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Covid, in due settimane a Mantova casi quasi raddoppiati

Il nuovo picco dei contagi a un giorno dallo stop alle mascherine. Ats: «Insistere con le vaccinazioni». Stabili i ricoveri

MANTOVA. Il Covid ha rialzato la testa anche in territorio mantovano con un incremento del tasso di positività quasi raddoppiato rispetto a due settimane fa. Il 6 settembre il virus si evidenziava in dodici tamponi su cento, ieri l’altro la positività è salita a ventuno su cento. In termini assoluti, con il picco di martedì scorso (418 contagi), siamo tornati ai valori di fine luglio. In Italia il tasso di positività nell’ultima settimana è passato da 13,5 a 18,4%. Tutto questo a un giorno dallo stop all’uso delle mascherine sui mezzi di trasporto e nelle strutture sanitarie e socio sanitarie.

Che cosa succederà a questo punto è ancora difficile da prevedere. Ats Val Padana e virologi in generale continuano a lanciare appelli alla vaccinazione rivolgendosi soprattutto ai soggetti fragili e agli ultra 60enni.

Nessuno vuole sbilanciarsi sull’eventuale arrivo di una nuova ondata, ma tutti concordano che, anche in assenza di proroga delle mascherine, in caso di recrudescenza occorra essere pronti a pianificare misure adattate a nuovi futuri scenari. In ogni caso i dati sono certi e anche il numero di positivi ogni centomila abitanti degli ultimi sette giorni è in netta crescita, essendo passato da poco più di duecento a 335. Al momento la fascia più colpita non è comunque quella scolastica ma quella dai 45 ai 68 anni.

Riguardo ai ricoveri ospedalieri la discesa registrata ai primi di settembre si è raffreddata: ieri i pazienti ricoverati per Covid erano ventitré, ventuno in area per acuti e due in area sub-acuti. Nessuno in rianimazione. Negli ultimi giorni si è notevolmente abbassata la quota dei Covid incidentali, quelli che hanno scoperto la positività in seguito a ricovero per altri motivi. Per domani è confermato lo stop all'obbligo di indossare la mascherina anti-Covid su bus, metro e treni, ma anche in ospedali, ambulatori medici e Rsa. Rimarrà solo per gli operatori sanitari, fino a fine 2022. Il provvedimento è il primo in scadenza tra quelli che riguardano le restrizioni introdotte per la pandemia.

Le altre scadenze sono per il 31 ottobre, quando cesseranno i protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, che in alcuni casi prevedono la misurazione della temperatura all'ingresso e l'uso delle mascherine quando non si può mantenere il distanziamento. Ultimo atto, il 31 dicembre quando cesserà anche il green pass per operatori sanitari, ricoverati e visitatori negli ospedali e nelle Rsa.

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