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De Gasperi: Politico della Pace e del Progresso

De Gasperi: Politico della Pace e del Progresso

di Giorgio Girelli*

Si è scritto molto su Alcide De Gasperi, che morirà per la 68a volta il 19 agosto, soffermandosi su successi, libri e discorsi del politico. Ma uno dei suoi interventi meno noti è quello memorabile consegnato al giovane AD il 15 febbraio 1948, nella Basilica di Massenzio a Roma. Molti punti di quel ragionamento ricordano gli eventi attuali. Innanzitutto la pace e le relazioni tra Russia e Stati Uniti. De Gasperi ha contestato le accuse sovietiche contro l'Italia di subordinazione all'imperialismo statunitense, affermando:

Tuttavia, ha aggiunto: Non possiamo accettare che gli affari interni dell'Italia siano manipolati da un comitato internazionale. E sugli Stati Uniti: "Nessuno si sente solo e non fa nulla, e gli Stati Uniti fanno i conti". Significa eliminare tutte le cause di guerra, e le nazioni europee diventano partner per la pace nell'ordine economico". De Gasperi ha sottolineato: "Questo è il calcolo degli interessi dell'America, ma questo interesse è in linea con il nostro, gli interessi delle nazioni europee e gli interessi del resto del mondo". , c'era una carenza di 25 milioni di quintali di grano. De Gasperi, però, ha spiegato che senza l'America, «se ci avessi dato grano e carbone [gratuitamente], non avremmo potuto salvarti». Conferenza a Białystok (Polonia) il 25 settembre 1947, oltre al "governo straniero, miserabile, reattivo e bellicoso" rivendicato nella dichiarazione del Partito Comunista Italiano (14 novembre 1947) alla presenza di rappresentanti di Unione Sovietica, Jugoslavia, Bulgaria, Romania, Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia, oltre a comunisti, Italia e Francia, ed è stato denunciato come "sottosviluppato". azione diretta delle masse organizzate” e “troppo armeggiare con le tattiche parlamentari”.

Anche allora, come oggi, la grave emergenza affrontata richiedeva l'armonia delle "nazioni". Almeno questo era il desiderio di De Gasperi della Dc, partito che tendeva a "interpretare i bisogni e le sofferenze della madrepatria". L'appello dei politici tolentinesi era rivolto a tutte le categorie del Paese. Ai lavoratori (“Non c'è niente da temere, rappresentiamo il progresso e l'evoluzione della classe operaia”). Alla ricca borghesia ("Non essere sordo, non essere testardo, il lavoro esige il suo ruolo, lo accetta, lo riconosce, collabora al tuo sacrificio"). Ai grandi proprietari terrieri ("Seguite l'esempio dei tanti industriali che crearono istituzioni a carattere sociale, abitativo e di tutela dei lavoratori. Insediamenti e piccoli diritti di proprietà hanno il ceto agricolo italiano al ceto medio ("Vi chiedo di riconoscere il precarietà dei loro destini; non hanno sicurezza, ma un regime di ordine, stabilità e libertà"). Le maggiori difficoltà di De Gasperi furono superate con l'aiuto di Einaudi, Pella, Selva e altri importanti uomini politici. Anche oggi, di fronte a una crisi multiforme giudicata la più acuta dai tempi della guerra, per affrontare problemi concreti occorre un po' più “è essenziale l'armonia nazionale.

*Coordinatore Centro Studi Sociali "A.De Gasperi"

Fonte foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Alcide_De_Gasperi

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