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Covid, dopo mille giorni di pandemia sul sito che ospita i bollettini è finito lo spazio per i nuovi dati

Mille e non più mille. Dopo altrettanti giorni di pandemia, il server che ospita i dati non ce l’ha fatta più. La piattaforma GitHub che ogni sacrosanto giorno dal 24 febbraio 2020 ha raccolto i bollettini quotidiani sul Covid, il 19 novembre ha detto basta. “Siamo spiacenti, abbiamo dovuto troncare questa directory a 1.000 file. Sette file non compaiono in questa lista”.

Scorrendo l’elenco dei bollettini tramite il sito della Protezione Civile, ci si ferma in effetti a sabato scorso. Se aggiungiamo questa disfunzione al fatto che da fine ottobre il nuovo governo non pubblica più i numeri di contagi, ricoveri e decessi giorno per giorno, ma solo il venerdì, sembra che tutto congiuri per far scomparire le informazioni sul Covid.

I dati che non compaiono nella lista, in realtà, esistono pur sempre nella pancia di GitHub. “Noi abbiamo un sistema di monitoraggio chiamato Made che ha accesso automatico ai bollettini, e lui continua a essere alimentato”, spiega Cesare Cislaghi, ex presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia.

Anche digitando manualmente il nome del file con la data voluta (operazione che comunque non è intuitiva per un non esperto) è possibile consultare i dati del giorno voluto. L’inciampo tecnico, in ogni caso, è servito poi a farci rendere conto di quanto lunga e faticosa sia questa pandemia, arrivata quasi al suo terzo anno.

In questo periodo, esattamente tre anni fa, il Covid-19 cominciava a diffondersi a Wuhan. Il 1° dicembre ‘19 il paziente zero ufficiale cominciava ad avere i primi sintomi. Notizie di stampa riferiscono di un contagiato già il 17 novembre. Al 21 febbraio 2020 risalgono i primi casi italiani.