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Dopo Arco i manifesti dei no-vax arrivano anche a Trento: "46.160 morti e 4.623.724 reazioni avverse". Ma i dati sono falsi

TRENTO. "Vaccino Covid19. 46.160 morti. 4.623.724 reazioni avverse. Ne vale la pena?". E' questo il cartellone che compare negli spazi pubblicitari del Comune in centro città, questa volta solo a firma dell'Associazione Omnia.

Gli stessi manifesti erano stati affissi ad Arco soltanto a inizio agosto scorso, firmati però oltre Omnia, anche da Parma libera scelta, Collecchio libera scelta, Adesso basta! Fidenza. Ora, a distanza di più di un mese gli stessi messaggi compaiono anche a Trento (con il contenuto aggiornato). Queste realtà avevano già lanciato in passato altre campagne pubblicitarie con slogan come "Mascherina? Nessuna certezza di sicurezza. Ci vogliono tutti obbedienti e diffidenti" e "Il Green pass non ferma il virus ma ci mette gli uni contro gli altri".

Anche nei messaggi affissi nel capoluogo trentino a mettere in dubbio l'efficacia dei vaccini sono stati utilizzati come fonte i dati aggiornati al 2 luglio 2022 di EudraVigilance, la banca dati europea per la gestione e l’analisi delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai medicinali. Non viene però specificato che questa banca dati raccoglie quelle che vengono definite "segnalazioni spontanee" che possono arrivare anche da privati cittadini e che la stessa sottolinea come "le informazioni contenute in questo sito riguardano i sospetti effetti indesiderati, ovvero eventi clinici osservati in seguito all’uso di un medicinale, che tuttavia non sono necessariamente correlati o provocati dal medicinale". 

EudraVigilance aggiunge anche che "le informazioni concernenti i sospetti effetti indesiderati non devono essere interpretate nel senso che il medicinale o il principio attivo sono effettivamente causa dell’effetto osservato o che il loro uso non è sicuro". Questo perché solo una valutazione dettagliata e un esame scientifico approfonditi di tutti i dati disponibili consentono di trarre conclusioni fondate sui benefici e sui rischi di un medicinale.

Secondo l'ultimo rapporto Aifa sulla sorveglianza dei vaccini anti-Covid-19 (che riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa tra il 27 dicembre 2020 e il 26 giugno 2022 per i 5 vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso) " (tasso di segnalazione di 100 ogni 100.000 dosi), di cui l’81,8% riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari". 

Le segnalazioni gravi corrispondono al 18,1% del totale, riporta Aifa, "con un tasso di 18 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, in linea con i precedenti rapporti. Si ricorda che la gravità delle segnalazioni viene definita in base a criteri standardizzati che non sempre coincidono con la reale gravità clinica dell’evento". 

Per la precisione 916 segnalazioni gravi hanno avuto esito fatale questo però indipendentemente dalla tipologia di vaccino, dal numero di dose e dal nesso di causalità. Per cui è presto per dire se ci sia stata un’effettiva correlazione con i vaccini.

"La reazione avversa si è verificata nella maggior parte dei casi (71% circa) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore, indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento", conclude Aifa.