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"Diffamati da Delmastro e Donzelli" il Pd querela i coinquilini d'Italia

PALAZZI ROMANI

Il caso Cospito continua a tenere banco e ad agitare il mondo politico. Il sottosegretario piemontese getta altra benzina sul fuoco e definisce un "inchino alla mafia" la visita in carcere dei parlamentari dem. Dura la Schlein: "Metodi squadristi"

Il Pd passa all’attacco sul caso Cospito e annuncia “querele e denunce contro Delmastro e Donzelli per le gravi affermazioni diffamanti”. I dem dicono di essere “certi” che il sottosegretario e il deputato FdI non si faranno scudo dell’immunità parlamentare. Ma nel mirino c’è anche Giorgia Meloni. “Continuando a tacere mostra di approvare e condividere questo attacco senza precedenti al principale partito di opposizione, fatto di cui si assumerà tutta la responsabilità politica”, mettono nero su bianco i parlamentari dem nel corso di una riunione. E viene chiamato in causa anche il Guardasigilli: “Ci aspettiamo un sussulto dal ministro Carlo Nordio affinché non si presti ad offrire coperture a questi comportamenti inammissibili e pericolosi per la sicurezza nazionale e tuteli pienamente un organo tanto importante e prezioso qual è il Dap”.

A quanto si riferisce, il confronto tra gli eletti è anche sulle ulteriori mosse da mettere in campo nel caso gli attacchi di Fratelli d’Italia dovessero proseguire. È stata già depositata una mozione di censura nei confronti di Andrea Delmastro. Ieri i senatori dem hanno disertato i lavori in commissione sul Milleproroghe dopo l’affondo del meloniano Alberto Balboni: “Avete aperto una voragine alla mafia”, aveva detto in aula nel dibattito dopo l’informativa di Nordio. Aventino poi rientrato dopo una marcia indietro dello stesso Balboni. Oggi però un nuovo upgrade con l’intervista di Delmastro a Il Biellese, in cui definisce un “inchino alla mafia” le visite in carcere dei parlamentari del centrosinistra. E c’è di più. FdI ha presentato un’interrogazione a Nordio per chiarire il ruolo del Pd e l’esistenza di un presunto piano per abolire il 41 bis. “Le notizie riportate dal Fatto – si legge nel testo dell’interrogazione – gettano una luce inquietante sulla vicenda della protesta di Cospito e della visita da lui ricevuta in carcere dagli esponenti del Partito democratico, soprattutto alla luce che, come riportato dal quotidiano, esiste l’ipotesi di un piano per arrivare all’abolizione del 41-bis”.

Di lì la decisione dei gruppi Pd di agire per vie legali presentando querela e richiesta di risarcimento danni per diffamazione nei confronti del sottosegretario e di Giovanni Donzelli. E se la linea di FdI continuerà ad essere questa, i dem valutano il da farsi. C’è chi evoca il Colle. “Dobbiamo capire cosa fare se va avanti questa offensiva che fa saltare ogni dialettica democratica”, si spiega. Intanto la vicepresidente della Camera, Anna Ascani, si rivolge ai presidenti Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa: “È necessario e urgente a questo punto che i Presidenti di Camera e Senato intervengano a difesa non di singoli parlamentari, ma del Parlamento tutto”.

La candidata alla segreteria Elly Schlein alza il tiro: “Un sottosegretario che rivela informazioni sensibili, per stessa ammissione del ministro Nordio, per essere utilizzate da un esponente della maggioranza per manganellare l’opposizione. Sono metodi squadristi”. Mentre dal Nazareno si incalza la premier sulle dimissioni di Delmastro e Donzelli: “Gli uomini della Meloni continuano a diffamare il Pd. Lo fanno per nascondere le gravissime responsabilità di Delmastro e Donzelli che hanno divulgato informazioni sensibili e riservate. Lascino i propri incarichi perché hanno dimostrato di non esserne all'altezza e, se non lo fanno loro, glielo faccia fare Giorgia Meloni, che non può continuare a coprire questi comportamenti”.

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