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Economia circolare nelle città: i progetti Enea tra i migliori in Europa. Per l’Italia altra occasione di ripresa

Le città europee che temono di non essere all’altezza della transizione ecologica devono organizzare i progetti ora. L’Europa ​per i prossimi 10-15 anni vuole ​città circolari​ e resilienti. Gli sforzi che le comunità devono compiere devono, quindi, vedere la luce al più presto. Indugiare non è un verbo che a Bruxelles declinano bene, soprattutto da quando si sono aperti i flussi finanziari del Recovery Fund. L’Italia è tra i Paesi che possono cogliere questa opportunità, avendo in casa un centro di eccellenza come l’Enea. L’Ente è molto accreditato in Europa e due suoi progetti – ENEA ES-PA e RECiProCO- pochi giorni fa sono stati inseriti nel Circular Cities Declaration (CCD​). Che cos’è ? È il protocollo lanciato dal network ICLEI Europe​ Amministrazioni locali per la sostenibilità, che riunisce circa 1200 enti territoriali. A ICLEI Europe hanno aderito finora 22 Paesi dell’Ue su 27. La notizia del riconoscimento per l’Enea è stata data dall’Ente stesso.

Nei progetti attenzione ai cittadini-consumatori

Cosa rende l’Ente italiano protagonista di una sfida europea così alta ? “Il progetto ES-PA “Energia e Sostenibilità per la Pubblica Amministrazione vuole rafforzare la capacità tecnica ed amministrativa della Pubblica Amministrazione nei programmi di investimento energetico-ambientale pubblico”, spiega l’Ente. I finanziamenti arrivano dall’Agenzia per la Coesione Territoriale​ e non bisogna perderli perché avere città a misura d’uomo significa abbattimento di emissioni, circolarità più snella, edifici efficienti. In pratica azioni che a vario titolo rimandano a programmi messi in campo dalla Commissione Europea con riscontri nel PNRR italiano.​​ ​In generale ci sono 47 linee di attività ed ambiti tematici, 16​ dei quali​ dedicati ai temi dell’efficienza energetica: nel PNRR italiano valgono circa 70 miliardi di euro. L’altro progetto RECiProCo è per​ iniziative di economia circolare a vantaggio dei consumatori. C’è un pacchetto di azioni che va dalla mappatura di buone pratiche, alla lotta alla povertà energetica, allo sviluppo di forme di identificazione per prodotti e servizi con ridotto impatto ambientale. Enea in tal senso ha sottoscritto​ un accordo ​con il Ministero delle Imprese con il risultato di aver aiutato​, tra gli altri, le città di ​Bologna e Taranto nella coprogettazione di attività per il consumo sostenibile​.​

Economia circolare: modelli virtuosi per le città

“Le molteplici attività basate su un approccio sistemico per rafforzare i governi locali sui temi della sostenibilità sono stati i punti i forza che hanno permesso a questi nostri due progetti di essere citati nel report della Circular Cities Declaration”, spiega ​Carolina Innella, ricercatrice Enea​ al Centro ​“La Trisaia” (Matera). ​Ma oltre ai progetti ES-PA e RECiProCo, ​il Circular Cities Declaration nel 2022 ha apprezzato anche la Piattaforma italiana per l’economia circolare ICESP​, anch’essa a supporto di città e territori. I ritardi sul PNRR, di cui si parla in questi giorni, rischiano di ostacolare programmi siffatti che aprono le città italiane a modelli virtuosi nell’erogazione dei servizi, nella soddisfazione della domanda sociale, nel desiderio represso di città meno congestionate. Per finire, il Report CCD ​dello scorso anno ​​descrive ​anche quali saranno le azioni future​ e quali contenuti avranno i piani di lavoro. Uno stimolo a fare in fretta sui territori. C’è poco da indugiare, appunto.