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Da Scampia a Stephen King, la storia di Esposito La Rossa e della Scugnizzeria in un libro

In libreria ‘Spacciatori di libri', edito dalla Marotta&Cafiero: “Abbiamo creduto che uno spazio di m…a con due centimetri di polvere sul pavimento potesse diventare tutto ciò che non avevamo avuto quando eravamo adolescenti”

di Camilla Cupelli,

“Quando avevo quindici anni dovevo chiedere il permesso per entrare a casa mia, perché abitavo in un palazzo dove si spacciava la droga”. Scrive così Rosario Esposito La Rossa, libraio ed editore di Scampia, nel suo libro ‘Spacciatori di libri. Da Scampia a Stephen King’, edito dalla Marotta&Cafiero e uscito in tutte le librerie questa settimana. Il libro sarà presentato al Salone del Libro di Torino a maggio. Esposito La Rossa ha 34 anni e nel 2017 ha fondato a Scampia la prima libreria indipendente della zona: non se ne vedeva una da 25 anni. “Per comprare un libro dovevo emigrare, fare sette chilometri, otto fermate della metropolitana”, racconta infatti nel suo libro. La sua storia personale si intreccia con la Storia italiana, quella con la ‘S’ maiuscola. Cresce nel quartiere più chiacchierato di Napoli nel pieno della faida di camorra conosciuta come faida di Secondigliano e nel 2004 perde un cugino, Antonio Landieri, vittima innocente delle mafie. Fino ad allora sognava di fare il calciatore. Ma la Storia decide per lui: inizia così il suo impegno per ‘gli scugnizzi’ di Scampia. La libreria si chiama proprio La Scugnizzeria. “Dove prima si spacciava la droga, oggi si spaccia cultura”, è il suo mantra. “Abbiamo creduto che uno spazio di m…a con due centimetri di polvere sul pavimento potesse diventare tutto ciò che non avevamo avuto quando eravamo adolescenti”, spiega.

Da quel 2017 sono successe tante cose: Rosario Esposito La Rossa, che è a capo della Marotta&Cafiero da quando gli è stata donata dai suoi storici editori, ha pubblicato autori del calibro di Stephen King, Gunter Grass e Don De Lillo. Ogni pezzetto della storia di Esposito La Rossa (e della moglie Maddalena Stornaiuolo, attrice e regista, in Tv nella terza stagione di ‘Mare Fuori’) sembra frutto di un caso, fortuito e bellissimo: incontri casuali che cambiano la vita, sua e di chi lo circonda. E pure di Scampia. Si spiega anche così come un piccolo editore napoletano sia arrivato a pubblicare King: Rosario Esposito La Rossa si ammala di tumore negli anni peggiori della pandemia. Parlando con il suo oncologo di fiducia, emerge il sogno di pubblicare un racconto di King sulle armi. E tutti i pezzi vanno al loro posto: “Era troppo una roba strana. Un editore di periferia che prova a pubblicare il terzo scrittore più venduto al mondo, un oncologo che accetta di aiutarci economicamente nell’acquisto dei diritti del volume e suo figlio di vent’anni, vent’anni cazzo, che si propone di tradurre uno scrittore da mezzo milione di copie vendute. Era tutto così impossibile e improbabile che si è realizzato”, dice nel libro.

Quella pubblicazione cambia tutto, ne parlano tutti. E diventa anche un simbolo del riscatto di un territorio: “Una casa editrice di Scampia pubblica un saggio contro le armi di uno scrittore che avrà fatto morire migliaia di persone nei suoi libri, lui stesso possessore di armi. È un messaggio di pace. Un messaggio per tutte le baby gang di Napoli, per le paranze”, scrive Esposito La Rossa.

C’è chi crede che questo impegno di Esposito La Rossa abbia dato ‘fastidio’ qualcuno: lui lo chiama “l’effetto Gomorra. La gente pensa di venire a Scampia e trovare Jenny Savastano per strada”, spiega il libraio a LaPresse. “Ma non è così: noi non riceviamo minacce, tra chi frequenta la libreria o la scuola calcio ci sono tutti, anche figli dei boss, tutti i ragazzini del quartiere”. La storia di uno di loro è contenuta nel libro ‘Lucignolo. Storia di un bambino diventato burattino’, edito da Einaudi Ragazzi e scritto da Rosario. Alcuni di questi ragazzini, all’inizio, detestavano questo spazio: lo deturpavano, facevano pipì davanti alla porta. “A me leggere fa schifo, vuoi obbligarci a farlo” dicevano alcuni ‘scugnizzi’. Ma a poco a poco hanno accettato la presenza della Scugnizzeria perché è diventata un punto di riferimento a tutto tondo: dal teatro alla lettura, alla pizzeria che sta nascendo. “Non sappiamo quali altre avventure ci aspettano – dice Rosario – Sappiamo che affronteremo draghi e faide con la stessa forza di questi ultimi dieci anni, un passo alla volta, ogni volta un passo. Senza mantelli, senza essere supereroi, come unica arma i sogni impossibili”.

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