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2 italiani su 3 in vacanza nonostante l'emergenza

Due italiani su tre sono preoccupati per gli italiani quest'estate, nonostante i prezzi alti, le guerre e, soprattutto, le preoccupazioni. È certo che sarai già in vacanza. Il mare vince nettamente la sfida in montagna e nella città d'arte. La destinazione italiana preferita intervistata quest'anno è la Sicilia, appena sopra la Puglia. I giovani sotto i 35 anni preferiscono le ville agli hotel.

Questi sono i dati della terza edizione dell'Italian Holiday Survey condotto da Quorum/YouTrend per conto di Wonderful Italy, una delle principali società italiane di gestione di case vacanza. L'indagine di quest'anno è specificamente finalizzata ad indagare l'impatto di varie emergenze (prezzi elevati, pandemie, conflitti ucraini, cambiamenti climatici) sulle scelte di vacanza e sulle loro modalità.

«Questo studio nasce nel 2020 per analizzare l'impatto di una pandemia sulle tendenze italiane in termini di vacanze. La scorsa estate è stata allo stesso modo dominata da temi legati alla pandemia, ma quest'anno una nuova società con prove di danni legati ai cambiamenti climatici come inflazione, guerre in Ucraina e siccità che hanno colpito il Paese si è verificata un'emergenza. Lo ha spiegato a Panorama Michele Ridolfo, amministratore delegato e co-fondatore di Wonderful Italy. Nell'estate dopo il blocco del 2020, solo uno dei due italiani ha preso questa decisione».

Il 74% degli intervistati ha affermato che l'aumento dei prezzi influenza la scelta di andare in vacanza. Considerando il Covid-19, tale percentuale scende al 55% e considerando il riscaldamento globale e la guerra in Ucraina, scende a circa il 47%. I timori legati alla guerra in Ucraina aumentano con l'età degli intervistati, ma ciò che già preoccupa maggiormente i gruppi più giovani è l'aumento dei prezzi. Quando si parla di guerra, il Covid-19 è anche l'argomento di maggiore preoccupazione per gli anziani, ma il cambiamento climatico è preoccupato per questo fenomeno per le persone di età inferiore ai 35 anni e oltre i 55 anni. L'indagine registra segnali di ripresa per i viaggi all'estero. Infatti, proprio come gli stranieri tornano nel nostro Paese, gli italiani ripensano alle loro destinazioni estere. La percentuale di italiani che hanno già scelto di andare all'estero sarà dal 7% al 12%, soprattutto grazie al supporto fornito. Da meno di 35 anni. Stare in Italia non è però sinonimo di turismo locale. In effetti, è vero il contrario.

Quasi il 40% afferma di voler raggiungere una destinazione a più di 500 km da casa.Questo numero è strettamente correlato agli indicatori regionali più desiderabili per le vacanze. Sicilia e Puglia si collocano rispettivamente al 1° e 2° posto con un tasso del 26,6% e del 24,7%. Tuttavia, quando si parla di destinazioni, il mare non è stato conteso al primo posto, segnando 13 punti rispetto allo scorso anno. La folla in spiaggia non fa più paura, soprattutto in montagna, dove i costi scendono dal 19% al 13%, e le città d'arte, dove i costi scendono dal 10% al 6%. Infine, sempre al primo posto tra le strutture alberghiere e le ville a scelta, quest'ultima è stata favorita da un italiano su quattro, e si è classificata prima tra parentesi sotto i 35 anni.