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È stato fermato un 20enne per l’omicidio di Napoli: è il figlio di un affiliato al clan Cuccaro

È stato arrestato un 20enne per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, avvenuto a Napoli, precisamente nel quartiere di Mergellina.

Francesco Pio Maimone
Francesco Pio Maimone – Nanopress.it

Si tratta di Francesco Pio Valda, figlio di un camorrista ucciso nel 2013.

Fermo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone

Francesco Pio Maimone era un 18enne di Napoli come tanti, che aveva tutta la vita davanti ma è stato brutalmente ucciso da un coetaneo mentre si trovava con gli amici agli chalet di Mergellina.

Il suo killer porta lo stesso nome ma ha un passato diverso, discende infatti da una famiglia camorrista affiliata al clan Amodio-Abrunzo e il padre Ciro Valda è stato ucciso nel 2013 durante la scissione dal clan Cuccaro.

Francesco Pio Valda è un giovane di 20 anni di Barra ed è accusato del gravissimo reato di omicidio volontario aggravato per aver sparato un colpo di pistola a Maimone uccidendolo quasi sul colpo, questo morirà infatti durante il trasporto in ospedale fra le braccia di un amico, le cui parole ricolme di dolore risuonano ancora come un urlo di rabbia perché un ragazzo di 18 anni non può morire in questo modo assurdo.

Il fermo è scattato in seguito all’indagine condotta da Claudio Onorati e Antonella Fratello, sostituti procuratori che collaborano con la Direzione Distrettuale Antimafia. Il giovane è stato individuato dalla Squadra Mobile di Napoli e all’inizio si trattavano di semplici sospetti ma le prove a suo carico si sono fatte consistenti.

È stato proprio Valda secondo gli inquirenti a sparare al coetaneo nella zona degli chalet di Mergellina o meglio, avrebbe utilizzato l’arma verso altre persone ma Maimone si è trovato in quella traiettoria. Secondo quanto emerso dalle indagini, la pallottola sarebbe stata esplosa dopo una lite forse scoppiata proprio per questo futilissimo motivo, dettaglio che renderebbe tutto ancora più sconcertante tutta la vicenda.

A portare gli investigatori verso il figlio del camorrista sono state le telecamere di sorveglianza della zona. All’inizio non era chiaro se il proiettile fosse partito per sbaglio, invece poi è emerso il motivo banalissimo del gesto, ovvero una scarpa di marca sporcata involontariamente. Pochi minuti poi un paio di colpi di pistola e Francesco improvvisamente cade a terra.

Le parole del fratello

Gli amici del ragazzo sono distrutti da quanto accaduto e anche chiaramente la famiglia del giovane ucciso in maniera così terribile senza motivo. Francesco Pio era un bravo ragazzo, incensurato e lavorava come rider. Aveva il sogno di aprire una pizzeria tutta sua ma la sua vita è stata stroncata nella notte fra domenica e lunedì.

Il fratello Emanuele ha parlato con alcuni giornalisti e fra le lacrime ha detto che non si da pace perché si rende conto che il valore della vita umana è veramente poco per questi criminali locali.

“mio fratello era una brava persona, lavorava fino a tardi. confido nella giustizia ma purtroppo nessuno me lo darà indietro”.

È distrutto dal dolore sia lui, sia coloro che hanno voluto lasciare la loro testimonianza per raccontare quanto buono e volenteroso fosse Francesco Pio, che raramente si svagava con gli amici perché come confermavano tutti, lavorava molto.

Quella sera però si era concesso un’uscita con gli amici nei pressi del chioschetto “Da Sasà”, dove si trovava insieme a Carlo, il suo migliore amico che è stato anche il primo che lo ha soccorso. Proprio lui ha raccontato alcuni dettagli della vicenda, aiutando le forze dell’ordine a capire la dinamica.

Il luogo dell'omicidio
Il luogo dell’omicidio – Nanopress.it

Prima le parole aggressive, poi qualcuno ha estratto una pistola colpendo al petto l’amico che è stato portato al Pellegrini, ospedale dove non arriverà mai perché morirà proprio mentre Carlo lo abbracciava, come in un ultimo disperato tentativo di non lasciarlo andare via.

E quando qualcuno gli chiede chi sia il colpevole scuote la testa ma l’intervista è stata fatta prima della svolta di oggi, in cui la Squadra Mobile è riuscita a identificare il 20enne dopo che alcune voci lo indicavano come colpevole.

Queste sono risultate essere vere e secondo la ricostruzione, Maimone non era coinvolto nel diverbio ma è stato colpito da un proiettile vagante.

Fra i messaggi di affetto che si intervallano alla famiglia e a chi lo conosceva, è arrivata forte anche la vicinanza di Mattarella che proprio questa mattina era a Casal di Principe per celebrare il ricordo delle vittime della criminalità organizzata.

In questa occasione ha appunto parlato del recente omicidio del ragazzo, dicendo con tristezza che il gesto ha sottratto Francesco al suo futuro e ai suoi sogni, lasciando la famiglia nel dolore.