Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Da Subasic a Livakovic: è una Croazia che resta in...buone mani

MONDIALI QATAR 2022

Il portierone croato contro il Giapppne bissa l'ìmpresa di Subasic, che quattro anni fa negli ottavi di finale di Russia 2018 neutralizzò tre rigori ai danesi. Ha come idoli Casillas e De Gea, gioca nella Dinamo Zagabria con cui è legato fino al 2024

Quattro anni fa c’era Danijel Subasic ad esaltare tutta la Croazia con la sua capacità di ipnotizzare i rigoristi avversari. Tre nella lotteria dei tiri dal dischetto in occasione degli ottavi contro la Danimarca (respinti ad Eriksen, Schöne e Jörgensen) e uno a Smolov nel turno successivo, decisivo per permettere ai biancorossi di battere i padroni di casa della Russia ed approdare alle semifinali. Quattro penalty respinti in un’edizione della Coppa del Mondo proprio come fece Harald Schumacher, portierone tedesco, ai mondiali di Spagna 1982, o l’argentino Sergio Goycochea a Italia ‘90 (due dei quali, tra l’altro, in semifinale propri contro gli azzurri). Ora, a tenere alta la bandiera dei portieri croati, ed a confermare la loro fama di “para-rigori” c’è Dominik Livakovic, estremo difensore della Dinamo Zagabria, che contro il Giappone ha bissato l’impresa del suo predecessore – peraltro proprio negli ottavi – respingendo i tiri dal dischetto di Minamino, Mitoma e Yoshida. Tre prodezze che hanno permesso alla Croazia di eliminare la nazionale nipponica ed accedere ai quarti. Ma le qualità di Livakovic non sono passate inosservate, visto che già alcuni anni fa sul portierone croato avevano preso informazioni sia Fiorentina che Napoli.

Nato a Zara il 9 gennaio del 1995, Livakovic – che ha come idoli Iker Casillas e David De Gea - ha trascorso tutta la sua carriera in patria. Nell’estate del 2015 viene acquistato dalla Dinamo Zagabria, con la quale debutterà con...un anno di ritardo, visto che il club decide di farlo giocare un ulteriore stagione all’Nk, club con cui si è messo particolarmente in luce. Tra scudetti – cinque consecutivi – e partecipazione alle coppe continentali, arriva anche la chiamata della nazionale. Curiosamente, l’esordio con la prestigiosa maglia dei Vatreni è all’insegna del penalty: contro il Cile – nel gennaio del 2017 in amichevole - non va benissimo, perché i sudamericani, dopo l'1-1 dei tempi regolamentari, dal dischetto fanno quattro su quattro. Ma, intanto, il ghiaccio è rotto: torna ad essere convocato dopo i Mondiali 2018 e la maglia da titolare diventa di sua proprietà esclusiva, indossandola complessivamente 38 volte. Col club ha dimostrato di avere un certo feeling nell’uno contro uno coi rigoristi (14 parati su 54): ora, una Croazia che ai Mondiali sembra avere fatto l'abbonamento a questo adrenalinico epilogo, punta anche sui suoi guantoni per andare avanti. Piccola nota a margine per i club di casa nostra: va in scadenza a giugno 2024...