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Drag Race Italia 2, cos'è successo nella semifinale (la settima, storica, puntata)

La puntata che svela le quattro finaliste di Drag Race Italia 2 – in onda su Discovery+ il 1° dicembre – ha sulle spalle tutto il peso della perfezione di quella che l’ha preceduta, la sesta. Con qualche sbavatura, certo, ma per fortuna esistono sempre margini di miglioramento.

Spill the tea

L’unica pecca di questo episodio è l’aver voluto fare troppo. In che senso? Il gemellaggio, mai accaduto prima nella HERstory del franchise di RuPaul, tra due host ha portato al banco dei giudici la padrona di casa dell’edizione spagnola, la deliziosa Supremme de Luxe. Con questa scelta, il secondo capitolo della versione tricolore ha già vinto un posto d’onore nel cuore dei fan. In questo caso more is more, nel senso che aggiungere un altro giudice ospite al panel non era necessario. “Sacrificare” una presenza comica come Michela Giraud è stato un vero peccato: sia lei che Supremme de Luxe meritavano più spazio, possibilmente una puntata per ciascuna. Ok, di episodi ne mancavano due e ok, magari mettere una seconda host in finale sarebbe stato un po’ troppo ma questa decisione ha lasciato nel pubblico un senso di frustrazione. Succede lo stesso al cinema: se metti due blockbuster o comunque film simili (per genere, trama, tipologia di attori etc) in uscita la stessa settimana in sala poi il rischio di cannibalizzarsi è forte.

Forse è l’ingordigia a parlare perché quando un pezzo di torta ti piace non riesci a fermarti al primo e ne vuoi sempre di più o forse potrebbe essere un esperimento da calibrare meglio in futuro. Comunque sia: Chapeau!

Dopo questo spill the tea iniziale, riavvolgiamo il nastro per vedere cos’è successo in questa settima puntata, in attesa della finale della settimana prossima. Il tema è: A spasso nel tempo.

Si parte dalla werkroom con un incomprensibile (e quindi perfettamente in linea con il personaggio) messaggio di addio sullo specchio lasciato da Gioffrè: «La mente è una e le mani sono tante». Dopo questo tentativo (malriuscito) della Sfinge de noantri d’intrigare nel post-Sashay, si passa felicemente ad altro.

Il premio della sesta puntata

Nehellenia, al settimo cielo per aver vinto meritatamente la prima maxichallenge della sua stagione, si aggira per la stanza senza capire quale sia il premio. Ci pensano le altre a farle capire che è un manichino professionale.

La minichallenge

Arriva Chiara Francini - che chiama le concorrenti «mie inconsapevoli suddite o dovrei dire regine» - e le invita a mettersi in drag veloce, ma senza trucco, con dieci minuti a disposizione. La ragione è subito svelata: torna in trasmissione Michele Magnani, global senior artist di MAC Cosmetics Italia. Il brand, come nella prima edizione, regala alla vincitrice della stagione la possibilità di diventare ambassador per un anno e realizzare una capsule collection in edizione limitata (come già fatto con Elecktra Bionic).

La sfida consiste nel truccarsi in cinque minuti mentre si usa l’hula-hoop e chi la spunta vince la spilletta di rito e un cofanetto di prodotti make-up.

Quando Aura Eternal vede l’esibizione di Skanda Love le sembra «un ritratto di Andy Warhol sotto acidi». Le fa eco Magnani: «Potrebbe essere esposto al MOMA di New York». La Diamond – eccellente come sempre – mette in scena una masterclass e non si limita a eseguire il compito ma a personalizzarlo e arricchirlo (evidentemente i parametri di valutazione sono altri perché invece la vittoria viene conferita ad Aura Eternal). Si sono battute davvero con stile sia La Petite Noire, associata dall’artista a Cats, sia Nehellenia con quello che viene descritto come «dramma».

La maxichallenge

Si tratta del primo roast di Drag Race Italia, una sfida a colpi di battute sagaci (ma, si spera, mai offensive) ai danni dei protagonisti dello show. Stavolta – decisione che non aggiunge e non toglie nulla alla situazione – ad assistere sul main stage ci sono alcune signore (o «sciure», come le si chiama in trasmissione) intente in faccende domestiche.