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Crisi idrica, pioggia di milioni sulla val di Gresta. Un bacino e tre serbatoi per raccogliere l'acqua: ''Investimento strategico''

RONZO CHIENIS. Un nuovo asilo, il risanamento della vecchia chiesa, un maxi impianto di accumulo e di irrigazione, un'ampia area verde da destinare a pic nic e area sosta camper e il rifacimento dell'acquedotto. Il 2023 potrebbe essere un anno di svolta per la val di Gresta, tanti i cantieri pronti a partire e finanziamenti in larga parte garantiti attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza e molti progetti in stato avanzato.

"Sono opere strategiche, soprattutto l'anello di approvvigionamento idrico", dice a Il Dolomiti il sindaco di Ronzo Chienis, Gianni Carotta. "La zona ha sofferto molto a causa della siccità, la produzione agricola è calata del 19% e abbiamo dovuto razionalizzare l'acqua per troppo tempo. Nelle ultime settimane è piovuto e nevicato, questo ha consentito alle sorgenti di risalire nei livelli ma non dobbiamo illuderci: la situazione si annuncia complicata".  

L'intervento più incisivo è quello che riguarda l'impianto di accumulo. Un progetto di circa 12 milioni (finanziato dal Pnrr e attuato dal Consorzio trentino di bonifica) per realizzare una serie di bacini di accumulo a servizio di Mori e di Ronzo-Chienis. Opere oggi più che mai necessarie dopo la sofferenza registrata l'estate scorsa, ma anche in autunno, per la siccità e per le alte temperature. 

"In generale dovremo disporre di un impianto da 55 mila metri cubi: serve in particolare l'irrigazione e all'utilizzo antincendio - aggiunge Carotta - ma centinaia di metri cubi vengono riservati all'uso potabile con l'allacciamento da Pra de Lac a Ronzo Chienis. Inoltre negli scorsi mesi è stata trovata una nuova sorgente in località Font e prevediamo un intervento da 125 mila euro, di cui l'85% coperto dalla Provincia, per la posa di una nuova conduttura. Qui siamo in attesa del contributo per completare il cronoprogramma".

Il progetto di fattibilità prevede la realizzazione di un bacino principale a cielo aperto con una capacità di 37 mila metri cubi a Santa Barbaradue serbatoi di accumulo chiusi a passo Bordala (5 mila metri cubi) e nella zona del campo sportivo di Ronzo Chienis (3 mila metri cubi); una terza opera (140 metri cubi) a Nomesino. "Il piano prevede inoltre di ottimizzare i costi di gestione dell’impianto e la possibilità di ridurre quelli per l'energia". 

Da questi lavori si innesta la necessità di gestire il materiale di risulta. "L'amministrazione comunale ha approvato di portare 25 mila metri cubi in una avvallamento naturale per creare una zona adibita a diventare area camper, siamo già in fase avanzata. In parallelo con lo smaltimento scavi pensiamo di aggiungere una zona pic nic e punto di ritrovo".

A complicare una situazione "precaria" sul fronte risorse idriche c'è un acquedotto poco performante e caratterizzato da molte perdite. "Ci sono tante rotture e la previsione di spesa ammonta a 3 milione e 100 mila euro. Poi c'è la volontà di asfaltare finalmente la strada a Santa Barbara entro il 23 maggio, quando passerà il Giro d'Italia. Un altro investimento necessario è il rifacimento dell'impianto elettrico". 

Non solo acqua, anche se è l'intervento più urgente. Ecco il nuovo asilo. Importo da 600 mila euro e appalto entro il prossimo 31 maggio perché le scadenze del Pnrr sono stringenti. E poi la riqualificazione della vecchia chiesa a rischio crollo. "Si parla di 650 mila euro e il contributo dovrebbe arrivare entro la prossima primavera: un intervento molto atteso dalla comunità perché l'edificio inoltre è molto storico", conclude Carotta.