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Dopo la visita Svp-Meloni Fratelli d'Italia rilancia e tende la mano al Patt: ''Avanzo in modo pubblico la proposta di una serie di incontri di approfondimento''

Il commissario provinciale di FdI, Urzì: "Fratelli d'Italia sempre più centrale nel raccordo governo-territorio, anche il Trentino colga l'opportunità". Intanto scintille nel Patt tra il vice sindaco di Trento Stanchina e il segretario politico delle Stelle alpine Marchiori 

TRENTO. "Dopo l'incontro tra Svp e Meloni, Fratelli d'Italia è sempre più centrale nel raccordo tra autonomia e governo". A dirlo Alessandro Urzì, commissario provinciale di FdI. "Il Trentino deve cogliere questa opportunità. Invitiamo tutte le forze politiche trentine della coalizione alternativa alla sinistra a raccogliere tutti i fascicoli sui quali sarà necessario rafforzare in vista dei prossimi cinque anni l'azione di collegamento tra governo e territorio".

Negli scorsi giorni c' stato un altro strappo all'interno della coalizione nel "ballottaggio" Fugatti-Gerosa. Da una parte ci sono la Lega Salvini TrentinoForza ItaliaAssociazione FassaLa CivicaAutonomisti Popolari e Progetto Trentino, mentre dall'altra parte c'è il partito di Giorgia Meloni. Il documento politico conferisce all'attuale governatore di sondare il terreno per un allargamento delle alleanze. Le strade portano al Patt, alleato di Progetto Trentino alle politiche dell'anno scorso.

Il punto sulla candidata presidente resta ancora fermo ma Fratelli d'Italia tende la mano verso la Lega e verso il Patt, forte dell'incontro tra la premier Meloni e l'Svp. "Ci faremo sostenitori, come forza politica, di occasioni di confronto anche dello stesso attuale governatore Fugatti con la presidenza del Consiglio dei ministri, dopo l’importante incontro avuto ieri dalla delegazione della Svp. Una Volkspartei, la più stretta alleata del Patt, che imbocca la strada della costruttiva collaborazione, sulla base di assoluta concretezza, con il governo e quindi anche con Fratelli d’Italia. Sono certo che questa ispirerà anche il Partito autonomista del Trentino, confidiamo però che assuma allo stesso modo un atteggiamento collaborativo nell’interesse del Trentino, evitando di nutrire retoriche e oggettivamente insostenibili pregiudiziali".

Da qui la volontà di un incontro FdI-Patt. "Avanzo in modo pubblico la proposta di una serie di incontri di approfondimento con Fratelli d’Italia e la stessa dirigenza nazionale del partito per affrontare sulla base di un sano e produttivo pragmatismo i capitoli politici di maggiore rilievo: non sarà possibile trovare convergenze su tutto ma se non si avvia un dialogo tutto è destinato a rimanere sospeso. La via della partecipazione del Patt, anche come soggetto terzo alle coalizioni per poi definire intese programmatiche dopo le elezioni, va tenuta altrimenti in attenta considerazione se le mancanze di affinità dovessero mostrarsi prevalenti alle assonanze. Ma per comprenderlo è necessario confrontarsi in via diretta e non mediata".

Insomma, Fratelli d'Italia propone di partire dai temi. "Anche rispetto la proposta di collaborazione interregionale con le Regioni del Nord Est lanciata dal presidente Fugatti - continua Urzì - ho preso atto ieri sera durante un confronto televisivo che il Patt ritiene la propria posizione inconciliabile con quella del governatore, molto affine a quella di Fratelli d’Italia, e che il segretario Marchiori ritiene che o verrà accettata la posizione del partito autonomista o non ci saranno accordi per un accordo di coalizione, così come per la Valdastico. Ne  prendiamo atto. In ogni caso intanto gli incontri della delegazione Svp a Roma hanno dimostrato la centralità di Fratelli d’Italia nella coalizione di governo".

Intanto si torna a registrare qualche fibrillazione in casa Patt. Dopo la fuoriuscita dei consiglieri provinciali Dallapiccola e Demagri per lanciare il movimento Casa Autonomia.eu, c'è stato l'intervento di Roberto Stanchina. "Non potrei stare con Fugatti", le parole del vice sindaco del Comune di Trento; "Deciderà il partito, ma niente ricatti", la risposta di Simone Marchiori, segretario politico delle Stelle Alpine sul Corriere del Trentino.

La nuova replica di Stanchina è stata affida ai social. "Quali ricatti? La decisione sarà del partito e dei suoi organi, certo. Ma ogni decisione, con responsabilità poi ha delle conseguenze. E ognuno sempre con responsabilità accetterà le proprie. Ribadisco in trasparenza e pubblicamente come ho sempre fatto che purtroppo, se, e ripeto se, sarà un patto con il centrodestra o con chi che sia dei loro candidati alla presidenza della Provincia, io in coerenza, non potrò esserci. Ma ti ripeto con fermezza che non è un ricatto, è una scelta pesata e in coscienza. Tutto qui. Dimenticavo, forse non ricordi. Ma per fortuna diversa gente può raccontarlo, che sia io che Alberto Pedrotti come diversi altri, non eravamo contrari al patto della città, ma contestavamo fermamente il metodo (incomprensibilmente) segreto, con il quale era stato stilato la bozza dell'accordo senza coinvolgimento alcuno (o di pochi) della sezione. Accordo poi sottoscritto e dal gruppo consigliare spinto con grande impegno e onorato giorno per giorno con presenza, impegno e sostegno al sindaco con grande orgoglio".