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Diego Abatantuono: «Il segreto della famiglia allargata? Le persone intelligenti»

Palline, luci colorate e decorazioni varie illuminano uno chalet di montagna in pieno agosto. È l’idea di nonno Lorenzo, alias Diego Abatantuono, che vuole ricreare la magia natalizia nel suo hotel anche a Ferragosto, per far felice la nipotina Chiara e cercare di salvare la propria famiglia. «Ormai sono diventato un nonno professionista anche nella vita vera», ci racconta l’attore alla presentazione di Impovvisamente Natale, divertente commedia in arrivo dal primo dicembre su Prime Video con - tra gli altri - Violante Placido e Lodo Guenzi. «È più facile che fare il genitore, sei più staccato. Però è più brutto perché sei più vecchio».

Che ricordo ha del suo Natale di bambino?


«Tantissimi di quando vivevo al Giambellino, a Milano. Una volta, avrò avuto cinque anni, mi svegliai e mia mamma mi disse che Babbo Natale mi aveva portato solo il carbone: io ci rimasi così, poi scesi le scale e dall’alto vidi in sala un plastico meraviglioso che aveva realizzato mio papà, che era un artigiano. C’era il fortino con i nordisti, poi il campo indiano: un’emozione fortissima, mi è rimasta in testa».

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Una moglie, tre figli, tre nipoti, una ex moglie insieme ad un suo caro amico. Riuscite a riunirvi tutti per Natale?
«Certo, è capitato spesso di trascorrere le festività insieme. Sono passati oltre trent’anni da quando ho conosciuto la mia attuale moglie (Giulia Begnotti, ndr): chiudere con la mia ex (Rita Rabassini, ndr) è stato un momento dolorosissimo. Perché le ero e le sono tutt’ora molto affezionato: condividevamo già una figlia, nutrivo quindi la speranza che trovasse una persona di qualità».

Ossia Gabriele Salvatores.


«Combinazione è nata questa cosa con Gabriele. Io lavoravo con lui, la mia ex portava sul set nostra figlia: ricordo che già quando giravamo Mediterraneo (1991), eravamo tutti lì. Quindi sì, abbiamo sempre fatto le feste insieme».

Qual è - se esiste - il segreto per tenere unita una famiglia allargata?


«Servono persone intelligenti. Ma in generale, se vuoi che nella tua vita le cose vadano bene, ti devi circondare di persone intelligenti. Il grande azzardo, anche quando crei una famiglia, è avvicinarsi a persone che non conosci davvero, i problemi nascono lì: personalmente, la cosa più oculata che ho fatto, è stata scegliere bene le persone con cui avere a che fare».

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Nel film c’è anche il tema del tradimento: si è mai sentito tradito?
«Sentimentalmente no. Dal punto di vista della amicizie purtroppo sì, grandi delusioni: più che tradimenti, però, sono state separazioni. Ho amici con cui ho passato tutta la vita e che adesso non vedo più, non sapendo neanche la motivazione: questo mi fa molto male, perché credo che le amicizie siano la cosa più importante in assoluto, hanno un peso determinante nel tuo modo di vivere».

Per chiudere, cosa chiede Diego Abatantuono a Babbo Natale?


«Se esiste, chiedo di svegliarmi e ritrovarmi quarantenne: un’età perfetta, sei saggio più di quando ne avevi venti e sei ancora in tempo a commettere qualche errore. Certo, ho passato una vita bellissima e tutt’ora sto bene, ma purtroppo il tempo passa e non mi diverto più come allora. Quindi sì, a Natale mi piacerebbe scartare il regalo e trovare dentro io che ho quarant’anni».

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