La maggioranza c’è. Non assoluta come quella alla Camera, ma anche al Senato il governo Conte resiste. Sono 156 i voti a favore con 140 contrati e 16 astenuti. La soglia per la maggioranza era a 149. Il tutto dopo una giornata di interventi durissimi e un finale con ricorso “al Var”, la presidente Casellati ha dovuto rivedere il video degli ultimi minuti di votazione per dichiarare ammissibili due voti arrivati in extremis.
Sono quelli, favorevoli a Conte, del senatore Ciampolillo, ex M5S, e del socialista Nencini. Hanno messo in salvo il premier che avrebbe avuto la maggioranza anche con due voti in meno, ma ancora più debole di quella, già non forte, che ha.
A sorpresa hanno votato a favore del governo due senatori di Forza Italia: Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin. Antonio Tajani aveva detto: «chi vota sì è fuori dal partito». No invece d gli ex M5S Drago e Giarrusso.
Ha votato a favore la senatrice a vita Liliana Segre, attaccata, senza essere nominata da Matteo Salvini. «Ricordo ai senatori a vita che si apprestano a votare la fiducia, cosa diceva il leader dei 5 Stelle di loro: “non muoiono mai o muoiono troppo tardi”» aveva detto il leader della Lega. «Le parole di Salvini? Sono scaramantica, mi allungano la vita» ha risposto la Segre.
Ora la maggioranza cercherà di allargarsi con accordi parlamentari. I leader dell’opposizione hanno intenzione di interpellare il presidente della Repubblica. «Ci rivolgeremo a Mattarella: c’è un governo che non ha la maggioranza al Senato e sta in piedi con chi cambia casacca» ha detto Salvini. Giorgia Meloni ha aggiunto: «Sentivo parlare di decine di responsabili ma al netto di casi singoli, dall’altra parte ce ne sono di più, il centrodestra ha mantenuto la sua compattezza e non era scontato. Ho parlato con Salvini, parlerò con Berlusconi. Ora dobbiamo chiedere un colloquio con il Colle».
LEGGI ANCHE
Camera, passa la fiducia a Conte con maggioranza assoluta
LEGGI ANCHE
Conte: «Crisi infondata. Servono forze che abbiano a cuore l’Italia»
LEGGI ANCHE
Crisi di governo, chi sono i possibili «responsabili» di Conte
LEGGI ANCHE
Crisi di governo: e ora? Quali possono essere le vie d’uscita