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Elezioni 2022, incontro Salvini-Meloni: "Unità di intenti e responsabilità". Letta: "Giovedì possimo direzione sul congresso del nuovo Pd"

Va avanti il "toto nomine" e proseguono anche gli incontri di Giorgia Meloni, che ieri ha visto Antonio Tajani in via della Scrofa. La leader di Fratelli d'Italia ha ricevuto Matteo Salvini alla Camera (con una telefonata a Silvio Berlusconi ad Arcore): un faccia a faccia per lavorare al mosaico della composizione di una possibile squadra di governo, svolto "in un clima di grande collaborazione e unità di intenti". Il futuro esecutivo verrà poi sottoposto al presidente Sergio Mattarella quando, dopo l'elezione dei presidenti delle Camere e la formazione dei gruppi parlamentari, avranno inizio le consultazioni al Quirinale. Il primo a parlare stamattina, a Radio Anch'io, è stato il leader di Azione Carlo Calenda: "Questo governo - ha detto - durerà massimo sei mesi". Il segretario leghista con un tweet torna a parlare di migranti: "Ci vuole qualcuno che torni a difendere e proteggere confini, leggi, forze dell'ordine e sicurezza in Italia. Qualche idea ce l'abbiamo". Ed Enrico Letta sempre sui social annuncia che giovedì 6 è stata convocata la direzione sul "congresso del nuovo Pd". Ieri, insieme a Matteo Renzi, c'è stata un'apertura nei confronti del governo Meloni: il terzo polo sarà all'opposizione, ha assicurato il capo di Iv, "voteremo contro la fiducia" ma se Meloni "chiederà un tavolo per fare insieme le riforme costituzionali, noi ci saremo". Oggi l'Aula di Montecitorio riapre le porte: viene infatti annunciata all'Assemblea la presentazione alla Camera del decreto legge Aiuti ter che è stato varato dal governo Draghi lo scorso 23 settembre. 

Meloni-Salvini: "Collaborazione e unità di intenti"

"Grande collaborazione e unità di intenti". È quanto si legge in una nota congiunta della Lega e Fdi al termine dell'incontro tra Meloni e Salvini.
"Entrambi i leader  - si legge - hanno espresso soddisfazione per la fiducia data dagli italiani alla coalizione e hanno ribadito il grande senso di responsabilità che questo risultato comporta. Meloni e Salvini hanno fatto il punto della situazione e delle priorità e urgenze all'ordine del giorno del governo e del parlamento, anche alla luce della complessa situazione che l'Italia sta vivendo".

Terminato incontro tra Meloni e Salvini alla Camera

È terminato dopo circa un'ora l'incontro alla Camera tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il segretario della Lega ha lasciato il palazzo dei gruppi di Montecitorio senza rilasciare dichiarazioni.

Letta: "Verso il congresso del nuovo Pd, giovedì 6 la direzione"

"Verso il congresso del nuovo Pd. Convocheremo giovedì 6 la direzione. Per un percorso congressuale inclusivo e aperto che vada alla radice dei problemi e affronti le sfide che stanno di fronte alla nostra comunità. E per poi scegliere di conseguenza chi ci guiderà in futuro". Lo scrive su Twitter Enrico Letta, segretario dem.

Messina, ad di Intesa Sanpaolo: "Il governo deve partire da disuguaglianze sociali"

"Credo sia indispensabile partire dalla povertà e dalle disuguaglianze sociali". Così l'ad del Gruppo Intesa Sanpaolo Carlo Messina, risponde ad una domanda sulle priorità del nuovo governo. "Si sta parlando tantissimo - ha detto a margine del congresso della Uilca - di altre tematiche ma credo che questo sia il problema numero uno perchè abbiamo una condizione politica che dà oggi stabilità ma è indispensabile che ci sia anche coesione sociale nel Paese, perchè le situazioni drammatiche che stiamo vivendo possono portare a un grosso disagio sociale. E' indispensabile - ha concluso - partire dalla povertà, poi lavorare sul Sud e accelerare sulla realizzazione del Pnrr".

Salvini incontra Meloni alla Camera

Il segretario della Lega, Matteo Salvini è entrato negli uffici del gruppo di Fratelli d'Italia alla Camera per incontrare Giorgia Meloni. Salvini è entrato senza fare alcuna dichiarazione ai giornalisti. 

Iran: Meloni, vicina donne coraggiose si battono per diritti

Giorgia Meloni esprime "tutta la vicinanza alle coraggiose donne che si battono in Iran e nel mondo per difendere i loro diritti e la loro libertà". La leader FdI, sempre su Instagram, rileva che dopo la morte di Mahsa Amini "prosegue l'eroica rivolta delle donne iraniane contro il regime degli ayatollah" e sottolinea che "si contano decine di morti e centinaia di arrestati tra attiviste, avvocati e giornalisti". "Un'altra giovane, Hadis Najafi, simbolo delle proteste, è stata uccisa a colpi di pistola - denuncia - durante gli scontri con le forze dell'ordine".

Giorgia Meloni al lavoro a Montecitorio

La leader di Fdi è al lavoro negli uffici del gruppo di FdI alla Camera. Giorgia Meloni è arrivata alla Camera in tarda mattinata. Avvistati negli uffici del gruppo di Fratelli d'Italia anche il capogruppo di Fratelli d'Italia a Montecitorio, Francesco Lollobrigida e il responsabile dell'organizzazione del partito Giovanni Donzelli. Un'ora fa Nunzia De Girolamo, ex parlamentare di Forza Italia ed ex ministra nel governo Letta ha chiesto ai commessi di incontrare Meloni. Uscendo, si è limitata a dire ai cronisti: "Siamo unite da un legame di amicizia, non fatemi dire di più".

Picierno (Pd): "Con FdI ritorno al nazionalismo a danno delle imprese"

"In queste ore le parole di Francesco Lollobrigida, capogruppo uscente di FdI alla Camera, rivelano la volontà di un ritorno al passato, sulla base di una visione in cui la dimensione nazionale prevale sul diritto comunitario. Afferma che ogni Paese può fare da sé, riproponendo una lettura superata della sovranità nazionale. L'Europa deve essere invece intesa come uno spazio politico, in cui garantire l'adeguata dimensione alle soluzioni dei problemi: più sono grandi, più grande deve essere il contesto nel quale si cercano i rimedi. In una parola l'unico luogo è possibile esercitare compiutamente la sovranità". Lo afferma, in una nota, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno.

Oggi incontro Meloni e Salvini, possibile telefonata con Berlusconi

È previsto nel pomeriggio un incontro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il primo dopo il voto, per definire i metodi con cui si sceglieranno ministri. Durante il faccia a faccia potrebbe esserci una telefonata anche con Silvio Berlusconi che si trova ad Arcore.

Salvini: "Serve qualcuno che difenda i confini, ho qualche idea"

"Ci vuole qualcuno che torni a difendere e proteggere confini, leggi, forze dell'ordine e sicurezza in Italia. Qualche idea ce l'abbiamo". Così Matteo Salvini, leader della Lega, su Twitter.

Bonelli: "Sul nucleare se Calenda va con la destra saremo feroci"

"Noi non abbiamo mai avuto una pregiudiziale sul nome di una forza politica o di una persona, l'unica pregiudiziale è sui programmi, punto". Esordisce così il deputato e co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli alla domanda se veda o meno la possibilità di aprirsi a un'alleanza con il Terzo Polo di Calenda e Renzi. "Certo è - ha aggiunto - che se Calenda dovesse andare, come ha promesso, in Parlamento e fare un'intesa con Salvini e Berlusconi per riportare il nucleare, noi saremo feroci avversari di Calenda, senza se e senza ma". "Questo - ha ribadito - lo diciamo molto chiaramente. Se Calenda pensa di andare nel Parlamento italiano e di fare alleanza con la destra per riportare il nucleare in questo Paese, sappia che a quel punto lui deciderà qual è la sua collocazione e non penso che nemmeno i suoi elettori ed elettrici ne sarebbero contenti". "Se invece - ha proseguito - si tratta di costruire un'alleanza che metta al centro il tema della crisi climatica, della giustizia sociale e fare quello che molti paesi stanno già facendo, investire sulle rinnovabili e sul risparmio energetico, noi siamo pronti a parlare su tempi e modalità. Ma quella è l'unica strada possibile".

Fontana: "La mia ricandidatura è riconfermata"

"La mia ricandidatura è assolutamente riconfermata: ieri abbiamo fatto un'analisi serena del voto in via Bellerio e ripartiamo con lo stesso o anzi maggiore entusiasmo". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, stamattina intervistato ai microfoni di TeleBoario a margine di una sua visita sul lago d'Iseo.

(ansa)

Cacciari: "Per Meloni ora sarà difficile, ci sono i presupposti perché finisca con Renzi o M5S"

Meloni? "È stata votata perché nuova, perché è stata all'opposizione e non era direttamente responsabile, o almeno non lo appariva. Gli italiani dicono 'proviamoli', e adesso hanno provato Meloni. Quanto durerà? Non lo so, ma ci sono tutti i presupposti perché finisca come i Cinque Stelle o come Renzi". Così Massimo Cacciari all'Adnkronos, commentando il risultato elettorale e analizzando il prossimo governo a guida Giorgia Meloni e centrodestra. "Sarà difficilissima per lei -dice il professore- Ha dimostrato abilità, è la prima donna che guida il Paese. Ha delle carte a suo favore, ma il gruppo dirigente che ha qual è? Berlusconi, Lega, Fratelli d'Italia...si salvi chi può". Certo, "potrebbe avere chance se fosse capace di coinvolgere personalità di respiro internazionale, e cercherà di farlo perché la signora non è stupida, ma sarà molto difficile, anche perché il risultato è stato straordinario per lei ma non per il centrodestra", aggiunge il filosofo.

Bonelli: "Bicamerale per il presidenzialismo? No grazie"

"Proporre la bicamerale adesso per introdurre il presidenzialismo, anche no, grazie". Così Angelo Bonelli, deputato e co-portavoce nazionale di Europa Verde conversando coi giornalisti a Bologna. "Quello di cui ha bisogno l'Italia oggi - aggiunge - è parlare del caro energia, dare una risposta alla crisi sociale e dare anche una risposta alla grave crisi climatica del paese".

(ansa)

Bonelli: "Proporre la bicamerale per introdurre il presidenzialismo? No Grazie"

"Proporre la bicamerale adesso per introdurre il presidenzialismo, anche no, grazie". Così Angelo Bonelli, deputato e co-portavoce nazionale di Europa Verde conversando coi giornalisti a Bologna. "Quello di cui ha bisogno l'Italia oggi - aggiunge - è parlare del caro energia, dare una risposta alla crisi sociale e dare anche una risposta alla grave crisi climatica del paese".

(ansa)

Bersani -Provenzano, birretta da Giolitti a Roma, parlando del futuro

 Nessuna 'lezione di segreteria', i diretti interessati smentiscono, ma un lungo aperitivo per "riflettere sull'Italia" tra Pier Luigi Bersani, voce di art. 1 ed ex segretario Pd, e l'attuale vicesegretario dem, forse pronto a correre per il congresso, Peppe Provenzano. I due siedono per circa un'ora nella sala interna di Giolitti, vicino alla Camera dei deputati. Una birra piccola per Bersani, un tè freddo per Provenzano, "ma se fosse stato poco più tardi avrei preso una birra anch'io", assicura l'ex ministro per il Sud. "Abbiamo parlato dell'Italia - aggiunge - è rilevante capire bene quello che è successo, sono ore di riflessione".
 

 Bonelli: "Se Calenda va con la destra saremo feroci"

 "Noi non abbiamo mai avuto una pregiudiziale sul nome di una forza politica o di una persona, l'unica pregiudiziale è sui programmi, punto". Esordisce così il deputato e co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli alla domanda se veda o meno la possibilità di aprirsi a un'alleanza con il Terzo Polo di Calenda e Renzi. "Certo è - ha aggiunto - che se Calenda dovesse andare, come ha promesso, in Parlamento e fare un'intesa con Salvini e Berlusconi per riportare il nucleare, noi saremo feroci avversari di Calenda, senza se e senza ma".
"Questo - ha ribadito - lo diciamo molto chiaramente. Se Calenda pensa di andare nel Parlamento italiano e di fare alleanza con la destra per riportare il nucleare in questo Paese, sappia che a quel punto lui deciderà qual è la sua collocazione e non penso che nemmeno i suoi elettori ed elettrici ne sarebbero contenti". "Se invece - ha proseguito - si tratta di costruire un'alleanza che metta al centro il tema della crisi climatica, della giustizia sociale e fare quello che molti paesi stanno già facendo, investire sulle rinnovabili e sul risparmio energetico, noi siamo pronti a parlare su tempi e modalità. Ma quella è l'unica strada possibile".
 

Maurizio Lupi (Nm): "Cento mila imprese a rischio, usare subito i fondi pubblici"

"La situazione creata dal caro energia sta peggiorando ogni settimana: ormai sono oltre 100 mila le imprese che rischiano la chiusura per colpa del costo delle bollette, che non solo non può più essere scaricato sui clienti ma mette in pericolo l'esistenza stessa delle aziende, ponendole fuori dal mercato. La soluzione immediatamente perseguibile, quella che stiamo avanzando da mesi, è di utilizzare, per offrire adeguati ristori a chi fa impresa, i fondi strutturali europei. Ci sono, e sono immediatamente utilizzabili, anche perché per definizione sono lo strumento principale della politica degli investimenti ue e sono indirizzati a favorire la crescita economica e occupazionale degli stati membri. Qui purtroppo, invece che di crescita, si parla della stessa esistenza sul mercato di 100 mila aziende italiane. Non si può più perdere tempo". Lo dice Maurizio Lupi, capo politico di Moi moderati.
 

Palazzo Chigi: "Draghi non ha stretto alcun patto"

Palazzo Interviene dopo l'articolo pubblicato oggi su Repubblica 'Kiev e conti pubblici, contatti di draghi con l'ue - 'Meloni starà ai patti" pubblicato su repubblica. E fa saper che "Il presidente del Consiglio non ha stretto alcun patto né ha preso alcun impegno a garantire alcunché. Il presidente del cCnsiglio mantiene regolari contatti con gli interlocutori internazionali per discutere dei principali dossier in agenda e resta impegnato a permettere una transizione ordinata, nell'ambito dei corretti rapporti istituzionali".

Ricci (Pd): "Per ripartire non basta cambiare segretario"

"Il primo compito che avremo sarà quello di non far deragliare l'Italia da una posizione internazionale ed europeista, perché vorrebbe dire indebolire in partenza il Paese stesso". Lo ha detto il coordinatore dei sindaci del Pd Matteo Ricci, in diretta ad Agorà. "Il Pd deve rimettere in moto speranza per un popolo che in questo momento è avvilito e arrabbiato. Va ripensato un soggetto politico nato 15 anni fa e che oggi deve riaggiornare il pensiero, l'organizzazione e il linguaggio. In questo scenario nessuno si può tirare indietro, soprattutto i sindaci che sono il livello nel quale il centrosinistra continua a governare", ha aggiunto. "Grave errore pensare che per ripartire basta cambiare il segretario. Occorre ripensare il rapporto con i cittadini e capire il perché non siamo abbastanza percepiti come una forza del riscatto sociale, che si batte con le disuguaglianze, come una forza moderna che sta negli ingranaggi dell'economia del lavoro. A livello locale ci riusciamo spesso, a livello nazionale quasi mai", ha quindi notato.

(ansa)

Cdm alle 16 su Nadef

Il Consiglio dei ministri chiamato a varare la Nadef, atteso per domani, è stato anticipato al pomeriggio di oggi, alle 16. Tra i punti all'ordine del giorno,  anche la Nota di aggiornamento al Def. 

Calenda: "Mobilitazione Paese se Meloni non tutelerà diritti"

"È chiaro che se Meloni farà imboccare all'Italia la strada di una democrazia che non è più liberale e che quindi non tutela più i diritti ci sarà una mobilitazione fortissima da parte di tutto il paese, ma io non credo che lo farà perché sarà impegnata a gestire con pochissima esperienza di governo un paese in gravissime difficoltà". Così il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite di RaiNews24.

Calenda: "Se Meloni tocca diritti mobilitazione"

"Se verranno toccati i diritti, se Meloni farà prendere all'Italia una strada illiberale, allora ci sarà una grandissima mobilitazione. Ma penso che non sarà la sua priorità". Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Rai news 24.

Santoro: "Non ho votato, è stata la prima volta in vita mia"

"Non ho votato, faccio parte di quella parte della società che non ha votato. È la prima volta in vita mia, e per uno come me che ha il voto stampato come un tatuaggio sulla pelle è stata una sofferenza indicibile", confessa Michele Santoro, ospite di "Facciamo finta che", il programma di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri in onda su R101 dove ha presentato il suo ultimo libro "Non nel mio nome".

Lepore, sindaco di Bologna: "Rinviare il congresso del Pd e creare una costituente"

Meglio rinviare il congresso e ascoltare i delusi. Lo dice il sindaco di Bologna, Matteo Lepore in un'intervista al dorso locale di Repubblica, dove parla della crisi del suo partito, il Pd. "Propongo di creare una costituente del nuovo Pd con sindaci e leader del terzo settore, non sia dato mandato a un gruppo ristretto di capicorrente o a un caminetto di fare subito primarie e congresso". Secondo il primo cittadino il voto "ci dice che alcuni partiti hanno trovato la loro strada, quello che una volta si sarebbe chiamato il loro blocco sociale. Il centrodestra ha dimostrato di averlo. I 5 Stelle lo hanno individuato molto bene. E persino Calenda e Renzi in alcune aree hanno saputo a chi parlare".

(eikon)

Orfini (Pd): "Fare il congresso il prossimo anno è tardi"

"In questa campagna elettorale non ho trovato uno che fosse felice di votarci. Quando ci fu la campagna elettorale con Veltroni perdemmo, però c'erano passione ed entusiasmo. E' tardi fare il congresso il prossimo anno e bisogna coinvolgere i nostri iscritti in questa discussione. Io segretario? Se andiamo avanti a due candidature al giorno, fra poco avremo più candidati che elettori. Io ho fatto 5 anni il presidente del Pd e 2 volte il segretario reggente, ho già avuto questo onore". Lo afferma Matteo Orfini (Pd), ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus.
"Dobbiamo ridefinire la missione del Pd. Negli ultimi anni ci siamo dedicati solo a fare alleanze. Questo significa delegare la propria identità agli altri. Le alleanze si dovrebbero fare in base alla propria identità. Se noi adesso facessimo un congresso di questo tipo saremmo matti perché significherebbe che la polarizzazione sarebbe tra Calenda e Conte. Dobbiamo invece recuperare l'idea originaria del Pd, qualcosa che rifondi la funzione del Pd e forse anche la sua forma organizzativa. Noi dovremmo tornare ad essere un partito che sa cosa vuole, che ha l'ambizione di governare il Paese vincendo le elezioni, che quando serve sappia fare l'opposizione, ma soprattutto che sia in grado di generare un pò di entusiasmo", conclude.

Calenda:" Sulle riforme ci saremo. Ma prima ci sono cose più importanti da fare"

"Se il governo andrà verso il monocameralismo io sono d'accordo. Sul presidenzialismo no, in un Paese super conflittuale l'unico punto di riferimento è il presidente della Repubblica, se politicizziamo anche quello è un macello". Lo ha detto Carlo Calenda a Radio Anch'io a proposito delle riforme condivise con la nuova maggioranza. "Ma ci sono cose più rapide da fare, come escludere dai pareri energetici le Soprintendenze, le Regioni che si intromettono ogni volta. Questo è più importante e utile, noi ci saremo a discutere", ha aggiunto il leader di Azione.

(ansa)