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Dalla ridotta disponibilità di fitofarmaci ai cambiamenti climatici,è allarme per la Flavescenza dorata: la malattia preoccupa il sistema vitivinicolo. Coller: ''Serve un intervento ampio''

TRENTO. “La gravità della patologia non si possa affrontare solo localmente ma deve esserci un intervento di tutto il sistema vitivinicolo nazionale”. Usa queste parole il presidente di Confagricoltura del Trentino, Diego Coller, in merito all'allarme Flavescenza dorata che sta preoccupando i produttori vitivinicoli anche sul nostro territorio. Dal settore nei giorni scorsi è arrivata una richiesta di un intervento efficace da parte delle istituzioni per evitare che questa malattia, una delle più distruttive dei vigneti, comprometta il potenziale produttivo di intere zone viticole.

Nelle scorse ore ad intervenire era stato il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti spiegando che “Dietro il controllo della fitopatia c’è molto di più: c’è il tema dell’economia di un territorio e c’è la questione del lavoro. Dobbiamo fare squadra e collaborare con tutte le istituzioni, perché la situazione è di emergenza e per questo chiediamo che vengano assegnati fondi di emergenza”.

La Flavescenza dorata in questi anni ha avuto una diffusione crescente. Le aree più colpite sono Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, e anche in Toscana sono stati segnalati di recente nuovi focolai.

Informazione, ma anche formazione e un ruolo proattivo del viticoltore sono elementi vitali per la gestione della malattia, hanno ribadito Elisa Angelini del Crea, Claudio Ioratti e Mario Pezzotti della Fondazione Edmund Mach, che hanno ripercorso la diffusione e l’andamento della Flavescenza dorata e illustrato le linee di ricerca in corso. L’aumento dell’incidenza della fitopatia ha molteplici cause, fra cui la ridotta disponibilità di fitofarmaci, i cambiamenti climatici, la difficoltà a contenere l’insetto vettore e la presenza di superfici vitate incolte che di fatto fungono da serbatoi di infezione.

Sul tema della ricerca delle nuove tecniche genomiche l'obiettivo è l'utilizzo di nuove tecnologie. Lo stesso Coller ha sottolineato la necessità di accelerare l’introduzione dei nuovi trovati ottenuti con genome editing. “I beneficiari potranno essere in primis gli agricoltori ma soprattutto sarebbe un notevole beneficio per il bilancio ambientale delle produzioni agricole.” “Il decreto di lotta obbligatoria alla Flavescenza dorata è del 2000 – ha evidenziato il direttore generale del Crea, Stefano Vaccari – Occorre cambiare qualcosa; ad esempio, il regime sanzionatorio che evidentemente va inasprito per far rispettare le regole”.