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Elezioni 2022, errore del Viminale: "Bossi è stato eletto". Incontro Salvini-Meloni. La leader Fdi: "Sono sempre ottimista, mi ha portato fin qui"

Contrordine, Umberto Bossi torna in Parlamento dopo che un errore del Viminale in un primo momento lo aveva escluso in Lombardia. Ma a valanga arriva la notizia di altri errori nel conteggio del Viminale: in Molise, Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Calabria, Piemonte, Abruzzo. Con uno smottamento nei nomi degli eletti. Va avanti intanto il "toto nomine" e proseguono anche gli incontri di Giorgia Meloni, che ieri ha visto Antonio Tajani in via della Scrofa. La leader di Fratelli d'Italia ha ricevuto Matteo Salvini alla Camera (con una telefonata a Silvio Berlusconi ad Arcore): un faccia a faccia per lavorare al mosaico della composizione di una possibile squadra di governo, svolto "in un clima di grande collaborazione e unità di intenti". Alla fine Meloni, inseguita dai cronisti, si limita a dire: "Ottimista? Sempre, è quello che mi ha portata fin qui". Il futuro esecutivo verrà poi sottoposto al presidente Sergio Mattarella quando, dopo l'elezione dei presidenti delle Camere e la formazione dei gruppi parlamentari, avranno inizio le consultazioni al Quirinale. Il primo a parlare stamattina è stato il leader di Azione Carlo Calenda: "Questo governo - ha detto - durerà massimo sei mesi". Il segretario leghista con un tweet torna a parlare di migranti: "Ci vuole qualcuno che torni a difendere e proteggere confini, leggi, forze dell'ordine e sicurezza in Italia. Qualche idea ce l'abbiamo". Ed Enrico Letta sempre sui social annuncia che giovedì 6 è stata convocata la direzione sul "congresso del nuovo Pd".

Latina, i consiglieri di centrodestra si dimettono e fanno decadere il sindaco

I 19 consiglieri del centrodestra di Latina (FdI- Lega - Forza Italia e Latina nel Cuore e un Udc) e l'esponente di Fare Latina, maggioranza in consiglio comunale, hanno firmato dal notaio le dimissioni. Questo ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale e la caduta del sindaco di centrosinistra Damiano Coletta da poco riconfermato dopo che 22 sezioni elettorali erano riandate al voto.

Campania, seggio in più ai Verdi: tolto a Fi

Cambia, sul sito del Viminale, l'elenco degli eletti alla Camera nel plurinominale per la Circoscrizione Campania 1: scompare dall'elenco il nome di Guido Milanese (Fi), entra quello di Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra). In caso di conferma definitiva gli eletti in regione del centrodestra scenderebbero a 22 a 21, quelli del centrosinistra passerebbero da 7 a 8.

Toscana, errore di conteggio, un altro seggio al Pd

Marco Simiani è stato eletto alla Camera per il Pd nel collegio plurinominale di Arezzo-Siena-Grosseto-Livorno. Lo annuncia lo stesso Simiani sulla sua pagina Facebook, dopo la pubblicazione dell'esito sul sito Eligendo del Viminale. Il candidato, secondo il primo calcolo dei quozienti, era stato dato per escluso. "In poche ore - ha scritto Simiani - la mia amarezza si è trasformata in sorpresa. Poi in gioia".

Meloni: "Ottimista? Sempre, è quello che mi ha portato fin qui"

Poche parole da parte di Giorgia Meloni sull'esito dell'incontro con Matteo Salvini alla Camera. "Non faccio dichiarazioni", chiarisce come aveva fatto in mattinata. La leader FdI però, quando i cronisti le domandano se sia soddisfatta della giornata e sia ottimista sul cammino futuro, aggiunge anche: "Io sono sempre ottimista. È quello che mi ha portato fin qui".

Lazio, corretto un errore: alla Camera eletto il Pd Casu

Il Viminale corregge anche il riconteggio dei voti nel collegio Lazio1. Marianna Madia, seconda nel listino dopo Nicola Zingaretti, risulta adesso eletta. L'ex ministra della Funzione pubblica, però, risultava eletta anche nel collegio Lazio 2 dove, da regolamento, scatterà il suo seggio perché il Pd ha preso meno voti. Ad essere eletto, quindi, dovrebbe essere il segretario Pd Roma Andrea Casu. Nel Lazio sono quindi 6 gli eletti per il centrodestra e 5 per la lista Pd 'Italia democratica e progressista'.

Calabria, tolto un seggio al Pd: va a M5S

Cambia anche il quadro degli eletti calabresi in Parlamento. Sulla base di un aggiornamento della ripartizione dei seggi proporzionali della Camera in alcuni collegi plurinominali, in Calabria il Partito democratico perde un seggio a vantaggio del Movimento 5 stelle. In Parlamento entra così il pentastellato Riccardo Tucci, uscente, a scapito della dem Enza Bruno Bossio che lascia la Camera dei Deputati dove era entrata nel 2013. Per effetto della nuova ripartizione, dunque, i deputati 5 stelle eletti al proporzionale - all'uninominale è stata eletta l'uscente Anna Laura Orrico - sono 3: oltre a Tucci, sono l'ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho e Vittoria Baldino. Nel Pd, invece, i deputati da due passano a uno, Nicola Stumpo, in quota Articolo 1.

Umbria, cambiano gli eletti al plurinominale: dentro M5S-FI

Cambia il quadro degli eletti in Umbria alla Camera con il plurinominale. Ora vengono indicati Emma Pavanelli (M5S) Emanuele Prisco (Fdi), Anna Ascani (Pd) e Catia Polidori (FI). Una prima indicazione riportava invece due deputati per FdI, Prisco e Chiara La Porta, e altrettanti per il Pd, Ascani e Pierluigi Spinelli, che invece scendono ora a un solo candidato eletto

Molise: tolto un seggio al Pd, va a Fdi

Colpo di scena nell'attribuzione dei seggi anche in Molise. Il Ministero dell'Interno, con i dati aggiornati sul sito Eligendo, ha modificato gli eletti in regione alla Camera.
Non c'è più il nome di Caterina Cerroni del Pd e al suo posto risulta eletta al proporzionale Elisabetta Lancellotta di Fratelli d'Italia. Sono, dunque, ora quattro su quattro gli eletti del centrodestra in regione. Dunque Claudio Lotito e Costanzo Della Porta risultano eletti al Senato, Lancellotta e Lorenzo Cesa alla Camera.

+Europa: il balletto del Viminale conferma perplessità sui voti

"Le notizie di queste ultime ore, con il balletto di eletti annunciati e poi corretti dal Viminale, conferma le nostre riserve e le nostre perplessità su quanto sta avvenendo attorno al conteggio dei voti". Lo afferma Giordano Masini, coordinatore della segreteria di +Europa.

"Sembra che tutto ruoti attorno ai dati del Viminale diffusi sul sito Eligendo, ma si tratta - è doveroso ricordarlo - di dati provvisori e ufficiosi. Sicuramente non spetta al Viminale indicare e proclamare gli eletti, che non possono che risultare al termine del conteggio ufficiale che avviene nelle Corti d'Appello. E a maggior ragione, dopo le correzioni di queste ore, i dati del Viminale non devono essere usati dalle commissioni elettorali presso le Corti d'Appello come strumento semplificatorio per rilevare incongruenze, dal momento che contengono già essi stessi evidenti incongruenze", conclude Masini.

Nuovo no di Moratti a ministero: "Lavora e lavorerà per Regione Lombardia"

'Ipotesi di Letizia Moratti al Ministero della salute nel nuovo esecutivo di centrodestra? "No. Lavora e intende lavorare per regione Lombardia". Così fonti vicine alla vicepresidente di regione Lombardia stoppano per la seconda volta l'ipotesi del dicastero della Salute, circolata ancora in queste ore dopo l'incontro mattutino Salvini-Meloni.

Letizia Moratti si era già espressa con nettezza il 15 settembre scorso a "otto e mezzo" su la7. "Non mi hanno offerto nessun ministero, ma anche se me lo offrissero direi di no perché sono concentrata sulla mia regione". Alla domanda se si sente più di centro o centrodestra, Moratti aveva risposto che si tratta di "categorie superate in una società in trasformazione come la nostra".

Come vaticinato in mattinata da Beppe Sala, suo direttore generale a Palazzo Marino ai tempi della sua sindacatura, Moratti mantiene dunque la sua candidatura alla presidenza della Regione per la primavera 2023, nonostante l'altolà di Matteo Salvini e le parole ripetute anche stamane dal governatore uscente Attilio Fontana, che ha definito la sua ricandidatura "assolutamente confermata".

Lombardia: il Viminale corregge, ok a Bossi e Centemero, Cerroni out

Il Viminale, tramite il sito Eligendo, corregge la lista degli eletti: entrano alla Camera in Lombardia i leghisti Umberto Bossi e Giulio Centemero. Esce in Molise la leader dei giovani dem Caterina Cerroni, a cui è stato tolto il seggio.

Salvini: Bossi eletto, quante parole al vento...

"Il Viminale riconta le schede e corregge degli errori: Umberto Bossi è eletto in Lombardia. Quante parole al vento...". Così il leader della Lega Matteo Salvini.

+Europa a Corti d'Appello: verificare voti effettivi

"Venga garantito un rigoroso controllo degli esiti reali delle elezioni di domenica scorsa: è in gioco l'espressione più alta della vita democratica del Paese". Lo affermano Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi, segretario e presidente di +Europa, che hanno inviato una lettera a tutti presidenti delle Corti di Appello e per conoscenza al presidente della Corte di Cassazione.

"Come è noto, i dati diffusi dal Viminale attraverso il sito Eligendo sono provvisori e ufficiosi: si è infatti aperto solo ieri, presso le Corti di Appello, il conteggio ufficiale dei risultati elettorali di domenica 25 settembre", spiegano in una nota.

+Europa chiede "che vengano effettuate con la massima attenzione tutte le operazioni di conteggio dei voti, così come previsto dall'ordinamento, e soprattutto che sia verificata la coerenza tra le tabelle di scrutinio e i dati riportati nei verbali, considerando che, secondo i dati ufficiosi, +Europa avrebbe mancato la soglia di sbarramento per lo 0,05%, una percentuale irrisoria, che corrisponde a poco più di 10mila voti nazionali, e che le schede annullate tra Camera e Senato sarebbero oltre 1 milione e 300 mila".

"Fiduciosa che le Corti d'Appello assolvano con massimo scrupolo alle operazioni previste dalla legge, +Europa ritiene necessario che venga garantito un rigoroso controllo degli esiti reali delle elezioni di domenica scorsa: è in gioco l'espressione più alta della vita democratica del Paese. Proprio per questo - concludono Della Vedova e Magi -  delegati di +Europa assisteranno a questa fondamentale fase e il partito si riserva di valutare ulteriori iniziative qualora risultino incongruenze nel conteggio dei voti".

Umberto Bossi eletto in Lombardia, Calderoli: "Errore del Viminale"

Ieri non c'era nell'elenco del Viminale, ma oggi risulta eletto Umberto Bossi nel collegio plurinominale di Lombardia 2 (Varese). E' quanto risulta dal sito Eligendo del Viminale.

"Il ministero dell'Interno nell'attribuzione provvisoria dei seggi dei collegi plurinominali ha preso un granchio clamoroso. Non lo dico per contestarli, ma solo perché in autotutela, fino a quando il dato non diviene definitivo, possano ancora correggerlo. In base alla corretta applicazione della legge, se questo errore venisse corretto, allora Umberto Bossi tornerebbe in Parlamento. E comunque questa mia osservazione viene confermata tra l'altro dal verbale di domenica 4 marzo 2018 delle operazioni dell'ufficio elettorale nazionale della Cassazione, basta andare a vederlo".  Così Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato.

A Capalbio FdI al 38%, sindaco: "Il voto anche dai radical chic, da Pd errori enormi"

"I Capalbiesi non sono diversi dal resto del Paese: questa è una tendenza nazionale. Anche una parte di chi ha la seconda casa a Capalbio - quelli che molti chiamano radical chic - immagino avrà votato per Giorgia Meloni. Credo che la gente sia stanca. Il Pd ha fatto una serie di errori talmente grandi che non ha consentito anche a chi aveva sensibilità simili di votarlo. Il cedimento in Toscana, a parte l'area metropolitana fiorentina, del suo consenso deve molto far preoccupare la sinistra. Sono riusciti a parlare ai bisogni e alle aspirazioni della gente molto di più altre forze politiche che il Partito Democratico". Lo dice all'Adnkronos Gianfranco Chelini, sindaco di Capalbio, commentando la vittoria di Giorgia Meloni, che nel suo Comune ha preso quasi il 38% dei voti.

"Di un governo Meloni - continua - mi preoccupa principalmente la collocazione europea. Noi sindaci abbiamo visto nel Pnrr un momento importante per finanziare opere pubbliche decisive nella nostra comunità. Spero che l'Europa non venga messa in discussione. Il dibattito in campagna elettorale sul fascismo però è stato davvero lunare. Le priorità sono i conti pubblici e l'importanza di dare le risposte ai grandi problemi dei cittadini".

"La sinistra deve radicalmente cambiare. Le differenze non sono tanto tra conservatori e progressisti quanto tra ricchi e poveri, tra Nord e Sud del mondo. Ciò che fa la differenza è la capacità di trovare soluzioni per risolvere i problemi. Alcune chiacchiere fatte in campagna elettorale rappresentano una distanza siderale con i bisogni delle persone. Giorgia Meloni è stata brava perché si è dimostrata vicina al prossimo, è stata concreta, ha parlato di bollette, economie, pensioni. E' apparsa attenta alle esigenze delle persone, mentre la sinistra ha parlato quasi solo di diritti, che sono certamente importanti, ma non sono decisivi per presentarsi al Paese. Invito la sinistra a fare meno poesia e più prosa", conclude.

Sindaco Monza: "Ricci o Nardella? "Candidature autorevoli ma non esclusive"

"In politica non amo le rivendicazioni e non penso che i sindaci siano troppo trascurati". Lo dice all'Adnkronos Paolo Pilotto, sindaco di Monza da giugno, quando a sorpresa ha battuto al ballottaggio il candidato di centrodestra e primo cittadino uscente, Dario Allevi. Proprio per questo la città lombarda è stata scelta come simbolo della "rimonta" dal segretario del Pd Enrico Letta, che lì, la domenica prima delle elezioni politiche, ha chiamato a raccolta cinquecento amministratori locali.

Tra loro c'erano quelli che oggi sembrerebbero muovere i primi passi per succedergli al Nazareno: il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, e quello di Firenze, Dario Nardella. "Se andranno avanti e saranno supportate, sono candidature autorevoli, perché si tratta di sindaci che stanno lavorando bene nelle loro città", dice Pilotto, che avverte però: "Non sono candidature esclusive. Certamente all'interno del Pd ci sono altre figure che non vengono dalle amministrazioni locali e che possono avere ugualmente i numeri per governare bene, proprio perché il tema non è la rivendicazione, ma la lettura specifica del valore personale e politico di una certa persona".

Quello dei colleghi di Pesaro e Firenze non è messo in discussione dal sindaco di Monza, che racconta: "Con Nardella ho un rapporto di ampia simpatia umana e potrei vederlo benissimo" alla segreteria del Pd.

Anche "con Matteo Ricci ho chiacchierato a lungo domenica" 18 settembre. Però "da sindaco, io non sono partigiano" e penso - aggiunge - che "non si tratti tanto di immaginare un 'partito dei sindaci'", quanto di fare "emergere le loro competenze amministrative, che applicate su una scala più grande, possono dare o aiutare a dare molte risposte alla nazione".

Morgan: "Basta con spauracchio fascista. Meloni ha interpretato i bisogni della gente"

"Ho chiamato la Meloni per farle i complimenti e le ho consigliato di mettere Sgarbi come ministro della Cultura, sarebbe una delle poche volte che si sceglie una persona che ha una competenza specifica in questo ambito". E' quanto racconta Marco Castoldi in arte Morgan all'Adnkronos, sui risultati delle elezioni politiche 2022 che hanno visto una vittoria netta di Fdi, il partito guidato da Giorgia Meloni. "La Meloni - dice il cantautore - ha una grandissima esperienza politica, è stata sempre vicina alla gente. E' una donna che ha il senso della società ed è interessata ai bisogni delle persone. Non ha bisogno di andare a comprarsi gli slogan come fanno i politici che vivono fuori dal mondo". E a chi dice che con la vittoria della Meloni c'è il rischio di una "deriva estremista" Morgan sottolinea: "Ma quale deriva estremista? L'alternanza politica è un segno di democrazia. La Meloni è l'unica che è stata in grado di fare opposizione in questi anni".

Il cantante Morgan
Il cantante Morgan
Il cantante Morgan 

Meloni-Salvini: "Collaborazione e unità di intenti"

"Grande collaborazione e unità di intenti". È quanto si legge in una nota congiunta della Lega e Fdi al termine dell'incontro tra Meloni e Salvini.
"Entrambi i leader  - si legge - hanno espresso soddisfazione per la fiducia data dagli italiani alla coalizione e hanno ribadito il grande senso di responsabilità che questo risultato comporta. Meloni e Salvini hanno fatto il punto della situazione e delle priorità e urgenze all'ordine del giorno del governo e del parlamento, anche alla luce della complessa situazione che l'Italia sta vivendo".

Salvini lascia la camera dei deputati dopo l'incontro con Giorgia Meloni
Salvini lascia la camera dei deputati dopo l'incontro con Giorgia Meloni
Salvini lascia la camera dei deputati dopo l'incontro con Giorgia Meloni (ansa)

Terminato incontro tra Meloni e Salvini alla Camera

È terminato dopo circa un'ora l'incontro alla Camera tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il segretario della Lega ha lasciato il palazzo dei gruppi di Montecitorio senza rilasciare dichiarazioni.

Letta: "Verso il congresso del nuovo Pd, giovedì 6 la direzione"

"Verso il congresso del nuovo Pd. Convocheremo giovedì 6 la direzione. Per un percorso congressuale inclusivo e aperto che vada alla radice dei problemi e affronti le sfide che stanno di fronte alla nostra comunità. E per poi scegliere di conseguenza chi ci guiderà in futuro". Lo scrive su Twitter Enrico Letta, segretario dem.

Messina, ad di Intesa Sanpaolo: "Il governo deve partire da disuguaglianze sociali"

"Credo sia indispensabile partire dalla povertà e dalle disuguaglianze sociali". Così l'ad del Gruppo Intesa Sanpaolo Carlo Messina, risponde ad una domanda sulle priorità del nuovo governo. "Si sta parlando tantissimo - ha detto a margine del congresso della Uilca - di altre tematiche ma credo che questo sia il problema numero uno perchè abbiamo una condizione politica che dà oggi stabilità ma è indispensabile che ci sia anche coesione sociale nel Paese, perchè le situazioni drammatiche che stiamo vivendo possono portare a un grosso disagio sociale. E' indispensabile - ha concluso - partire dalla povertà, poi lavorare sul Sud e accelerare sulla realizzazione del Pnrr".

Salvini incontra Meloni alla Camera

Il segretario della Lega, Matteo Salvini è entrato negli uffici del gruppo di Fratelli d'Italia alla Camera per incontrare Giorgia Meloni. Salvini è entrato senza fare alcuna dichiarazione ai giornalisti. 

Iran: Meloni, vicina donne coraggiose si battono per diritti

Giorgia Meloni esprime "tutta la vicinanza alle coraggiose donne che si battono in Iran e nel mondo per difendere i loro diritti e la loro libertà". La leader FdI, sempre su Instagram, rileva che dopo la morte di Mahsa Amini "prosegue l'eroica rivolta delle donne iraniane contro il regime degli ayatollah" e sottolinea che "si contano decine di morti e centinaia di arrestati tra attiviste, avvocati e giornalisti". "Un'altra giovane, Hadis Najafi, simbolo delle proteste, è stata uccisa a colpi di pistola - denuncia - durante gli scontri con le forze dell'ordine".

Giorgia Meloni al lavoro a Montecitorio

La leader di Fdi è al lavoro negli uffici del gruppo di FdI alla Camera. Giorgia Meloni è arrivata alla Camera in tarda mattinata. Avvistati negli uffici del gruppo di Fratelli d'Italia anche il capogruppo di Fratelli d'Italia a Montecitorio, Francesco Lollobrigida e il responsabile dell'organizzazione del partito Giovanni Donzelli. Un'ora fa Nunzia De Girolamo, ex parlamentare di Forza Italia ed ex ministra nel governo Letta ha chiesto ai commessi di incontrare Meloni. Uscendo, si è limitata a dire ai cronisti: "Siamo unite da un legame di amicizia, non fatemi dire di più".

Picierno (Pd): "Con FdI ritorno al nazionalismo a danno delle imprese"

"In queste ore le parole di Francesco Lollobrigida, capogruppo uscente di FdI alla Camera, rivelano la volontà di un ritorno al passato, sulla base di una visione in cui la dimensione nazionale prevale sul diritto comunitario. Afferma che ogni Paese può fare da sé, riproponendo una lettura superata della sovranità nazionale. L'Europa deve essere invece intesa come uno spazio politico, in cui garantire l'adeguata dimensione alle soluzioni dei problemi: più sono grandi, più grande deve essere il contesto nel quale si cercano i rimedi. In una parola l'unico luogo è possibile esercitare compiutamente la sovranità". Lo afferma, in una nota, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno.

Oggi incontro Meloni e Salvini, possibile telefonata con Berlusconi

È previsto nel pomeriggio un incontro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il primo dopo il voto, per definire i metodi con cui si sceglieranno ministri. Durante il faccia a faccia potrebbe esserci una telefonata anche con Silvio Berlusconi che si trova ad Arcore.

Salvini: "Serve qualcuno che difenda i confini, ho qualche idea"

"Ci vuole qualcuno che torni a difendere e proteggere confini, leggi, forze dell'ordine e sicurezza in Italia. Qualche idea ce l'abbiamo". Così Matteo Salvini, leader della Lega, su Twitter.

Bonelli: "Sul nucleare se Calenda va con la destra saremo feroci"

"Noi non abbiamo mai avuto una pregiudiziale sul nome di una forza politica o di una persona, l'unica pregiudiziale è sui programmi, punto". Esordisce così il deputato e co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli alla domanda se veda o meno la possibilità di aprirsi a un'alleanza con il Terzo Polo di Calenda e Renzi. "Certo è - ha aggiunto - che se Calenda dovesse andare, come ha promesso, in Parlamento e fare un'intesa con Salvini e Berlusconi per riportare il nucleare, noi saremo feroci avversari di Calenda, senza se e senza ma". "Questo - ha ribadito - lo diciamo molto chiaramente. Se Calenda pensa di andare nel Parlamento italiano e di fare alleanza con la destra per riportare il nucleare in questo Paese, sappia che a quel punto lui deciderà qual è la sua collocazione e non penso che nemmeno i suoi elettori ed elettrici ne sarebbero contenti". "Se invece - ha proseguito - si tratta di costruire un'alleanza che metta al centro il tema della crisi climatica, della giustizia sociale e fare quello che molti paesi stanno già facendo, investire sulle rinnovabili e sul risparmio energetico, noi siamo pronti a parlare su tempi e modalità. Ma quella è l'unica strada possibile".

Fontana: "La mia ricandidatura è riconfermata"

"La mia ricandidatura è assolutamente riconfermata: ieri abbiamo fatto un'analisi serena del voto in via Bellerio e ripartiamo con lo stesso o anzi maggiore entusiasmo". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, stamattina intervistato ai microfoni di TeleBoario a margine di una sua visita sul lago d'Iseo.

(ansa)

Cacciari: "Per Meloni ora sarà difficile, ci sono i presupposti perché finisca con Renzi o M5S"

Meloni? "È stata votata perché nuova, perché è stata all'opposizione e non era direttamente responsabile, o almeno non lo appariva. Gli italiani dicono 'proviamoli', e adesso hanno provato Meloni. Quanto durerà? Non lo so, ma ci sono tutti i presupposti perché finisca come i Cinque Stelle o come Renzi". Così Massimo Cacciari all'Adnkronos, commentando il risultato elettorale e analizzando il prossimo governo a guida Giorgia Meloni e centrodestra. "Sarà difficilissima per lei -dice il professore- Ha dimostrato abilità, è la prima donna che guida il Paese. Ha delle carte a suo favore, ma il gruppo dirigente che ha qual è? Berlusconi, Lega, Fratelli d'Italia...si salvi chi può". Certo, "potrebbe avere chance se fosse capace di coinvolgere personalità di respiro internazionale, e cercherà di farlo perché la signora non è stupida, ma sarà molto difficile, anche perché il risultato è stato straordinario per lei ma non per il centrodestra", aggiunge il filosofo.

Bonelli: "Bicamerale per il presidenzialismo? No grazie"

"Proporre la bicamerale adesso per introdurre il presidenzialismo, anche no, grazie". Così Angelo Bonelli, deputato e co-portavoce nazionale di Europa Verde conversando coi giornalisti a Bologna. "Quello di cui ha bisogno l'Italia oggi - aggiunge - è parlare del caro energia, dare una risposta alla crisi sociale e dare anche una risposta alla grave crisi climatica del paese".

(ansa)

Bonelli: "Proporre la bicamerale per introdurre il presidenzialismo? No Grazie"

"Proporre la bicamerale adesso per introdurre il presidenzialismo, anche no, grazie". Così Angelo Bonelli, deputato e co-portavoce nazionale di Europa Verde conversando coi giornalisti a Bologna. "Quello di cui ha bisogno l'Italia oggi - aggiunge - è parlare del caro energia, dare una risposta alla crisi sociale e dare anche una risposta alla grave crisi climatica del paese".

(ansa)

Bersani -Provenzano, birretta da Giolitti a Roma, parlando del futuro

 Nessuna 'lezione di segreteria', i diretti interessati smentiscono, ma un lungo aperitivo per "riflettere sull'Italia" tra Pier Luigi Bersani, voce di art. 1 ed ex segretario Pd, e l'attuale vicesegretario dem, forse pronto a correre per il congresso, Peppe Provenzano. I due siedono per circa un'ora nella sala interna di Giolitti, vicino alla Camera dei deputati. Una birra piccola per Bersani, un tè freddo per Provenzano, "ma se fosse stato poco più tardi avrei preso una birra anch'io", assicura l'ex ministro per il Sud. "Abbiamo parlato dell'Italia - aggiunge - è rilevante capire bene quello che è successo, sono ore di riflessione".
 

 Bonelli: "Se Calenda va con la destra saremo feroci"

 "Noi non abbiamo mai avuto una pregiudiziale sul nome di una forza politica o di una persona, l'unica pregiudiziale è sui programmi, punto". Esordisce così il deputato e co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli alla domanda se veda o meno la possibilità di aprirsi a un'alleanza con il Terzo Polo di Calenda e Renzi. "Certo è - ha aggiunto - che se Calenda dovesse andare, come ha promesso, in Parlamento e fare un'intesa con Salvini e Berlusconi per riportare il nucleare, noi saremo feroci avversari di Calenda, senza se e senza ma".
"Questo - ha ribadito - lo diciamo molto chiaramente. Se Calenda pensa di andare nel Parlamento italiano e di fare alleanza con la destra per riportare il nucleare in questo Paese, sappia che a quel punto lui deciderà qual è la sua collocazione e non penso che nemmeno i suoi elettori ed elettrici ne sarebbero contenti". "Se invece - ha proseguito - si tratta di costruire un'alleanza che metta al centro il tema della crisi climatica, della giustizia sociale e fare quello che molti paesi stanno già facendo, investire sulle rinnovabili e sul risparmio energetico, noi siamo pronti a parlare su tempi e modalità. Ma quella è l'unica strada possibile".
 

Maurizio Lupi (Nm): "Cento mila imprese a rischio, usare subito i fondi pubblici"

"La situazione creata dal caro energia sta peggiorando ogni settimana: ormai sono oltre 100 mila le imprese che rischiano la chiusura per colpa del costo delle bollette, che non solo non può più essere scaricato sui clienti ma mette in pericolo l'esistenza stessa delle aziende, ponendole fuori dal mercato. La soluzione immediatamente perseguibile, quella che stiamo avanzando da mesi, è di utilizzare, per offrire adeguati ristori a chi fa impresa, i fondi strutturali europei. Ci sono, e sono immediatamente utilizzabili, anche perché per definizione sono lo strumento principale della politica degli investimenti ue e sono indirizzati a favorire la crescita economica e occupazionale degli stati membri. Qui purtroppo, invece che di crescita, si parla della stessa esistenza sul mercato di 100 mila aziende italiane. Non si può più perdere tempo". Lo dice Maurizio Lupi, capo politico di Moi moderati.
 

Palazzo Chigi: "Draghi non ha stretto alcun patto"

Palazzo Interviene dopo l'articolo pubblicato oggi su Repubblica 'Kiev e conti pubblici, contatti di draghi con l'ue - 'Meloni starà ai patti" pubblicato su repubblica. E fa saper che "Il presidente del Consiglio non ha stretto alcun patto né ha preso alcun impegno a garantire alcunché. Il presidente del cCnsiglio mantiene regolari contatti con gli interlocutori internazionali per discutere dei principali dossier in agenda e resta impegnato a permettere una transizione ordinata, nell'ambito dei corretti rapporti istituzionali".

Ricci (Pd): "Per ripartire non basta cambiare segretario"

"Il primo compito che avremo sarà quello di non far deragliare l'Italia da una posizione internazionale ed europeista, perché vorrebbe dire indebolire in partenza il Paese stesso". Lo ha detto il coordinatore dei sindaci del Pd Matteo Ricci, in diretta ad Agorà. "Il Pd deve rimettere in moto speranza per un popolo che in questo momento è avvilito e arrabbiato. Va ripensato un soggetto politico nato 15 anni fa e che oggi deve riaggiornare il pensiero, l'organizzazione e il linguaggio. In questo scenario nessuno si può tirare indietro, soprattutto i sindaci che sono il livello nel quale il centrosinistra continua a governare", ha aggiunto. "Grave errore pensare che per ripartire basta cambiare il segretario. Occorre ripensare il rapporto con i cittadini e capire il perché non siamo abbastanza percepiti come una forza del riscatto sociale, che si batte con le disuguaglianze, come una forza moderna che sta negli ingranaggi dell'economia del lavoro. A livello locale ci riusciamo spesso, a livello nazionale quasi mai", ha quindi notato.

(ansa)

Cdm alle 16 su Nadef

Il Consiglio dei ministri chiamato a varare la Nadef, atteso per domani, è stato anticipato al pomeriggio di oggi, alle 16. Tra i punti all'ordine del giorno,  anche la Nota di aggiornamento al Def. 

Calenda: "Mobilitazione Paese se Meloni non tutelerà diritti"

"È chiaro che se Meloni farà imboccare all'Italia la strada di una democrazia che non è più liberale e che quindi non tutela più i diritti ci sarà una mobilitazione fortissima da parte di tutto il paese, ma io non credo che lo farà perché sarà impegnata a gestire con pochissima esperienza di governo un paese in gravissime difficoltà". Così il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite di RaiNews24.

Calenda: "Se Meloni tocca diritti mobilitazione"

"Se verranno toccati i diritti, se Meloni farà prendere all'Italia una strada illiberale, allora ci sarà una grandissima mobilitazione. Ma penso che non sarà la sua priorità". Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Rai news 24.

Santoro: "Non ho votato, è stata la prima volta in vita mia"

"Non ho votato, faccio parte di quella parte della società che non ha votato. È la prima volta in vita mia, e per uno come me che ha il voto stampato come un tatuaggio sulla pelle è stata una sofferenza indicibile", confessa Michele Santoro, ospite di "Facciamo finta che", il programma di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri in onda su R101 dove ha presentato il suo ultimo libro "Non nel mio nome".

Lepore, sindaco di Bologna: "Rinviare il congresso del Pd e creare una costituente"

Meglio rinviare il congresso e ascoltare i delusi. Lo dice il sindaco di Bologna, Matteo Lepore in un'intervista al dorso locale di Repubblica, dove parla della crisi del suo partito, il Pd. "Propongo di creare una costituente del nuovo Pd con sindaci e leader del terzo settore, non sia dato mandato a un gruppo ristretto di capicorrente o a un caminetto di fare subito primarie e congresso". Secondo il primo cittadino il voto "ci dice che alcuni partiti hanno trovato la loro strada, quello che una volta si sarebbe chiamato il loro blocco sociale. Il centrodestra ha dimostrato di averlo. I 5 Stelle lo hanno individuato molto bene. E persino Calenda e Renzi in alcune aree hanno saputo a chi parlare".

(eikon)

Orfini (Pd): "Fare il congresso il prossimo anno è tardi"

"In questa campagna elettorale non ho trovato uno che fosse felice di votarci. Quando ci fu la campagna elettorale con Veltroni perdemmo, però c'erano passione ed entusiasmo. E' tardi fare il congresso il prossimo anno e bisogna coinvolgere i nostri iscritti in questa discussione. Io segretario? Se andiamo avanti a due candidature al giorno, fra poco avremo più candidati che elettori. Io ho fatto 5 anni il presidente del Pd e 2 volte il segretario reggente, ho già avuto questo onore". Lo afferma Matteo Orfini (Pd), ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus.
"Dobbiamo ridefinire la missione del Pd. Negli ultimi anni ci siamo dedicati solo a fare alleanze. Questo significa delegare la propria identità agli altri. Le alleanze si dovrebbero fare in base alla propria identità. Se noi adesso facessimo un congresso di questo tipo saremmo matti perché significherebbe che la polarizzazione sarebbe tra Calenda e Conte. Dobbiamo invece recuperare l'idea originaria del Pd, qualcosa che rifondi la funzione del Pd e forse anche la sua forma organizzativa. Noi dovremmo tornare ad essere un partito che sa cosa vuole, che ha l'ambizione di governare il Paese vincendo le elezioni, che quando serve sappia fare l'opposizione, ma soprattutto che sia in grado di generare un pò di entusiasmo", conclude.

Calenda:" Sulle riforme ci saremo. Ma prima ci sono cose più importanti da fare"

"Se il governo andrà verso il monocameralismo io sono d'accordo. Sul presidenzialismo no, in un Paese super conflittuale l'unico punto di riferimento è il presidente della Repubblica, se politicizziamo anche quello è un macello". Lo ha detto Carlo Calenda a Radio Anch'io a proposito delle riforme condivise con la nuova maggioranza. "Ma ci sono cose più rapide da fare, come escludere dai pareri energetici le Soprintendenze, le Regioni che si intromettono ogni volta. Questo è più importante e utile, noi ci saremo a discutere", ha aggiunto il leader di Azione.

(ansa)