il vice del Copasir, appresi dal collega Andrea Delmastro sottosegretario alla Giustizia, non sarebbero stati classificati come secretati.