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La manifestazione si è svolta in piazza Mazzini a sostegno delle donne iraniane, contro la morte della 22enne curda Mahsa Amini. Presenti l'associazione culturale Kurdistan, insieme Gea, Donne Nissa Donne Nissa, oew Organisation für Eine solidarische Welt, Aied Bolzano, Associazione per i popoli minacciati e Anpi

BOLZANO. "Donna vita e libertà" recita lo striscione della manifestazione che si è tenuta oggi in piazza Mazzini. Grande è la foto di Mahsa Amini, la 22enne curda uccisa a Teheran per non aver indossato correttamente il velo islamico, l’hijab.

Dalla capitale iraniana a Bolzano, è per lei e per tutte le donne a cui è stata negata la libertà e i loro diritti, che viene chiesta giustizia. In centinaia si sono ritrovati oggi nel capoluogo altoatesino, come era stato annunciato, in sostegno delle "sorelle iraniane" e delle proteste che per giorni hanno incendiato Teheran a seguito della morte della 22enne. Tante le donne infatti che per manifestare hanno iniziato a bruciare e levarsi il velo pubblicamente.

Amini sarebbe stata uccisa mentre era sotto la custodia della polizia morale, vittima di un violento pestaggio. Ma anche la la ventenne Hadith Najafi ha subito la stessa sorte, uccisa con sei colpi d'arma da fuoco, nella città di Karaj, vicino alla capitale iraniana durante una manifestazione: lei era diventata simbolo della protesta con i suoi capelli biondi raccolti in una coda.

La manifestazione a Bolzano, iniziata alle 14, è stata organizzata dall'associazione culturale Kurdistan, insieme Gea, Donne Nissa Donne Nissa, oew Organisation für Eine solidarische Welt, Aied Bolzano, Associazione per i popoli minacciati, "per restare al fianco di tutte donne che lottano per la libertà e i propri diritti". Al loro fianco anche Anpi Alto Adige/Südtirol.

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