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Dietrofront del governo Truss sul taglio delle tasse ai più ricchi nel Regno Unito. Conte: “Da Londra arriva una lezione chiara”

Il governo Truss fa marcia indietro sul taglio delle tasse ai più ricchi nel Regno Unito: la misura ha reso instabili i mercati finanziari e ha fatto crollare la sterlina ai suoi minimi storici. Quanto accaduto nel Paese guidato dai Tory è stato esaminato dal leader del M5s Giuseppe Conte.

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Dietrofront del governo Truss sul taglio delle tasse ai più ricchi nel Regno Unito

È naufragata in modo impietoso la manovra del governo britannico che prevedeva di tagliare le tasse ai ricchi. La misura era inclusa in un pacchetto di tagli non finanziati che hanno fomentato l’instabilità dei mercati finanziari, provocando il conseguente crollo della sterlina che ha raggiunto i suoi minimi storici. Per questo motivo, il cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng ha annunciato che non avrebbe cancellato l’aliquota del 45% dell’imposta sul reddito prevista per coloro che guadagnano più di 150.000 sterline annue. Il taglio, che prevedeva una riduzione dell’aliquota dal 45% al 40%, ha scatenato polemiche mentre l’iniziativa è stata bollata come un modo per favorire i cittadini più abbienti mentre infuria la crisi del costo della vita nel Paese.

La decisione comunicata dal ministro dell’Economia britannico è stata commentata dalla premier Liz Truss che, ricollegandosi alle parole di Kwarteng, ha scritto su Twitter: “Abbiamo capito e ascoltato”.

La misura, ha aggiunto Truss, “era diventata una distrazione dalla nostra missione di far muovere” il Regno Unito. E ha precisato: “Il nostro obiettivo ora è costruire un’economia ad alta crescita che finanzi servizi pubblici di livello mondiale, aumenti i salari e crei opportunità in tutto il Paese”.

Oltre al taglio delle tasse ai più ricchi sono stati presentati anche altri tagli fiscali, inclusi l’abolizione degli aumenti dell’imposta sulle società e dei contributi sociali e, ancora, la sospensione dei prelievi ambientali. In totale, il piano sarebbe costato tra i 100 e i 200 miliardi di sterline secondo gli economisti anche che l’impatto economico non era stato totalmente quantificato. Il progetto del Governo inglese, tuttavia, ha subito generato turbolenze nei mercati finanziari, minacciando la stabilità dell’economia del Paese.

Conte: “Da Londra arriva una lezione chiara”

Quanto accaduto nel Regno Unito è stato commentato dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Il leader pentastellato, infatti, ha postato un messaggio sul suo profilo Facebook con il quale ha sottolineato che quanto accaduto a Londra rappresenta una “lezione chiara” non solo per la Gran Bretagna ma per tutti i governi a matrice conservatrice.

L’ex premier ha collegato l’esperienza britannica ai progetti sponsorizzati dal Centrodestra in Italia. “In campagna elettorale il centrodestra ha promesso di tagliare le tasse ai più ricchi con la flat tax solo per prendere voti illudendo le persone. Una promessa spazzata via già il 25 settembre”, ha scritto Conte. “Da Londra arriva una lezione chiara: il Governo inglese ha dovuto fare retromarcia sul taglio delle tasse alle fasce di popolazione più ricche per non danneggiare la sterlina e mettere inutilmente il debito sotto pressione. In un momento di crisi servono certamente politiche espansive, ma indirizzate alle fasce di popolazione in difficoltà, ai lavoratori, alle imprese e agli investimenti ad alto moltiplicatore, come quelli in transizione ecologica. Non a elargire risorse a favore di chi ha già tutto e di più”.

Il presidente dei 5 Stelle, infine, ha concluso ribadendo: “È la scelta che abbiamo fatto in pandemia, con importanti risultati: +6,7% di Pil nel 2021, riduzione di 5 punti del rapporto debito/Pil in un anno, salvataggio di 1 milione di cittadini dalla povertà, rilancio di settori come l’edilizia, oltre 300mila licenziamenti evitati”.